I fan di Twilight lo aspettano perché è tratto da un libro della stessa autrice. Chi ha letto il romanzo è curioso di vedere comè stato adattato sullo schermo. Lospite (The Host), il film scritto e diretto da Andrew Niccol, è una storia damicizia e damore a sfondo fantascientifico, ambientata in un mondo in cui gli esseri umani stanno per scomparire a causa di un nemico invisibile e pacifico. La scrittrice Stephenie Meyer ha raccontato di avere intessuto la trama di The Host mentre attraversava limmenso deserto che si estende tra Phoenix, in Arizona, e Salt Lake City; in effetti, lambientazione tra gli imponenti canyon e gli edifici sperduti nel nulla è uno degli elementi più affascinanti della pellicola.
Laltro è il cast, formato dalla candidata agli Oscar Saoirse Ronan (Amabili Resti, Espiazione), William Hurt (che la statuetta lha vinta), Diane Kruger, Jack Abel e Max Irons, tutti credibili nel ruolo che interpretano. E il regista, abile a far risaltare la personalità di ognuno, è un veterano del genere sci-fi, avendo diretto in passato Gattaca e In Time. Nella storia siamo catapultati in un futuro prossimo, dove le anime, creature provenienti da un altro pianeta e simili a larve trasparenti, prendono possesso dei corpi umani per realizzare unutopia: un mondo senza fame, violenza o malattie.
I pochi terrestri che ancora resistono alla colonizzazione si rifugiano in luoghi impervi, scegliendo la clandestinità pur di non perdere le persone amate. E quando una di loro, Melanie, si trova catturata da Viandante (Wanda), lanima che ora occupa la sua mente, continua a fare sentire la sua voce, reclamando la sua vita.
Tra Melanie e Wanda si instaura un rapporto inizialmente conflittuale, destinato però a diventare un legame fraterno. Man mano che Wanda assorbe i ricordi di Melanie, infatti, la sua determinazione a seguire le regole del suo popolo svanisce. Commossa dallamore dellumana per il fratellino Jamie e per il fidanzato Jared, nascosti in mezzo al deserto, accetta di fuggire dalla Cercatrice a cui è sottomessa per unirsi alla resistenza. Essere accettata dalla piccola comunità organizzata da Jed, lo zio di Melanie, non sarà facile: Wanda è vista come la nemica e trattata da tale, anche da Jared.
A poco a poco, tuttavia, la generosità e la bontà danimo di Wanda, unite alla personalità di Melanie che continua a convivere nel suo corpo, addolciscono gli animi e riconquistano la fiducia di Jamie e Jared, oltre che lamore del giovane Ian.
Ma come può uno stesso corpo amare due persone diverse? Il conflitto interno tra Melanie e Wanda, i loro dialoghi in voice over, il legame sempre più forte che le unisce si rivelano la parte più interessante e coinvolgente del film, che risulta a mio avviso più efficace del romanzo.
Il romanticismo c’è ed è diretto al pubblico giovane, che potrà apprezzare i dilemmi sentimentali di Wanda – affezionata a Ian quando invece il suo corpo, il corpo di Melanie, è attratto da Jared. E la domanda che emerge non è da poco: di cosa ci si innamora, dell’aspetto fisico oppure dell’anima di una persona, che resta tale anche quando assume nuove sembianze?
La risposta, naturalmente, è la seconda. Eppure L’ospite affronta anche un tema diverso, più adulto, ragionando sull’utopia pacifista delle “anime” che, per eliminare i problemi del mondo, cancellano la personalità umana. Ma non ricadono così nello stesso errore, imponendo la loro presenza senza lasciare alternativa? Eppure non si assiste, come spesso capita nel genere fantascientifico, alla vittoria degli uomini contro i “cattivi” alieni. Se ci si trova completamente assorbiti nella storia è anche grazie al punto di vista da cui ci viene raccontata: lo spettatore è dentro la testa di un personaggio alieno che, alla fine, risulta più umano degli umani stessi.
Imparando a conoscere le anime attraverso la protagonista, diventa sempre più chiaro che la loro natura di parassiti nasconde una visione forse più ampia della nostra. Lo dimostra il momento più emozionante del film, il sacrificio finale che testimonia come l’amore – non strettamente romantico ma universale – e il rispetto per la vita altrui siano i valori al centro della vicenda, contribuendo a dare a The Host una profondità tutt’altro che scontata.