La puntata andata di ieri, lunedì 4 marzo 2013, d Piazza Pulita, condotta da Corrado Formigli, è stata totalmente dedicata alle evoluzioni politiche che in questi giorni si stanno avendo in Italia in ragione del risultato delle elezioni politiche dello scorso mese di febbraio. Il dibattito vede la presenza in studio e in collegamento dellonorevole Paola De Micheli del Partito Democratico, dellonorevole Maria Stella Gelmini del Popolo della Libertà, delleditorialista del quotidiano Il Giornale Vittorio Feltri, di Oliviero Toscani fotografo di grande successo, il giornalista del quotidiano La Stampa Jacopo Iacoboni, leconomista Fiorella Kostoris, laltro economista Emiliano Brancaccio e il sociologo Luca Ricolfi. Il prima tema che viene dibattuto è quello relativo al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che proprio nella giornata di ieri si è ritrovato a Roma nellalbergo che è stato il quartier generale romano durante le ultime votazioni e nel quale ora si stanno riunendo in quello che viene considerato una sorta di conclave, giusto per restare in stretta correlazione con quanto sta per accadere qualche chilometro più in là nella Città del Vaticano. Il sociologo Ricolfi evidenzia come il fatto che Grillo voglia tenere fuori gli organi di stampa italiani dallinterazione è un fatto che vuole far rimarcare dal punto di vista sociale una certa lontananza tra i cittadini e gli stessi giornalisti nostrani. Per Iacoboni, questo atteggiamento da parte di Grillo che in una certa misura continua a essere quello irriverente palesato in campagna elettorale e che giustamente appartiene allessere un comico, deve essere messo da parte perché può essere anche controproducente,  visto che ormai è a tutti gli effetti un leader di quello che è un partito politico.



Ovviamente, il grande punto interrogativo che sta scuotendo lItalia è quello relativo alla possibilità che si possa formare o meno un governo che possa garantire stabilità al Paese. Come noto, Pier Luigi Bersani ormai da circa una settimana ha chiarito da una settimana quale sia la posizione ufficiale del Partito Democratico, che nel caso molto probabile che debba essere incaricato dal presidente Napolitano nel formare il governo, si presenterà al Parlamento con un programma basato su otto punti essenziali che sono senza dubbio anche parte integrante del programma del Movimento 5 Stelle, chiedendo per lappunto la fiducia guardando con un certo occhio soprattutto al movimento di Grillo. Fiducia che Grillo proprio non vuole concedere al Partito Democratico, come ha sottolineato in conferenza stampa uno dei due capigruppo designati. Nella discussione interviene la De Micheli che risponde anche delle accuse rivolte in giornata da Grillo con le quali ha evidenziato come i deputati del Partito Democratico stiano facendo una sorta di scouting tra quelli del Movimento 5 Stelle per ottenere quei numeri che gli consentirebbero di governare al Senato, dove di fatto mancano qualcosa come 35 seggi per ottenere la maggioranza. 



La De Micheli sconfessa questa tesi a suo dire assolutamente falsa, ribadendo ancora una volta quale sia lintenzione del Partito Democratico che discuterà in Parlamento della questione e dove ognuno si prenderà le proprie responsabilità politiche come del resto è giusto che debba essere. In collegamento interviene il professor Becchi, che nei scorsi giorni e anche in questa sua partecipazione in trasmissione evidenzia una possibile soluzione alternativa a quella di Bersani e che per un certo qual senso trova conforto nelle parole del Movimento 5 Stelle, ossia conservare in toto il governo Monti per andare avanti in questa fase di ristrutturazione dellItalia in vista di nuove elezioni politiche magari da tenersi più in là.



Ricolfi sottolinea che non si può ancora far finta di niente in quanto il voto è stato di forte protesta e quindi per prima cosa bisogna cambiare questa legge elettorale che non consente ai cittadini di poter scegliere in maniera diretta i propri rappresentati che di fatto vengono scelti dalle segreterie dei partiti e questo li mette al riparo dai giudizi dell’elettorato nei confronti di quanto fatto durante i loro passati mandati. Appare evidente dalla discussione anche con un collegamento dal Veneto che in questa parte del Paese la proposta di Grillo sia stata vincente perché ha parlato direttamente al punto di forza sociale proponendo cose che effettivamente interessano tantissimo come ad esempio l’eliminazione di Imu ed Irap nonché dare un forte aiuto alle partite Iva che proprio in Veneto sono tantissime.

Toscani, come sempre molto diretto nelle proprie affermazioni, ammette di aver dato il proprio voto al Movimento 5 Stelle e parla di una possibilità di intesa: ossia che Bersani si dimetta dando così l’onere a Beppe Grillo di fare il governo. La De Micheli ricorda però come la maggioranza dei seggi sia al Senato che alla Camera sia assolutamente e indiscutibilmente del Partito Democratico quindi nel pieno rispetto della democrazia il mandato deve per forza di cose essere nelle mani del Partito di Bersani. Poi si parla della figura di Grillo e di come viene vista con diffidenza dai mercati e dalla stampa estera. Infine, Becchi e molti degli intervistati evidenziano quanti danni abbia fatto il governo Monti. La parte finale del programma parla dello stato salute del Pd, ipotizzando un possibile tramonto rosso.