Dopo una terza puntata serale nobilitata dalla presenza del grande Al Pacino, cominciano a trapelare le indiscrezioni sulla quarta serata di Amici, in particolare su chi sarà chiamato a duettare coi ragazzi che compongono le due squadre capeggiate da Miguel Bosè e Emma Marrone. La prima conferma al proposito, è quella che riguarda Fedez (che canterà con Greta e Moreno della squadra dei bianchi), uno degli esponenti di punta dell’hip hop tricolore e ormai in fase di decollo per una carriera che sembra ormai in inarrestabile ascesa. Nato a Milano nell’ottobre del 1989, con il nome di Federico Lucia, ha iniziato a muovere i primi passi in una serie di gare di freestyle che ne hanno aumentato ben presto visibilità e popolarità, sino alla finale del TecnichePerfette del 2008, in Piemonte. Già due anni prima, però, l’artista milanese aveva inciso il suo primo EP, dal titolo “Fedez”, facendosi immediatamente notare per le grandi capacità interpretative.



Nel 2010, ha dato luogo al mixtape “BCPT”, che ha visto la partecipazione di artisti come Maxi B e Emis Killa, seguito nello stesso anno dal secondo EP, “Diss-agio”, dopo aver lasciato la crew Bloccorecordz, a causa della sopravvenuta incompatibilità di carattere musicale. Il 2011 è stato l’anno del suo primo lavoro da indipendente, “Penisola che non c’è”, altra prova di grande rilievo che ha contribuito a implementare notevolmente la sua fama e che ha fatto da battistrada per il suo esordio ufficiale, “Il mio primo disco da venduto”, inciso con Tanta Roba, l’etichetta musicale di Guè Pequeno, rapper di Club Dogo, e Dj Harsch, altro componente di spicco della Dogo Gang. All’album hanno partecipato molti degli esponenti di spicco della scena hip hop del nostro Paese, a partire da Jake La Furia, Entics e J-Ax.



Nel periodo successivo ha collaborato a svariati progetti, tra cui Thori & Rocce, l’album d’esordio di Don Joe & Dj Shablo, del 2011, mentre nell’anno successivo ha partecipato all’album “Hanno ucciso l’uomo ragno 2012”, duettando con Max Pezzali. All’inizio di marzo di quest’anno, è invece uscito il suo secondo lavoro in studio, “Sig. Brainwash – l’Arte di accontentare”, preceduto da un singolo interpretato in coppia con Francesca Michielin, “Cigno Nero”. Un lavoro salutato da grandi risultati di critica e di pubblico, che si è piazzato immediatamente in testa alle classifiche, aggiudicandosi il disco d’oro dopo appena venti giorni sui mercati.



Per capire al meglio il nuovo idolo dei ragazzi italiani, che fanno a gara per affollarne i concerti, la cosa migliore è leggere le dichiarazioni rilasciate in una intervista congiunta con Francesca Michielin, rilasciata ad Alessandro Alicandri di “TV Sorrisi e Canzoni”. 

In particolare quella riguardante la sua parabola artistica e il suo rapporto con i talent show, un mondo che lo stesso rapper vede molto distante dal suo. Tanto da preferire la gavetta, come quella fatta nel corso di questi ultimi anni, vista come un modo di costruire un percorso in grado di consegnare strumenti più idonei a resistere sulla scena. Più idonei di quelli consegnati dalla partecipazione ai talent, che però lo stesso Fedez mostra di non disprezzare assolutamente, come dimostra del resto la decisione di partecipare alla quarta serata di Amici 12.

In un’altra intervista al “Corriere della Sera”, Fedez ha poi voluto ricordare che cosa sia stata la gavetta per lui, con gli esordi al Muretto, mitico ritrovo della scena hip hop milanese, insieme a Emis Killa. Con il quale ha condiviso anche le gare di freestyle degli inizi, con viaggi in treno senza biglietto, spesso chiusi nei bagni per non essere presi dai controllori. Una gavetta non solo di carattere musicale, ma anche di vita, con l’infanzia trascorsa nella periferia meneghina, a Corsico, gli studi mollati prematuramente e il lavoro nel bar dei genitori, oltre che in un negozio di tatuaggi aperto con una delle sue fidanzate.

Nella stessa intervista, Fedez ha poi voluto chiarire il significato del suo ormai famoso pezzo dedicato ad Alfonso Signorini, una denuncia del vero e proprio deserto culturale in cui è rinchiuso il nostro paese, tanto da spingerlo ad affermare che se non facesse il rapper, probabilmente se ne sarebbe già andato dall’Italia. Una affermazione forte, che spiega anche il suo voto a Beppe Grillo, alle ultime elezioni politiche, nel quadro di un impegno politico che lo spinge ad affermare la continuità della figura dei rapper di oggi con i cantautori dei decenni passati.