Masterchef Italia su Sky, La prova del cuoco su Rai Uno, I menù di Benedetta su La7, Gamberetto su Gambero Rosso Channel: i programmi tv che parlano di grandi cuochi e di ricette fanno il pieno di audience. Gli italiani devono stringere la cinghia per la crisi? E allora, cosa cè di meglio che consolarsi con una bella abbuffata via etere? Basta guardare Carlo Cracco o la Clerici mezzora al giorno per avere la sensazione di aver mangiato a sazietà, di aver messo su qualche chilo di troppo. E ora che le vacanze si stagliano allorizzonte, è già tempo di mettersi in riga con lalimentazione. Guai a perdere tempo, se si vuole superare brillantemente la temutissima prova costume.

A tal proposito, già nei mitici anni 80, il cantautore Mimmo Locasciulli, in una delle sue canzoni più famose, intitolata Buoni propositi, apriva così: Da domani / da domani / io voglio smettere di mangiare. Davvero una bella intenzione, ma per perdere peso i buoni propositi non bastano, come ben sanno tutti quelli che si sono sottoposti, almeno una volta nella vita, a una dieta (e non stiano a scomodarsi, con la classica alzata di mano, quanti tra voi affermano di non averlo mai fatto: tanto non ci crediamo!). In ogni caso, per quanti fanno fatica a liberarsi dai buoni propositi di cui sopra, è arrivato DgUno (www.digiuno.salt.il.past), portale online – dal sottotitolo I piatti separati dalle porzioni – che offre tutte le notizie dal mondo delle diete. Volete qualche assaggio sulle novità dellestate 2013? Ok, limportante è non farsi unabbuffata di diete!

Dieta del canguro. Non ha praticamente controindicazioni di sorta. E la dieta migliore, perché indicata per tutti, pargoli paffuti inclusi: ideata e messa a punto in Australia, è detta del canguro, per via dellimmancabile salto del pasto quotidiano.

Dieta Nek (è la versione italiana della Dieta Nec). Appositamente studiata per maschi single, sotto i 40 anni. Ai primi sintomi dellapprossimarsi dellappetito, si ricorre a una soluzione estrema: fare memoria della storica donna delle pulizie, nonché ottima cuoca, appena licenziata per sopraggiunte difficoltà finanziarie. E qui interviene Nek con la sua Laura non cè / è andata via / Laura non sta più a casa mia (Laura è il nome della cuoca, che può essere tranquillamente sostituito con un variegato elenco di nomi femminili bisillabi: Anna, Mara, Giulia, Carla, Gina). La morale è dobbligo: o ascolti le canzoni di Nek, oppure opti per il ballo con Quattro salti in padella. Ma, nonostante ciò, la linea va a ramengo.

Dieta Nespresso. Ideale per donne single. Ai primi sintomi della fame, occorre tempestivamente inserire nellapposita macchina una cialda di caffè, pensando intensamente a George Clooney. Dieta dai tempi lunghi, che presenta un solo, insignificante, effetto collaterale: ogniqualvolta il vostro corteggiatore non si rivelasse il vero George Clooney, tanto nei modi quanto nelle fattezze, la quantità di caffeina assunta potrebbe indurvi a trattare il malcapitato alla stessa stregua del filtro del caffè già tostato che il barista percuote (violentemente e più volte) sul bordo della macchina espresso.

Dieta a zona. E’ particolarmente indicata per i commessi viaggiatori. La sua filosofia di base? Semplicissima: zona che vai, piatto che salti! Chiara, semplice, efficace.

Dieta del fantino. Indicata soprattutto per quanti nascondono a fatica chili di troppo e mostrano una forte tendenza sadomaso. Come funziona? Il cavallo (ovvio, se c’è un fantino, c’è pure un cavallo…) mangia tranquillamente e in abbondanza, mentre il fantino (nel caso specifico, il fruitore della dieta) non solo deve porsi alla larga da cibi e bevande ipercaloriche (per questo non c’è bisogno di essere fantini), ma deve scudisciarsi con il frustino sulle natiche, spronandosi energicamente a saltare staccionate, che assurgono così a simbolo del salto del pasto. A tal proposito, è possibile, se non auspicabile, nitrire a piacimento.

Dieta del subacqueo. Ideata per quanti si ritrovano troppo spesso con l’acquolina in bocca: provate infatti a farvi anche solo un tramezzino, mettendo la testa sott’acqua, e senza bombole, nella vostra vasca da bagno…

Dieta Mediterranea. Adatta a chi va al mare (apriamo un inciso: foste stati amanti della montagna, si sarebbe chiamata “dieta alpina”; foste stati astronomi con la passione dell’alta quota, si sarebbe chiamata “dieta stella alpina”). Deriva dalla forse meno famosa “dieta Biancaneve”, chiamata anche “la dieta di Biancaneve e dei 7 piccoli cereali”, perché digiunare sembra una favola, ma non è così. Infatti, i cereali in questione, più che essere mangiati, vengono evocati come un mantra, perciò ripetuti enne volte, ogniqualvolta l’appetito tende il suo agguato succulento e traditore. Qualche esempio aiuterà a chiarire meglio. Alla domanda “Tu mangi sempre primo e secondo?”, si dovrà rispondere in continuazione “Mais, mais, mais…”; oppure: “Hai appetito?” “No, oggi non sono proprio in avena di mangiare”; o ancora: “Tra quanto ci fermiamo per fare uno spuntino?” “Tra un miglio” (risposta da ripetere dopo aver percorso il suddetto miglio); e poi: “Senti anche tu un buco nello stomaco?” “Orzo cane, per nulla! Mi sento come appena alzato da tavola!”; e ancora: “Volevo invitarti a mangiare a casa mia le lasagne. Vieni?” “Io delle tue lasagne mi fo’ ‘na segala!”; infine: “Vuoi mangiare un po’ di frumento?” “Ah ah ah!” (riso). Mantra a parte, il frumento è l’unico dei sette cereali che può essere assunto in questa dieta: naturalmente, va assaporato con tutta la spiga (anche questo aiuta a dimagrire…).

Dieta Scarsdale. Chiamata così perché il suo vero ispiratore, Mr. Everett Dale, era molto “scars” nelle razioni. Esempio di dieta Scarsdale del quinto giorno della settimana: venerdì? Gnocchi! No, gnocco. Uno solo, beninteso!

Cronodieta. Per sportivi praticanti. Gara podistica nella quale è possibile assumere ogni tipo di pietanza, a patto di arrivare primi. Non c’è medaglia d’argento né di bronzo, dal secondo posto in giù sono tutti costretti a un digiuno forzoso per un mese. Nelle regioni più impervie della Papua Nuova Guinea, abitate ancora da antropofagi, gli ultimi cinque arrivati vengono offerti al vincitore come pranzo, in base al detto locale: “Gli ultimi saranno i primi” (primi, intesi come primi piatti).

Dieta a punti. E’ il campionato mondiale della cronodieta.

Dieta dissociata. Dieta a sorpresa, dove non si viene mai a conoscenza del menù, e che vive di un’unica certezza, consistente nella scarsità delle razioni quotidiane. Ideale per gruppi e comunità, dove la confusione (e la dissociazione) sono mitigate da un forte spirito di gruppo. Praticamente: mal comune, mezzo gaudio. Oltre al dietologo, indispensabile la presenza dello psicanalista.

Dieta vegetariana. Dieta dallo stile un po’ nazista, nel senso che potranno essere assunti esclusivamente vegetali, purché di razza ariana. La scarsa reperibilità dei suddetti sul mercato, rende la dieta ancora più efficace.