Ieri sera, sabato 6 aprile, è andata in onda una nuova puntata di Che tempo che fa, il talk show di Rai Tre condotto da Fabio Fazio. Gli ospiti della serata sono Antonio Moresco, Riccardo Chailly, Enrico Brignano e, come ogni sabato, Massimo Gramellini. La prima intervista è con Antonio Moresco, narratore e saggista, in libreria con il romanzo La lucina, edito da Mondadori. Il libro narra la storia di un uomo che vive solo, ritirato dal mondo, turbato da una lucina che ogni sera si accende lontana, nel bosco. Il percorso intrapreso per raggiungere il segnale luminoso è romantico ma aspro, un viaggio metaforico alla ricerca di se stesso. La lucina è accesa da un bambino misterioso, che luomo imparerà a conoscere. Moresco definisce questo romanzo unopera testamentaria, che tocca una zona profonda del suo essere, mai venuta fuori in modo così chiaro. Il bosco rappresenta tutte le situazioni che non voleva più affrontare, e nella meta cè molto di se stesso. Il bambino non è realistico, ma è una figura vera, viva, come il Pinocchio di Collodi o lo scarafaggio della Metamorfosi di Kafka. Lo scrittore racconta di abitare in città (Milano) ma di sentire spesso il bisogno della solitudine. Camminare solo, di notte, nella città, è salvifico: gli dà modo di svuotare la mente, far posto ad altro e assorbire piccoli particolari. Di notte si colgono volti, persone, mutamenti non visibili di giorno: un uomo che negli anni diventa un senzatetto, un emigrante di cui non si conosce la vita. Moresco è uno scrittore che ha affrontato le difficoltà, è arrivato tardi alle pubblicazioni, ma crede che per un autore essere con le spalle al muro è un buon modo di stimolare la creatività. Porta sempre con sé una poesia di Emily Dickinson, e la legge al pubblico, per essere per un attimo un tuttuno con lei.
In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi è uscito lalbum Viva Verdi – Ouvertures e preludi, nel quale il maestro Riccardo Chailly, il grande direttore alla guida della Gewandhaus Orchester di Lipsia, dirige lOrchestra Filarmonica de La Scala. Il disco, caso raro per la musica classica, è entrato nelle classifiche degli album più venduti. Che tempo che fa ha lonore di presentare al pubblico televisivo lorchestra de La Scala che esegue il Preludio allatto primo della Traviata, diretta da Riccardo Chailly. Alla fine dellesibizione il maestro dialoga con Fazio sulla popolarità di Verdi, ancora viva in Italia e allestero. Verdi è ricordato per la grandezza della sua musica e per lattitudine alla rappresentazione teatrale: era attento ai temi politici e romantici dellepoca. La conversazione si sposta sulle differenze di fruizione della musica darte fra lItalia e lestero. La differenza non cè – sottolinea il maestro – ma diversa è lattenzione delle istituzioni verso la musica classica. A Lipsia cè una compartecipazione di pubblico e privato nel sostenere lorchestra, perché essa fa parte del sistema città. In Itala La Scala dovrebbe avere il sostegno di tutta la nazione, invece il tema è molto trascurato. Il direttore Riccardo Chailly e lOrchestra Filarmonica de La Scala salutano il pubblico con il Preludio del Macbeth di Giuseppe Verdi.
Il terzo ospite di Fabio Fazio è Enrico Brignano, lattore comico romano nelle sale con il film Ci vediamo domani, di cui è protagonista (in ultima pagina il video dellintervista). Il film racconta di Santilli, un uomo, sullo sfondo dellattuale crisi economica, che tenta di arricchirsi ma finisce per perdere soldi e affetti. La svolta arriva con lidea di andare in un paesino del Sud dove cè una grossa percentuale di anziani per aprire unagenzia di pompe funebri. Ma le cose non andranno come previsto, perché gli anziani del paese non hanno alcuna intenzione di morire. La chiacchierata tra Fazio e Brignano, accompagnata da due clip tratte dal film, è condotta sul filo dello scherzo, ricca degli aneddoti caratteristici della comicità dellattore cresciuto nellAccademia di Gigi Proietti. Coprotagonista del film è Burt Young, il Paulie della saga di Rocky. Il film, nonostante il delicato tema del trapasso, sembra molto divertente.
In chiusura di programma arriva il vice direttore de La Stampa Massimo Gramellini con le notizie imperdibili della settimana. Al settimo posto c’è il governatore del Veneto Zaia e la sua polemica con i meteorologi, rei di aver sbagliato la previsione di pioggia della sua regione. La reazione scomposta del presidente Zaia è messa alla berlina dal giornalista torinese. Sesto posto per la notizia della professoressa che ha apostrofato una ragazza ebrea con una frase razzista (“Ad Auschwitz saresti stata attenta”). La buona notizia è la reazione della classe, che si è rivoltata contro l’insegnante. Quinta posizione per Ruby e il suo discorso davanti al tribunale di Milano. Parole scritte o no di suo di suo pugno? I termini ricercati e troppo tecnici fanno propendere per la dettatura. La notizia dei parlamentari del M5S in pullman per raggiungere il luogo segreto per l’appuntamento con Grillo è al quarto posto. Per Gramellini una farsa, sia la loro che quella dei giornalisti all’inseguimento. Terzo posto per Valerio Onida e la finta telefonata in cui confessa che il ruolo dei saggi scelti da Napolitano, di cui egli fa parte, è solo un modo per prendere tempo in attesa di un governo. Il secondo posto è una domanda sui rapporti tra Pd e Pdl, al momento ancora imperscrutabili. La prima notizia è la storia dei coniugi di Civitanova Marche, morti suicidi per non avere avuto modo di pagare i debiti arrivati con la perdita del posto del marito. La coppia, morta nella dignità con cui era vissuta, deve diventare, si augura Gramellini, un’ombra che si aggiri, come nel Macbeth, nei palazzi del potere e ne tormenti i protagonisti disposti a celebrare i loro riti incomprensibili.