La terza puntata serale di Amici 12 sarà nobilitata dalla partecipazione di Renato Zero, uno dei maggiori protagonisti della scena canora italiana degli ultimi decenni. Nato a Roma come Renato Facchini, nel 1950, ha iniziato la sua carriera sul finire degli anni 60, esibendosi in piccoli locali della capitale ove la sua attitudine al travestimento ironico e provocatorio ha fatto subito colpo. Tra questi, il Piper, ove lo ha notato Don Lurio procurandogli una scrittura per il corpo di ballo che faceva da supporto per Rita Pavone. Proprio a quegli anni risale lamicizia con Loredana Bertè e Mia Martini, con il trio spesso alla ricerca di scritture lungo lo stivale, con risultati non proprio esaltanti.



La sua prima prova discografica risale al 1967, con un 45 giri passato letteralmente inosservato, tanto da vendere appena venti copie. Un risultato che, però, non lo scoraggia assolutamente, ma anzi lo sprona a perfezionare il personaggio che sta costruendo, il quale diventa attualissimo quando esplode sulla scena mondiale David Bowie, con la sua ambiguità. Del quale Renato Zero diventa una sorta di alter ego allitaliana, nei primi anni 70, quando registra il suo primo album, No mamma, no, che lo segnala subito come una delle voci più interessanti della nuova scena musicale italiana. 



Le ottime recensioni ottenute da parte della critica più avveduta sono il viatico alle successive prove in studio, quelle che si incaricano di portarlo al grande successo. Il quale arriva in particolare con Zerofobia, del 1977, il lavoro della svolta, nel quale sono contenuti alcuni dei pezzi più belli e importanti del suo repertorio, a partire da Il cielo, pezzo finale dellalbum, e da Mi vendo, scelto come singolo. Da questo momento, il cantante romano è un vero e proprio idolo per larghe masse di ragazzi di ogni parte dItalia, i quali compongono il pubblico dei fedelissimi, i sorcini, che non perdono un concerto e si travestono come lui.



I primi posti nelle classifiche di vendita diventano una piacevole consuetudine, come succede per Zerolandia, album del 1978 che viene spinto anche dal grande successo de Il triangolo, un 45 giri che si trasforma in un vero e proprio tormentone sulle radio private. Sino al numero uno, ottenuto da Erozero, lavoro in studio del 1979, il quale arriva a vendere oltre un milione di copie e conferma la forza commerciale di quello che è ormai uno dei pezzi da novanta della scena canora tricolore. Una forza che lo vede arrivare in testa alle classifiche anche con le sue successive opere, a testimonianza di un seguito vastissimo che non lo ha mai abbandonato nel corso degli anni. Come del resto dimostra in maniera abbastanza esauriente il grande successo riportato dalultimo album appena uscito, Amo – Capitolo I, issatosi subito in cima alle classifiche.

È da ricordare anche il forte impegno filantropico che lo ha sempre caratterizzato, spingendolo a impegnarsi ripetutamente in iniziative di grande rilievo a favore di fasce disagiate della società, contro le tossicodipendenze e a favore dei giovani artisti in cerca di un sostegno nella prima fase della loro carriera. Proprio in questo ambito, il cantante romano si è impegnato in un progetto, quello di Fonopoli, una cittadella della musica, che non è però mai riuscito a decollare, nonostante i suoi generosi tentativi.

Naturalmente, nel corso della sua lunghissima carriera, Renato Zero ha avuto modo di frequentare più di una volta il piccolo schermo. Sono da ricordare in particolare alcune fortunate partecipazioni a notissime trasmissioni come Fantastico 3, Stasera pago io, Carramba che fortuna. Meno fortunata invece la sua prova come conduttore in Tutti gli zeri del mondo, risalente al 2000, trasformatosi in un mezzo passo falso per l’eccessiva pretenziosità dello spettacolo, contrastante con la grande ironia che da sempre distingue il suo modo di porgersi al pubblico.

Adesso arriva la sua partecipazione ad Amici, che potrebbe essere l’ennesima occasione per ammirare uno dei più talentuosi artisti della nostra scena canora, in un suggestivo confronto con quei ragazzi che si propongono di ripercorrerne le orme in un immediato futuro.