Quasi impossibile non conoscerlo, ma lo sarà ancora meno dopo la partecipazione ad Amici 12, in qualità di ospite della seconda puntata serale. Stiamo parlando del sacerdote impegnato, don Luigi Ciotti. Nato il 10 settembre del 1945 a Pieve di Cadore, in provincia di Belluno, la sua famiglia è presto emigrata a Torino, dove ha avuto inizio la sua esperienza di impegno nel sociale, quando nel 1965, insieme ad alcuni amici, fonda quello che diverrà il Gruppo Abele. I suoi primi progetti di intervento a favore dei più sfortunati e disadattati verranno realizzati nelle carceri minorili con la conseguente fondazione di comunità alternative alla detenzione per favorire il reinserimento nella società di ragazzi e ragazze con alle spalle gravi problemi con la giustizia.
Terminati gli studi presso il Seminario di Rivoli, don Luigi viene ordinato sacerdote e il suo arcivescovo, il cardinale Luigi Pellegrino, gli affida come parrocchia la strada, comprendendo il carisma del giovane prete e lo spessore della sua vocazione. Dopo questesperienza, nel 1973 fonda, sostenuto sempre dal Gruppo Abele, il Centro Droga, luogo dascolto aperto per accogliere tutti i giovani bisognosi, caduti vittima delle tossicodipendenze. Si tratterà della prima esperienza in assoluto di questo genere mai affrontata in Italia. A questo primo momento di autentica sperimentazione e missione urbana, seguirà lapertura di nuove comunità per laccoglienza di persone in difficoltà e disagio. Lassociazione crescerà al punto di divenire unautentica rete di impegno. saranno inaugurati un centro culturale, promossi lo studio e lapprofondimento in materia di problematiche sociali, lavoro che culminerà linaugurazione dellUniversità della strada.
Lesperienza di don Ciotti abbraccerà sempre più ambiti dellassistenza e del sostegno delle fasce deboli con iniziative di carattere cooperativo dedicate non solo al complesso tema delle dipendenze, ma spaziando in ambito di lavoro, giustizia e crescita solidale. Negli anni Novanta gli interventi delle organizzazioni fondate da don Luigi si focalizzeranno sul complesso problema della criminalità organizzata. A seguito delle stragi di Capaci e di via dAmelio, fonderà la rivista mensile Narcomafia della quale è direttore, dedicandosi a un lotta dura e decisa contro quella che definisce unautentica piaga sociale.
Altro momento fondamentale è rappresentato dalla fondazione di Libera, punto di riferimento per numerose realtà nazionali e internazionali. Celebre è stata la raccolta di firme per sensibilizzare il riutilizzo dei beni confiscati alle mafie in iniziative di carattere e sostegno sociale oltre che finanziamento di imprese libere da ogni collusione con la malavita organizzata.
Sono numerosi i riconoscimenti ottenuti da don Luigi Ciotti. Tra i tanti ricordiamo l’assegnazione del titolo di cavaliere di gran Croce all’ordine del merito della Repubblica Italiana avvenuta il 27 dicembre del 1996. Numerose le sue apparizioni televisive. Parecchie avvenute all’interno dei maggiori telegiornali emessi dalle reti nazionali della Rai, come negli spazi di dibattito e approfondimento proposti dalle reti commerciali e private. Da ricordare la recente comparizione in format importanti quali Zeta di Gad Lerner nel febbraio scorso, dove ha dibattuto di mafia e corruzione.