Oggi, mercoledì 22 maggio, va in onda alle ore 12.40 su Rai Movie Fico dIndia del 1980. Regia di Steno, con gli attori principali: Renato Pozzetto Gloria Guida, Aldo Maccione e Diego Abatantuono. Lungometraggio da 98 minuti, prodotto in Italia e interamente girato nel Lazio tra le cittadine di Bracciano, Anzio e Ostia. Lorenzo Millozzi (Renato Pozzetto) è sindaco e assicuratore di un piccolo paese della provincia (lombarda), ammogliato con Lia Millozzi (Gloria Guida). La sua vita viene stravolta quando una sera rientrando a casa sorprende il playboy della cittadina Ghigo Buccilli (Aldo Maccione) nel suo letto che cercava di sedurre la bella consorte. Lorenzo in preda alla rabbia minaccia la consorte e Buccilli con una pistola: questultimo viene colpito da un infarto ed è costretto a un riposo forzato, nel letto del sindaco. Man mano che procedono le cure e la convalescenza di Buccilli, Lorenzo escogita una serie di stratagemmi per evitare che in paese scoppi un eventuale scandalo e che la sua famiglia diventi oggetto di pettegolezzo da parte dei concittadini. Frase emblema del film: Quel Buccilli nel tuo letto è come un fico dIndia come lo tocchi ti punge.



Una commedia brillante di Steno, con un nucleo esilarante di attori. Renato Pozzetto, interpretando il sindaco Lorenzo, continua a portare sul grande scherma la sua comicità tipicamente surrealista. Diego Abatantuono ha un ruolo marginale di teppista, che spadroneggia nella notte, nella tranquilla cittadina. Splendide sono le sue gag con Pozzetto ed è memorabile la scena del sogno di Lorenzo nel locale Linferno rock. Un meraviglioso Aldo Maccione nelle vesti di un incallito playboy, il quale alle sue vittime regala una cernia con in bocca una rosa, reiterando la solita frase: Le ho portato un omaggio, lho pescata io a trenta metri di profondità, è sempre più rischioso snidare una cernia, ma per una donna come lei vale la pena rischiare. Infine, una bellissima Gloria Guida in linea con i tempi della commedia sexy.

Intorno al film ruotano degli argomenti interessanti, tra i quali spicca lamicizia e la vita di provincia. Nella realtà del paese gestito da Lorenzo, la vita di provincia lascia poco spazio alla libertà ed è quasi sommersa dai pettegolezzi dei concittadini. Una curiosità morbosa che regna tra i tavolini del bar della piazza principale dove si radunano il parroco Don Eusebio, il commissario di polizia e il giornalista.

Nell’ultima parte del film sboccia un’amicizia tra il sindaco e Buccilli; due vite ben distanti l’una dall’altra, da una parte lo stadio etico di Lorenzo, serio, sposato con Lia e lavoratore indefesso, dall’altra parte lo stadio estetico di Buccilli, sfacciato playboy e solo senza nessuno che l’aspetta a casa o con cui confidarsi.

La forza di Steno si trova tra gli interstizi del film, nei quali c’è un forte appello a osservare bene la realtà non sempre rispecchiata dalle grandi città ma piccola della provincia italiana.