Puntata carica di novità quella di Quarto Grado, andata in onda ieri 8 marzo. Centrale sicuramente il giallo Orlandi. Salvo Sottile infatti propone una sorprendente e rivelatrice intervista al famigerato Ali Agca, attentatore del Papa che fece delle importanti rivendicazioni sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Per la prima volta dopo la sua scarcerazione ricompare in tv con un’esclusiva intervista a in cui ribadisce la sua versione dei fatti. Emanuela sarebbe stata rapita in quanto cittadina vaticana e in quanto figlia di un funzionario del Vaticano, solo per ricattare e ottenere la sua liberazione. In Italia secondo lui si sta inutilmente seguendo la pista indicata da una tossicodipendente, Sabrina Minardi, amante del boss della banda della Magliana, Renatino De Pedis. In realtà l’ordine del rapimento di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori sarebbe partito dal governo iraniano. In studio il giudice Ilario Martella, che in Cassazione si occupò della condanna di Agca e sul quale ha scritto un libro. Secondo il giudice l’uomo è un millantatore, ma può confermare che durante il processo Agca diede delle informazioni in fase collaborativa molto importanti e successivamente verificate. In collegamento telefonico in diretta, Agca rivela di sapere che la ragazza insieme a Mirella Gregori siano ancora vive e tenute nascoste dallo stesso Stato Vaticano, in un convento di clausura, con la complicità del governo iraniano, in una inspiegabile omertà. Certo l’attendibilità dell’uomo è molto contrastata e tutt’oggi si fa fatica a credergli considerando le numerose versioni che ha dato della vicenda e considerando che le fantomatiche prove di cui parla da tempo non sono mai state prodotte. Lo stesso Papa Wojtila però ricordiamo che fece otto appelli durante l’Angelus ai rapitori di Emanuela, convinto del coinvolgimento Vaticano.



Battute finali per il processo di Avetrana, durante il quale è stato chiesto l’ergastolo per Sabrina e Cosima. La convinzione è che la piccola Sarah sia stata uccisa all’interno dell’abitazione da zia e cugina, senza pietà senza esitazione, per il semplice motivo di impedire di parlare, per salvaguardare la famiglia. Si ripercorrono le varie tappe della vicenda con gli ospiti in studio, ponendo l’accento sul colpo di scena che ha caratterizzato le ultime udienze del processo e che il Pm assume come movente del delitto. Dall’analisi dei numerosi messaggi intercorsi tra Sabrina e Ivano si è ipotizzata addirittura l’esistenza di uno strano giro di trasgressioni esistenti nella compagnia di Sabrina. Messaggi che altro non sembrano che un normale scherzare tra ragazzi adolescenti su tematiche sessuali, così come sottolinea Ivano in un’intervista, in cui smentisce assolutamente l’esistenza di festini particolari o altro e aggiunge che arrivare a conclusioni così pesanti da messaggi così scherzosi è decisamente assurdo. 



Al centro della trasmissione due casi importanti della cronaca degli ultimi tempi, due ragazzi morti per aver amato la persona sbagliata, a cui Quarto Grado ha dato ampio spazio, richiamando l’attenzione degli inquirenti, fino a giungere a una svolta. Innanzitutto la morte di Fabrizio Pioli, per la cui uccisione si è finalmente costituito il padre della fidanzata, Antonio Napoli, latitante da tempo, che ha indicato dove ha seppellito il corpo del povero ragazzo. Il padre di Fabrizio è stato più volte ospite in studio a urlare il suo dolore per la ingiusta perdita del figlio e la mancanza di un corpo su cui piangere. L’uomo attorniato da abitanti del paese che l’hanno appoggiato nella sua battaglia, in collegamento da Gioia Tauro, chiede la giusta punizione per il colpevole. Decisivo il contributo della trasmissione anche in un altro caso recentemente tornato alla ribalta dei maggiori programmi televisivi di cronaca nera: il presunto suicidio di Valentina Salomone. Trionfo d’orgoglio per Sottile e l’inviato Simone Toscano che insistentemente negli ultimi mesi si erano occupati della misteriosa morte della ragazza, ospitando più volte i suoi familiari che non credevano assolutamente alla versione di suicidio con cui era stata archiviata la morte di Valentina un paio di anni fa.



La loro tenacia è stata premiata e grazie anche agli spunti di Quarto Grado, come ha sottolineato perfino il magistrato, è stato arrestato nei giorni scorsi l’uomo con cui la ragazza aveva una relazione, Nicola Mancuso, 31 anni, sposato con figli. Tracce di sangue misto di Valentina e Nicola sono state trovate sotto le scarpe della giovane, tracce di DNA dell’uomo sulla corda con cui è stata trovata impiccata: indizi importanti che lo collocano sulla scena del delitto. La moglie di Mancuso lo difende a spada tratta non risparmiando dure e gratuite frasi contro la famiglia di Valentina. È caccia adesso a eventuali complici tra gli amici dei due ragazzi che possano essere stati presenti e aver avuto un ruolo nell’omicidio. Aggiornamenti veloci sul caso di Yara Gambirasio in occasione della recente riesumazione della salma di Giuseppe Guerinoni, colui che sarebbe il padre naturale del presunto assassino della piccola ginnasta di Brembate. Dall’analisi delle ossa si potrà finalmente accertare che si tratti proprio dell’uomo e proseguire così le indagini alla ricerca di una sua possibile amante nonché madre di colui che ha lasciato il suo DNA su slip e leggins di Yara. Infine immancabile spazio dedicato a Roberta Ragusa. Il marito, Antonio Logli, indagato, si dice in proposito pronto a fornire almeno dieci testimoni che confermino la tesi dell’allontanamento volontario della moglie.