Sulla poltrona di “Che tempo che fa” di sabato si siedono Luca Mercalli, Enrico Ruggeri, Margherita Buy e Stefano Accorsi, e infine Massimo Gramellini. Ospite speciale della puntata è il sindaco di Firenze Matteo Renzi, con cui Fabio Fazio parlerà del nuovo governo Letta. Si parte con Luca Mercalli. Il meteorologo torinese presenta “Planet Ocean” il documentario di Yann Arthus Bertrand sullo stato degli oceani, bellissimi ma impoveriti da un prelievo ittico incontrollato. Gli oceani non sono infiniti e la legge del mercato non può essere un regolatore delle risorse scarse. Tocca a Enrico Ruggeri e alla sua “Diverso dagli altri“, singolo tratto dallalbum “Frankenstein“, in uscita il 7 maggio. Frankenstein è un concept-album sul famoso libro di Mary Shelly, ed è accompagnato da un romanzo, “Luomo al centro del cerchio“, che ne rilegge la vicenda. Il mostro del dottor Frankenstein rappresenta lambizione delluomo, ma anche la paura della diversità e dellinvecchiamento. Unopera che Ruggeri definisce “una follia”. Spazio al cinema con Margherita Buy e Stefano Accorsi, nei cinema con “Viaggio sola” di Maria Sole Tognazzi (in studio accanto a Filippa), un piccolo caso cinematografico di questi giorni. La storia è lamicizia tra due ex e le loro vite solitarie. La Buy interpreta una donna nuova, senza famiglia ma con un lavoro importante: gira il mondo per giudicare gli hotel prestigiosi. Accorsi invece si trova ad affrontare le responsabilità di una paternità inaspettata. Il tema del film è il confine tra libertà e solitudine, una solitudine non vista in maniera così negativa. “Viaggio sola” rilegge anche altri cliché, cercando strade nuove su diversi argomenti: il lusso, ad esempio, nel film viene ridefinito come il piacere di una vita intensa e piena di imperfezioni. Le clip mandate in onda sono molto divertenti, ma la Buy, timida come sempre, si dispera nel rivedersi. Ed ecco Matteo Renzi. La prima domanda al sindaco di Firenze, leader dei rottamatori del Pd, è il giudizio sul nuovo governo Letta. Renzi è soddisfatto, per il governo tanto atteso ma anche per il ricambio della classe dirigente. Non ci sono i vecchi big e questo è un passo avanti, adesso vanno giudicati i risultati: bisogna superare la crisi del lavoro e riconciliare gli italiani e la politica. In questottica una menzione particolare va al ministro di colore Cecyle Kienge: mentre la politica faceva la Bossi-Fini, una legge terribile per gli immigrati, la società civile era già avanti. Questa nomina colma, in parte, questo divario. Riguardo al suo nome ipotizzato durante la crisi Renzi dice che avrebbe voluto fare il premier solo se eletto, ma la novità del Pd che lo ha candidato gli ha fatto molto piacere. I nomi dei ministri del Pdl, afferma, non sono male: sarebbe stato meglio un governo solo del Pd ma si sarebbero dovuto vincere le elezioni. Su Bersani il rottamatore è sarcastico: prima manda un abbraccio al suo avversario, “ora che ha perso“. Poi ne boccia in blocco la linea politica del dopo elezioni, dal corteggiamento al M5S senza scelte che lo ingolosisse, alla vicenda dellelezione del Presidente della Repubblica. Nessuno sconto anche sulla campagna elettorale: oggi cè un governo sorprendente ma fragile, con la spina nelle mani di Berlusconi, a causa della condotta elettorale del centrosinistra. Il Pdl andava sconfitto con gli argomenti, non con la demonizzazione. Roberto Saviano, a “Servizio Pubblico“, ha parlato della campagna elettorale cilena contro Pinochet, giocata sullentusiasmo e la speranza, ed è questo che il Pd dovrebbe fare. La discussione si trasferisce sul futuro di Matteo Renzi. Sarà il segretario del Partito Democratico? “No“, risponde il sindaco “non sono adatto a fare lequilibrista tra le correnti”. Il desiderio per l’avvenire è che, dopo la rottamazione, le sue idee cardine (abolizione dei rimborsi elettorali; Senato delle regioni) diventino realtà. Nessuna scissione del partito, è la promessa di Renzi. Aiuterà il partito a capire cosa vuol fare da grande. La chiusa è sul governo Letta. Il primo consiglio è dimostrare di essere innamorati dellItalia. Come nel Cile del post-Pinochet, la politica non deve essere cinica, ma dare speranza (nella pagina seguente il video dell’intervista a Matteo Renzi). 



A chiudere la trasmissione arriva Massimo Gramellini, vicedirettore de La Stampa, con la sua classifica delle notizie indimenticabili della settimana. Al quinto posto il terremoto in Bangladesh e la storia di Sofura Begum, rimasta per 27 ore sotto le macerie. Sofura è una delle tante schiave che cuce magliette per le ditte occidentali, e il giorno del sisma, nonostante le avvisaglie, era andata al lavoro sotto minaccia di licenziamento. Il mondo è questo schifo, commenta Gramellini, ma è anche la meraviglia della collega di Sofura, anch’essa sotto le macerie, che le regala l’unica cosa che ha, un po’ di saliva per le labbra riarse. Quarto posto per Carlotta, una donna che a 32 anni sbarca il lunario facendo lezioni private, buttata fuori di casa da un bimbo che fa i capricci. I genitori, che non sono più quelli di una volta, la licenziano e Carlotta descrive a La Stampa il disagio dei giovani disoccupati perennemente sotto ricatto. Le notizia tragicomiche dell’evasore pugliese che trasforma la villa in stalla e del romano che viaggia col pass della moglie morta “per ricordo” sono al terzo posto. Non avremo mai una politica onesta, è la chiosa, se è espressione di una borghesia altrettanto disonesta. Al secondo posto le vecchie dichiarazioni dei dirigenti del Partito Democratico, tra cui lo stesso Enrico Letta, sull’avversità a un’intesa con il Pdl. Primo posto per un commento sul nuovo governo. Per Gramellini è perfino digeribile, vista l’alta presenza di donne e di giovani. La speranza è che l’accordo “di Letta e di governo” faccia subito qualcosa di tangibile.



 

Leggi anche

Matteo e Amos, chi sono i figli di Andrea Bocelli/ "La musica è parte integrante della nostra famiglia"