Trenta ore per la vita. La puntata di Ballarò andata in onda ieri sera, ha avuto il suo inizio con un messaggio di speranza e impegno. Il progetto presentato dal Direttore Sanitario della CRI, dottor Ulrico Angeloni, prevede la dotazione di un defibrillatore in ogni scuola e impianto sportivo pubblico del territorio nazionale. Un progetto ambizioso e che conta, per essere realizzato, sulla sensibilità di tutti coloro che ancora confidano nel benessere per ogni cittadino. Un benessere che appare sempre più come un miraggio, dopo la presentazione dei consueti cartelli informativi sulla situazione economica e civile sempre maggiormente segnata dall’acutizzarsi della crisi. Giovanni Floris ha detto che si sarebbe parlato di politica e così è stato, sulla base di dati allarmanti. Calano sempre di più i redditi dei lavoratori. Diminuisce il potere d’acquisto. Aumentano i pignoramenti di case e beni immobiliari e l’incubo di perdere l’abitazione preoccupa ormai migliaia di famiglie. Le percentuali sono destinate ad aumentare se non si arriverà alla formazione di un governo in grado di varare urgenti misure di intervento nei confronti di tutti coloro che stanno soffrendo un dissesto economico grave e ormai troppo lungo. Inoltre, è in aumento la percentuale dei giovani compresi tra i 30 e i 40 anni che emigrano alla ricerca di migliori opportunità di impiego così come il numero di tutti coloro che hanno perso il lavoro e non si sono più messi alla ricerca di un nuovo possibile impiego.Su questi presupposti, le forze politiche stanno cercando di individuare i nomi per formare una rosa di candidati per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Una situazione surreale, se solo si pensa che in 50 giorni dalle elezioni di febbraio nessuno tra partiti e movimenti è riuscito a raggiungere un’intesa per almeno arginare il degrado che sta investendo l’Italia. La partita sembra, oggi, da doversi giocare sulla nomina di colui o colei che avrà l’onore e l’onere di andare a occupare gli appartamenti sul Colle. Con quale gravoso impegno? Decidere cosa fare. Un governo oppure le urne a giugno. Intanto, mentre i diversi schieramenti si confrontano, nessuno pensa all’ondata di tasse che investirà la nazione nei prossimi mesi andando ulteriormente a impoverire i già magri introiti dei cittadini medi. La sorpresa delle “Quirinarie” promosse da Beppe Grillo è stata la definizione, come candidata alla presidenza, della giornalista RAI, Milena Gabanelli, storica conduttrice di Report. L’intervista che ha rilasciato oltre a denunciare il suo grande stupore, ha fatto emergere il forte senso di responsabilità verso il quale questa scelta inattesa, l’ha spinta. Le sue parole hanno sottolineato l’inadeguatezza che prova nei confronti di questa preferenza e che dovrà riservarsi il tempo necessario per poter rispondere se accettare oppure no la candidatura. L’aspetto positivo, come si è potuto apprendere dalle sue parole, è che non percepisce tutto questo come una personale investitura,piuttosto come la scelta maturata all’interno di un gruppo di persone alle quali lei sente di appartenere e di rappresentare. L’applauso del pubblico presente, a fine intervista, ha sottolineato l’onestà di una professionista che si sente chiamata a un ruolo di altissimo profilo istituzionale. Per questo motivo vuole mantenere la giusta distanza emotiva e il dovuto rispetto.Beppe Severgnigni, ha commentato la candidatura della collega, sottolineando perché una giornalista non sarà mai eletta Presidente della Repubblica. I pregi di chi fa informazione sono l’inaffidabilità e l’incontrollabilità, doti indispensabili se lo scopo del fare notizia è quello di stimolare il dibattito per provocare la scoperta della verità. Chi mai, tra gli esponenti della politica di ogni schieramento, eleggerebbe una capo delle stato che non li lascerebbe tranquilli a imbastire le solite manfrine?La discussione che ne è seguita, ha ben rappresentato la frantumazione istituzionale alla quale siamo purtroppo arrivati e abituati.Adolfo Guzzini, imprenditore, ha individuato in Giuliano Amato il candidato ideale, definendolo un uomo poco compromesso con la recente politica. Di contro, Simona Bonafè (PD), renziana convinta, ha bocciato il nome di Anna Finocchiaro giudicandola inadeguata, sopratutto dopo le esternazioni pesanti fatte ai danni del Sindaco di Firenze. Bruno Tabacci si dimostra oltremodo preoccupato per le critiche rivolte da Silvio Berlusconi a carico di Romano Prodi, forse uno dei grandi esclusi dalla corsa al Quirinale. Come Guzzini, scegli il nome di Amato. 



Convergenze e divergenze. Il solito, verrebbe da dire. La Polverini che ribadisce il no a Prodi. Enrico Giovannini che cerca di spiegare quali sono le aspettative di Berlusconi, in attesa di un santo in grado di garantirgli un trattamento di riguardo in merito alle sue personali vicende giudiziarie. In tutto questo batti e ribatti, la strategia giocata da Beppe Grillo sembra presentarsi come quella vincente. È ormai risaputo che il leader M5S ha dimostrato una scaltrezza fuori dal comune. Furbizia che sarebbe ora venisse giocata per il bene di tutta una nazione.



 

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