Nanni Moretti ci azzecca ancora. Dopo aver “anticipato” le dimissioni di Benedetto XVI nel film di aprile 2011, “Habemus Papam”, lattore e regista fa il bis con la sentenza dei giudici di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi: … e lo condanna ad anni sette di reclusione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, e all’interdizione legale per la durata della pena. Non è la frase pronunciata in Aula nella giornata di ieri, ma una battuta tratta dagli ultimi minuti del film Il caimano, uscito nelle sale italiane nel marzo del 2006 e poi approdato in concorso a Cannes. La pellicola racconta la storia di uno squattrinato produttore cinematografico, interpretato da Silvio Orlando, che nel tentativo disperato di risollevare le sorti della sua casa di produzione accetta di girare un film in cui si racconta la storia di Berlusconi, basata sul copione redatto da una giovane autrice, Teresa (interpretata da Jasmine Trinca). Il film, girato quando il Cavaliere era ancora premier, uscì poi un mese prima della vittoria di Prodi alle elezioni del 2006. In “Habemus Papam”, invece, il cardinale interpretato da Michel Piccoli, eletto Pontefice, non riuscendo ad accettare il peso del ruolo fugge dalle mura vaticane.