E andata in scena ieri sera la sesta puntata de Le invasioni barbariche, come di consueto condotta da Daria Bignardi su La7. Appuntamento decisamente ricco quello visto nella prima serata di ieri, iniziato con un breve intervento delleditorialista de Il Giornale Vittorio Feltri riguardo lattuale situazione politica italiana. A chiacchierare con Feltri cera, in collegamento da Roma, lesponente del Partito Democratico Pippo Civati. Dopo il toccante momento dedicato a Giusy Versace, campionessa paralimpica e presidente della Disabili No Limits Onlus, Daria Bignardi ci ha portato al cinema con Raoul Bova, Marco Giallini e Edoardo Leo per presentare il film Buongiorno Papà, in uscita a breve. Poi, dopo il momento dedicato a Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, impegnati a loro volta in teatro, ecco entrare prima dei saluti finali lattore Filippo Timi, il quale si presenta in studio con un eccentrico cappotto floreale. Si tratta però del costume di scena che lattore indossa a teatro durante la rappresentazione del suo originale “Don Giovanni. Vivere è un abuso mai un diritto”. La rilettura pop del celebre capolavoro letterario, le esperienze amorose del simpatico attore italiano, il rapporto con la famiglia ma soprattutto le confidenze sulla madre e il suo modo di parlare un po’ balbettante sono stati alcuni degli argomenti che Daria Bignardi e Filippo Timi hanno affrontato con leggerezza e divertimento durante il finale di serata. E quindi tu sei un sex symbol, dice la Bignardi. Io sono un sex symbol perché balbetto, altrimenti non lo sarei. Sta tutto nella mia voce che oltretutto a me non piace perché mi sembra quella di Shrek, risponde lattore. Al termine dell’intervista la conduttrice, fingendosi Zerlina, si è lasciata sedurre dalle parole di Don Giovanni seduta in una posa languida sul mantello a fiori. Immancabile, ovviamente, la consueta birretta.



Leggi anche

Patrick Debort, ex marito Ivana Spagna e il matrimonio di 7 giorni/ Il sensitivo previde tutto: il retroscenaPino Daniele, chi è?/ Poeta immortale e icona della napoletanità: i grandi successi del bluesman e carriera