La musica è stata la vera star della puntata domenicale di Che tempo che fa, condotto da Fabio Fazio. A cominciare dalla prima intervista a Nicoletta Mantovani (ultima moglie di Luciano Pavarotti, nonché sua segretaria per moltissimi anni) che appare in televisione solo per presentare la mostra dedicata al grande cantante lirico che apre i battenti nelle prossime ore e dove è possibile rivivere la variegata storia artistica del primo e unico grande divulgatore della lirica nel mondo. Vediamo un breve filmato che ci emoziona riproponendo i momenti salienti della sua ineguagliabile carriera. Poi la signora Mantovani in Pavarotti ci fa partecipi di alcuni interessanti e divertenti aneddoti e manie del grande tenore, come il chiodo storto porta fortuna che lui ogni volta che andava in scena cercava per il palcoscenico o la sua sconfinata passione per le carte da gioco che portava sempre con se.



Come evocato da Pavarotti che lo adorava, arriva Jovanotti con la sua solita aria da ragazzino cresciuto che ne fa un personaggio unico nel panorama della musica italiana, tant’è vero che è uno dei pochi che riempie ancora gli stadi ed è ospite della trasmissione proprio per presentare la sua nuova tournée negli stadi di tutta Italia. Ci promette uno spettacolo da non perdere fatto di tecnologia al servizio delle emozioni, di imponenti scenografie e di festa. C’è sempre bisogno di festeggiare qualcosa insieme per poter conservare la fiducia nel futuro e ritrovare il proprio ruolo all’interno della comunità. Ma soprattutto Lorenzo è venuto per suonare rock dal vivo con la sua nutrita Band sul palco di Che tempo che fa. E lo fa nel migliore dei modi proponendo due perle della sua arte come “Ti porto via con me” e “Bella” (nella pagina seguente il video dell’intervista e dell’esibizione di Lorenzo Jovanotti Cherubini).



Tocca a Guido Barilla e passiamo così dalla musica italiana alla pasta italiana e a un altro tratto nazionale: le famiglie/azienda. Guido è l’ultimo discendente della storica famiglia che rappresenta la pasta italiana nel mondo da almeno cinquanta anni e ci racconta, sollecitato dall’ottimo Fazio, di come vi sia continuità, nonostante la differente epoca storica vissuta che lo rende diverso dal padre il quale è vissuto in un’epoca fatta anche di guerre e tragedie, mentre lui ha potuto vivere in modo molto più facile essendo nato alla fine degli anni ’50 in pieno boom economico. Il padre ha addirittura dovuto vendere l’azienda di famiglia alla fine degli anni ’70 per poi ricomprarla sei anni dopo. Non poteva sopportare l’idea di essere stato quello della famiglia che aveva ceduto l’azienda e posto fine alla storia industriale della famiglia Barilla. Ma Guido non vuole parlare solo della sua famiglia e della sua azienda, ma vuole anche affrontare temi molto più generali e sistemici, come l’incredibile spreco di cibo che quotidianamente ammonta a un terzo del totale che poi incredibilmente combacia perfettamente con quello che servirebbe per sfamare quella parte di umanità che muore di fame. Per non parlare dei numeri davvero impressionanti relativi alle morti per mancanza di cibo (36 milioni di persone ogni anno) e a quelle per eccesso di cibo (24 milioni ogni anno). L’ultimo monito dell’imprenditore è relativo allo spreco di acqua che l’attuale sistema distributivo genera e che si aggira intorno al 30%. Dobbiamo prendere coscienza che dipende solo da noi mantenere l’equilibrio del nostro pianeta, non ci può aiutare nessuno nell’universo, dobbiamo pensarci noi.



Con la sua solita leggiadria arriva Luciana Littizzetto che ci fulmina subito con una similitudine delle sue: Fazio e Jovanotti insieme fanno una pila con il polo positivo e quello negativo. Si aggancia alla presenza in studio del capo della Barilla per chiedergli al volo perché ha voluto proprio Banderas per i suoi spot televisivi. Poi irrompe nella scena politica chiedendosi perché il povero Rodotà non andava bene al Pd e che l’elezione del Capo dello stato è stata ottenuta per sfinimento. Accosta Bersani, che abbraccia tutti, al Pippo di Disneyland. Hanno scelto l’usato sicuro al posto del nuovo insicuro e hanno tirato per la giacchetta il povero Napisan che aveva già prenotato a Capri. Chiude dandogli una dritta: dovrebbe farsi nominare Re d’Italia così finalmente potrebbe fare quello che gli pare. L’ultima riflessione della sempre efficace e pungente attrice comica è di ordine epocale: se il Presidente della Repubblica è Napolitano e il capo del governo sarà Giuliano Amato, è probabile che rivedremo le gemelle Kessler nello show del sabato sera su Rai Uno.