Nella puntata andata in onda ieri sera de Le Iene Show, Giulio Golia ci ha raccontato la storia della piccola Sofia, una bambina affetta da leucodistrofia metacromatica, una malattia che, come ci viene spiegato durante il servizio, non lascia scampo e per cui non cè nessuna cura possibile. Si tratta di una malattia neurodegenerativa che si manifesta a un anno e mezzo di vita, allimprovviso: i genitori raccontano infatti che inizialmente la piccola ballava, cantava e comincia a dire le sue prime frasi, poi un giorno ha cominciato a zoppicare e di lì a sei mesi è diventata completamente paralizzata, poco dopo ha perso la vista e adesso piange e comunica attraverso lamenti. Lunica speranza per Sofia sembra essere adesso una cura a base di staminali del metodo Stamina messo a punto dal professore Davide Vannoni. Metodo però vietato in Italia: il Ministero della Salute, infatti, ha deciso di bloccare tale pratica perché ritenuta potenzialmente pericolosa. Molte famiglie hanno fatto ricorso in Tribunale e molti di questi sono stati accettati, ma non quello dei genitori di Sofia, così la piccola, dopo un primo trattamento, non può più ricevere le cure. Dopo la prima iniezione, spiegano i genitori, la bambina aveva smesso di vomitare e presentava tanti altri miglioramenti, poi scomparsi dopo il divieto del Ministero di accedere alla seconda infusione di staminali. Giulio Golia prova quindi a contattare telefonicamente il Ministro della Salute, Renato Balduzzi, ma il portavoce fa sapere che in questo momento non parla. Ci sono delle indagini in corso e sono venute fuori delle cose poco chiare e il tutto è passato al procuratore. I genitori di Sofia, quindi, lanciano un appello: La salute è uguale per tutti. Il Ministro faccia uno sforzo di concentrazione per capire cosa significa per noi avere a che fare con un bambina che improvvisamente degenera in questo modo.



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