L’ultima puntata de Le Invasioni Barbariche, andata in onda ieri sera mercoledì 17 aprile, ha avuto un inizio travolgente con l’intervista a un Matteo Renzi in piena forma. Daria Bignardi ha cercato di domare la simpatica irruenza del sindaco di Firenze riportandolo ogni volta alle domande della scaletta che si era prefissa di seguire ricordandogli che è sua prerogativa, quella di fare l’avvocato del diavolo. Tema portante degli argomenti è stata la scelta di Franco Marini come candidato alla presidenza della Repubblica. Candidatura annunciata ufficialmente da Pierluigi Bersani qualche ora prima che la trasmissione andasse in onda. Secondo le parole di Renzi, la candidatura di Marini rappresenta un anacronismo politico imbarazzante. Non si tratta per nessuna ragione dell’uomo necessario all’Italia in questo momento per essere rilanciata, ma di una figura che altro non farà che garantire il consueto a una politica in stallo da ormai cinquanta giorni. La storia è sempre maestra, sotto questo aspetto. Marini corse per il Quirinale nel 1999, quando venne eletto Carlo Azeglio Ciampi. Per questo rimane un politico del secolo scorso. Un perdente, oltretutto. E su questo particolare Renzi non si è risparmiato. Da parte sua è inconcepibile il fatto che il Pd possa aver designato il nome di un suo rappresentante uscito sconfitto dalle elezioni di febbraio. Un ripiego che ha come precedente la non elezione di Marini come senatore per una regione considerata sicura come l’Abruzzo. Vero che si tratta di una figura altamente istituzionalizzata e per questo fanno testo i suoi anni come Presidente del Senato e prima come sindacalista. Ragioni sufficienti per passare a una rottamazione senza appello. Un Renzi incontenibile sotto ogni aspetto, comprese le aspre critiche agli sprechi, secondo lui, come le scorte concesse in maniera indiscriminata a parlamentari e mogli di questi. Uomini tolti ad altri incarichi, spesso impegnati nell’accompagnare le illustri consorti de senatori e deputati a fare la spesa. La ricetta descritta da Matteo Renzi, è sempre più coerente con quanto da lui proposto durante la campagna per le primarie e dopo le quali ammette la sua sconfitta, ma non la sua fine come promettente leader di un movimento che appare sempre più determinato a raggiungere quei risultati che sempre più elettori si aspettano (nella pagina seguente la video intervista al sindaco di Firenze).?Seconda intervista. Alessandro Benetton, figlio di Luciano, giovane imprenditore lanciato nella gestione di uno dei più importanti gruppi internazionali. Dal di dentro dell’economia, ha commentato gli sviluppi che la nostra nazione sta vivendo durante questi lunghi mesi di crisi, perché sempre di sviluppi si tratta, anche quando il trend, alla fine risulta purtroppo negativo. Quello che si augura, è che il futuro presidente della Repubblica si dimostri sensibile nei confronti dei bisogni gridati dalle generazioni dei giovani. In merito ha tracciato un quadro preoccupante. Quadro non nuovo, ormai oggetto di discussioni nell’ambito di tanti format televisivi d’approfondimento. sui giovani che la politica dovrà scommettere dando loro quel fiato necessario alla ripresa che sarà possibile solo ridonando speranza a coloro che altro non hanno manifestato che un desiderio di andarsene per trovare altrove le soddisfazioni per le quali si sono impegnati e hanno studiato. Zero zero zero. il titolo del nuovo libro pubblicato da Roberto Saviano, terzo ospite della puntata. La conduttrice lo ha accolto accompagnato da un caloroso applauso. Dopo l’ovazione, lo scrittore ha raccontato di come è stato invitato da Bersani a un incontro di consultazione, per questo si è dimostrato lusingato anche se è poi rimasto fuori da ogni coinvolgimento diretto. Sul nome di Franco Marini, tema della serata, non si è dilungato tanto, affermando di non conoscerlo a sufficienza. Se la candidata del Pd fosse stata Emma Bonino, avrebbe compreso come la sua nomina avrebbe rappresentato una garanzia in materia di rispetto dei diritti umani con la conseguenza di scelte politiche chiaramente indirizzate. Se invece il nome prescelto fosse stato quello di Anna Maria Cancellieri, ministro degli interni del governo Monti, l’orientamento del futuro Presidente della Repubblica, avrebbe assunto marcati toni di attenzione nei confronti della giustizia e della sua equa amministrazione. Dopo queste esternazioni di carattere politico, l’intervista si è spostata sulla figura di Roberto Saviano scrittore, solo apparentemente lontano, come tematiche trattate, dall’agone politico perché droga e dipendenze sono il frutto di anni di degrado sociale. Degrado che ha avuto come complice una politica che non ha saputo mantenersi immune da collusioni interessate e pericolose. Le tre strisce di cocaina sulla copertina dell’ultimo libro dello scrittore, indicano la drammaticità della trasformazione che le sostanze stupefacenti hanno sulle persone che ne fanno uso. Trasformazione che vede troppe complicità e silenzi a carico di istituzioni che, al contrario dovrebbero lottare con estrema determinazione contro ogni devianza.



Elio e le Storie Tese. Dopo Sanremo e prima del Concertone del Primo Maggio, dove torneranno dopo anni e con una canzone appositamente composta e offerta in anteprima proprio alle Invasioni Barbariche. Ultima intervista è stata quella con Geppy Cucciari, andata in onda a chiusura della trasmissione. Ironica come sempre, la comica a rilasciato un commento sugli ospiti della serata non risparmiando salaci battute e scherzando su quale tra i personaggi intervistati da Daria Bignardi, avrebbe scelto come compagno per un dopo cena piccante. Dopo una serie di battute coinvolgenti, ha raccontato come sì sta preparando a vivere il ruolo di presentatrice del Concertone del Primo Maggio. Ruolo insolito, ma che la vedrà all’altezza della situazione.



 

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