La puntata di ieri sera, domenica 5 maggio, di Che tempo che fa è di quelle importanti perché ospita la prima intervista televisiva al nuovo capo del governo Enrico Letta. Si comincia con Luca Mercalli che scalda i motori parlando di un progetto a dir poco delirante che prevede l’istallazione di un numero mostruoso di pannelli fotovoltaici su un area adiacente un parco protetto. L’ambientalista fa polemicamente notare che in Italia ci sono tante di quelle superfici edificate come tetti di case, capannoni industriali ecc. per istallare pannelli solari che non si vede perché si debba destinare un area pregiata dal punto di vista ambientale a questo scopo. Il secondo incontro è con una scrittrice di successo, Paola Mastrocola, che presenta il suo nuovo libro senza riuscire a spiegare perché l’ha scritto. Prova a declinare una serie di temi come l’educazione dei figli, la libertà, il gap generazionale e via dicendo, senza ammettere che è solo una storia che le andava di raccontare; che è poi quello che un narratore sa e deve fare. Valeria Golino è la terza ospite e la seconda recensione della serata. Questa volta si parla di un film, diretto dall’attrice, che rappresenterà l’Italia al prossimo Festival del cinema di Cannes. Il tema di fondo della pellicola è l’eutanasia anche se l’autrice vorrebbe che fosse ricordato come un film sull’amore. La brava attrice ha dimostrato di essere ancora più brava come regista e il film, che si intitola “Miele”, è stato molto apprezzato sia dalla critica che dal pubblico delle sale.
Ecco il momento più atteso: l’intervista a Enrico Letta. Fazio sembra impaziente di sentire le risposte del nuovo Presidente del Consiglio e non si perde in preamboli, ma parte subito con la prima domanda che è sulla legge elettorale. Il giovane Premier, nonostante sia reduce da uno sfiancante tour europeo, ha ancora un po’ di voce e una discreta lucidità per rispondere che è determinato a dare priorità assoluta alla abrogazione del cosiddetto Porcellum e aggiunge che questo consentirebbe, se proprio non si riuscisse a farne una nuova, di utilizzare la legge precedente che, pur con i suoi difetti, è sicuramente migliore dell’attuale. Fazio lo incalza e gli chiede lumi sull’IMU e sul pressing a tutto campo che Berlusconi sta facendo su questo tema. Letta gli risponde che la revisione dell’IMU non è un’esclusiva di Berlusconi e che il tema vero è la casa non la tassa; infatti la situazione attuale si è determinata con il crollo dell’edilizia abitativa che negli ultimi anni ha condizionato negativamente il mercato immobiliare italiano e che, insieme alla restrizione del credito e alla crisi economica, ha contribuito a far diventare odiosa una tassa che fino a qualche mese prima si chiamava Ici e che nessuno si sognava di contestare. Ribadisce che per lui e per il suo partito il superamento di questa tassa nata male è una questione prioritaria e conferma che la rata di giugno verrà sospesa. Si passa a un altro problema da risolvere in fretta: il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga. Anche in questo caso il nuovo capo del governo dà una chiave di lettura politica del problema e pur assicurando che il rifinanziamento è ai primi posti della sua agenda, dichiara che va rivista tutta la materia degli ammortizzatori sociali, che lui preferisce definire tutele per chi perde il lavoro, allargandola anche alle piccola imprese e trasformandone il meccanismo finanziario.
L’intervista prosegue sullo stesso tono e fornisce risposte a molti interrogativi scottanti: il nuovo Premier spiega che non vede la necessità di una manovra finanziaria, che farà di tutto per evitare un nuovo aumento dell’IVA a luglio, che è allo studio un reddito di cittadinanza per le famiglie più bisognose, che considera l’occupazione giovanile il primo obiettivo della sua azione di governo, che abolirà il rimborso elettorale ai partiti, che i ministri non percepiranno più il doppio stipendio, che abbasserà le tasse sul lavoro per le aziende che assumeranno giovani, che metterà in campo tutte le risorse necessarie per combattere le cosiddette mafie e, per chiudere, interviene a ferma difesa della sua titolare del Ministero all’integrazione fatta oggetto di un virulento e scomposto attacco mediatico da parte di alcuni esponenti della Lega Nord.