Puntata molto effervescente quella di PiazzaPulita, il talk show presentato da Corrado Formigli, andata in onda ieri lunedì 8 aprile e intitolata Inciucio o morte?, che vede presenti in studio in qualità di ospiti lesponente del Popolo delle Libertà Maria Stella Gelmini, lesponente del Partito Democratico Simona Bonafè, lassessore alla cultura ed allo sport della Regione Lazio Lidia Ravera sempre del Partito Democratico, la consigliera comunale di Bologna Federica Salsi ex del Movimento Cinque Stelle, Vittorio Feltri del quotidiano Il Giornale, Federico Rampini del quotidiano La Repubblica, Claudio Cerasa del giornale Il foglio e Fabio Pavesi de Il sole 24 ore. Come è facile intuire dal titolo della puntata, essa è dedicata al fatto che a un mese e mezzo da quando sono state effettuate le elezioni politiche ancora non si sia riuscito, per diverse ragioni, a formare un Governo che possa prendere le decisioni assolutamente necessarie per cercare di tirare fuori lItalia dal pantano nel quale si è venuta a trovare. Il primo servizio viene dedicato al suicidio di due pensionati che non riuscivano più ad andare avanti. Il primo ospite con il quale si interagisce è un tappezziere, secondo il quale buona parte della colpa di questi gesti estremi sono dovuti principalmente a uno Stato che non riesce a dare forza e supporto ai cittadini in difficoltà. Il tappezziere porta come esempio il suo caso: avendo contratto dei debiti, si trova in grossa difficoltà per via del trattamento che Equitalia riserva a quanti si trovano nel suo stesso stato. Luomo evidenzia come in questo momento si trovi senza lavoro.



Sulla stessa lunghezza donda sono anche i primi interventi degli ospiti con Rampini che dipinge questa crisi come la stessa che si avvertì nel nostro Paese nel decennio degli anni Trenta mentre Vittorio Feltri punta il dito contro un certo distacco del mondo della politica rispetto ai temi e alle difficoltà del mondo reale, distacco che sommato a un mal Governo durato oltre ventanni, ha portato allattuale situazione. Feltri inoltre cerca di tracciare il quadro dellattuale momento di stallo evidenziando come un punto di svolta nel bene o nel male sarà lelezione del prossimo presidente della Repubblica, il quale a sua volta certamente non potrà sciogliere le camere che lo avranno eletto da pochissime settimane. Questo si traduce nellimpossibilità di poter andare al voto nel mesi di giugno con il tutto che sarà demandato a ottobre salvo che il Partito Democratico riesca a trovare un accordo con il Movimento Cinque Stelle oppure si veda costretto a varare il cosiddetto Governo di larghe intese. Interviene quindi la Gelmini che ribadisce una volta di più come la proposta del Popolo della Libertà rimanga sempre la stessa, ossia quella di un Governo di larghe intese che possa dare delle risposte decise al Paese nei settori delleconomia e di tutte le impellenze assolutamente da risolvere. Inoltre, ammette come probabilmente lultimo governo presieduto da Silvio Berlusconi abbia commesso degli errori e come sia stato un errore ancora più grande quello di appoggiare il professor Mario Monti e il suo Governo. La Bonafè sottolinea come delle tre possibili vie di uscita per arrivare a una soluzione cè ormai la pressoché chiara certezza che una debba essere messa da parte: quella di un Governo Bersani appoggiato dal Movimento Cinque Stelle. Quindi non resta che prendere in considerazione un Governo insieme al Popolo della Libertà oppure lo spettro di nuove elezioni. La Bonafè non esclude qualche possibile apertura a Berlusconi seppure sottolinea come ci siano delle nette differenze di vedute tra le due coalizioni, soprattutto per quanto concerne la materia della giustizia e quella dellevasione fiscale. Lassessore Ravera sottolinea come Grillo abbia intercettato il malessere del popolo italiano ottenendo un ottimo successo elettorale che a lei sembra non sia per nulla dispiaciuto seppure rimarca la propria appartenenza al Pd. Per la Ravera però Grillo non è stato capace fino a questo momento di rispettare il mandato che il popolo italiano gli ha dato, mettendosi di traverso verso qualsiasi possibile cambiamento.



Il discorso si sposta, su precisa provocazione da parte di Vittorio Feltri, sul perché il Partito Democratico non prenda in considerazione l’ipotesi di dare un appoggio esterno a un Governo totalmente del Movimento Cinque Stelle. Per gli ospiti questa è una pura provocazione mentre tutti sembrano essere concordi nel ritenere che all’interno del Movimento Cinque Stelle ci sia una situazione che potrebbe implodere in qualsiasi momento e come sia in atto una perdita di voti soprattutto in ragione del no di Grillo al Governo con Bersani. Per Feltri ci sarebbe nell’angolino il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, pronto a salire in sella al Pd in caso di voto per riportarlo in carreggiata per vincere pienamente le elezioni. Formigli, grazie a un’intervista realizzata da PiazzaPulita a Marine Le Pen, riesce a fare un paragone tra il Fronte nazionale francese e il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo (in ultima pagina il video dell’intervista).



Si passa a parlare anche grazie a un collegamento in diretta con Torino della crisi economica del settore automobilistico facendo dei paralleli con quanto avvenuto a Detroit nel 2008 con le operazioni effettuate dal Governo Obama e di quello che dovrebbe fare nei prossimi giorni per rilanciare il settore l’ipotetico Governo. Si parla dell’ineleggibilità di Silvio Berlusconi che per la Gelmini è un fatto secondario rispetto ai problemi della gente e le possibili candidature per la corsa al Quirinale con la Ravera che lancia il nome di Emma Bonino. La trasmissione si conclude con un servizio che racconta l’incontro in gran segreto avuto da Grillo con i parlamentari del M5S e uno che parla della situazione in Siria con tantissimi ribelli massacrati durante una pseudorivolta.