Nella puntata di lunedì 15 aprile 2013 del talk show Piazzapulita condotta da Corrado Formigli, il principale tema di dibattito è lormai imminente elezione del nuovo Presidente della Repubblica che succederà a Giorgio Napolitano giunto agli sgoccioli del suo settennato. Per discutere di ciò e di tanto altro ancora sono presenti in studio lesponente del Popolo della Libertà Mara Carfagna, il direttore di Micro Mega Paolo Flores DArcais, il direttore del quotidiano LUnità Claudio Sardo, il direttore del quotidiano Libero Maurizio Belpietro, leconomista Luigi Zingales, laltro economista Loretta Napoleoni, lassessore alla cultura della Regione Sicilia Michela Stancheris, lex grillina Federica Salsi mentre verrà mandata in onda unintervista ad Antonio Ingroia leader di Rivoluzione Civile. Come detto si incomincia a parlare del possibile nome che metterebbe daccordo Partito Democratico e Popolo della Libertà, per lelezione del Presidente della Repubblica. A tal proposito viene mandata in onda una intervista di Silvio Berlusconi che nel 2001 lodava quanto fatto dal Governo presieduto da Romano Prodi, intervista che smentiscono le parole della Carfagna che evidenzia come la soluzione Prodi non sarebbe gradita in quanto avrebbe fallito per ben due volte nel suo Governo. In particolare la Carfagna fa presente come la seconda volta, seppure la coalizione di Centrosinistra si impose per soli 24 mila voti, decise di tenere per sé tutte le varie cariche istituzionali. Secondo DArcais, il centrodestra avrebbe una certa preferenza verso i vari DAlema, Amato e Finocchiaro in quanto potrebbero dimostrarsi più malleabili rispetto a Romano Prodi verso una eventuale grazia da offrire a Berlusconi nel caso dovesse essere dichiarato colpevole in uno dei tanti processi che lo vedono come imputato. Per DArcais la soluzione migliore sarebbe un nuovo capo dello Stato che non sia schierato a favore di nessuno dei partiti politici indicando anche il nome di Zagrebelsky. Il direttore Sardo pone laccento su come le parole dette da Berlusconi contro Prodi durante la manifestazione di Bari siano state assolutamente infelici e sulla necessità che il nuovo Presidente sia eletto grazie a una condivisione del Partito Democratico e di unaltra forza politica. Leconomista Zingales sembra preferire Emma Bonino che pare essere gradita anche al Popolo della Libertà come del resto lascia intuire la Carfagna. DArcais dal proprio canto fa presente come per lelezione del Presidente della Repubblica si possa guardare anche a un coinvolgimento del Movimento 5 Stelle che certamente rappresenta circa il 25% degli italiani. Lo stesso DArcais inoltre boccia la figura della Bonino giustificando il tutto con il fatto che in passato il Pdl e i Radicali, formazione politica nella quale per anni ha fatto parte la Bonino, hanno dato vita spesso a delle alleanze. Per Sardo quanto detto da DArcais è certamente da prendere in considerazione e in particolare alla necessità di guardare con interesse al Movimento 5 Stelle. Viene quindi mostrato un sondaggio teso a capire quale sia il candidato al Quirinale che più di tutti sia gradito agli italiani. Da questa consultazione emerge come al primo posto ci sia proprio Emma Bonino con il 33%, seguita da Stefano Rodotà al 13% e la strana coppia formata da Romano Prodi e Beppe Grillo al 7%. Nella discussione emerge il tema del presidenzialismo osteggiato in passato da Berlusconi e tutto lo schieramento del Pdl come del resto sottolinea la stessa Carfagna che la vede come una ottima soluzione per arrivare a un maggiore decisionismo, mentre per Sardo non è la migliore soluzione possibile anche in virtù della difficoltà economica che si sta vivendo. Zingales dal canto suo trova che un Governo che veda unintesa tra il Partito Democratico e il Popolo della Libertà per quello che viene definito il Governissimo, possa essere un vero e proprio disastro per il futuro del Paese. Viene quindi mandata in onda una intervista di Roberto DAgostino che liquida come poco serie le cosiddette Quirinarie del Movimento 5 Stelle prevedendo come la corsa al Quirinale si possa risolvere in favore di Giuliano Amato. il momento dellintervista realizzata a Ingroia che parla di possibili dimissioni dalla magistratura mentre fa capire come probabilmente sia orientato nellaccettare la proposta che gli ha fatto il Governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta. Sullesito delle votazione del proprio partito, non nasconde linconsistenza del risultato ottenuto, al di sotto delle attese e del quale si prende le opportune responsabilità (nella pagina seguente il video dell’intervista di Corrado Formigli ad Antonio Ingroia).
Si parla quindi della manifestazione del Pd contro la povertà e dei possibili sviluppi per la nascita di un Governo. Per la Carfagna non è vero che il Pdl vuole a tutti i costi cercare di formare un Governo ma piuttosto c’è la consapevolezza di non poter andare in questo momento alle elezioni anticipate. Sul Governo di minoranza più volte auspicato da Pier Luigi Bersani, l’esponente della Pdl crede non sia una soluzione percorribile e soprattutto in grado di risolvere i problemi del Paese. Piccola discussione tra la Carfagna e D’Arcais con quest’ultimo che torna a ribadire quanto sia necessaria una legge sui conflitti d’interesse, sulla anticorruzione e sull’ineleggibilità di personaggi con problemi legati alla giustizia. Anche Zingales è d’accordo con D’Arcais, nel ritenere che nel nostro Paese per le leggi che ci sono, essere criminali paghi senza dubbio. L’ultima parte del programma è dedicato al Movimento 5 Stelle e come le Quirinarie siano soltanto una trovata di marketing secondo la Salsi e un blogger che palesa il dubbio che l’attacco hacker sia stato finto tant’è che la Dnv non ha evidenziato nel proprio rapporto che ciò sia effettivamente avvenuto.