Tanto per cambiare, si parla ancora di calcio. Mentre i nostri migliori pedatori sono ancora alle prese con la Confederations Cup, a Milano fervono le trattative per la compravendita di tutti quegli altri, quei calciatori che, come si dice qui a Milano, zona Milanello, sono già al giro di boateng delle loro vacanze. il calciomercato, bellezza! Eppure, dietro questa normale apparenza, una grave minaccia incombe su ciò che resta del campionato più bello del mondo. La Serie A sta per essere invasa da unorda di compratori esteri (meglio dire esotici) con offerte indecenti, lusinghe economiche davanti alle quali anche un Cellino, un Preziosi o un Lotito qualsiasi potrebbero cedere di schianto.
Resistere a simili tentazioni? Mah, per ora sembra al massimo una prerogativa del Massimo (Moratti, presidente dellInter), benché gli emissari del magnate Erick Thohir abbiano a disposizione un assegno da 800 milioni di euro, con il quale luomo daffari indonesiano vuole, in ordine di importanza: 1) annettersi il pacchetto di maggioranza dellInter, e magari acquisirne fino al 100% delle azioni; 2) sistemare, rendendola ancora più sfarzosa, la suggestiva fontana del Castello Sforzesco, primo passo in direzione dellacquisto di questo eminente simbolo di Milano, la cui acquisizione dovrebbe poi sfociare in un cambio di denominazione (la più probabile? ET Castle, dalle iniziali del nome); 3) acquistare lintera linea 15 dellATM, quella che arriva fino al quartiere Gratosoglio, nelle vicinanze del centro commerciale Il Fiordaliso di Rozzano, così da facilitare gli acquisti della moglie, amante dei superstore. Perciò i nomi che vi suggeriamo, a settembre potrebbero essere sulla bocca di tutti gli appassionati nostrani di football.
Kah Mih Hon. Originario di Canton, nel sud della Cina, non è venuto nel nostro Paese per giocare ai quattro canton, nè tantomeno a shanghai; la meta del suo navigatore diceva Italia, e così è stato. Ora, da collaudato guidatore, cercherà di portare a termine il suo viaggio, accelerando sulle acquisizioni già pianificate, tenendo a freno il mercato per non sforare dal budget previsto sin dalla partenza, non entrando in frizione con i competitor con cui si troverà in gara. Obiettivo previsto: unOpa su Fiat, per mettere a segno il colpaccio: le mani sulla Juventus! Hon assumerebbe la carica di presidente, ma lascerebbe la gestione del club a una coppia di manager provenienti dalla Football Conference, il massimo campionato britannico per squadre dilettanti: John e Humbert Lambs. Di loro si sa che sono poco conosciuti e che non hanno alcuna esperienza di calcio al vertice. Perché Hon li ha scelti? Per il blasone del cognome, che richiamerebbe forti suggestioni alla tifoseria bianconera (Lambs in italiano vuol dire Agnelli).
Cheh Menh Thiam. Ignoto ai mercati occidentali, è famosissimo nel suo Paese dorigine, la Corea del Nord, dove è più conosciuto col soprannome di el Cheh, per via della sua fluente barba nera, dellincrollabile fede nel comunismo (che lì non è ancora crollato) e nel cemento armato (Il posto migliore dove mettere i nemici ha riferito al settimanale locale Sottoterra – La voce dei minatori di Corea). Detiene un brevetto esclusivo mondiale per la fabbricazione del cosiddetto Recout (acronimo dallinglese Reinforced concrete until teeth, cioè Cemento armato fino ai denti), un materiale estremamente duro da abbattere, resistente persino alla dinamite. Attraverso i buoni uffici che Thiam intrattiene con un sedicente emiro dello Yemen, tal Farah El Butt (sconosciuto ai più, ma noto allInterpol come El Farah Butt, detto lo yemenita, perché lui ye mena tutti), losco trafficante di malaffari di varia natura, la mafia siciliana avrebbe già importato parecchie tonnellate di Recout, allapparenza del semplice cemento, a strisce rosa. Sarà per via del colore simile alle maglie, sta di fatto che El Cheh si è dichiarato fortemente interessato allacquisto del Palermo Calcio. Il presidente Zamparini si è detto disponibile alla trattativa, a patto di poter mantenere la presidenza onoraria del Palermo, stabilendo le sue spettanze nel 10% del fatturato che il magnate nordcoreano realizzerà in Italia. La sinergia con il dottor Thiam – ha dichiarato Zamparini – permetterebbe al Palermo di andare in Champions League direttamente dalla Serie B e permetterebbe a me di cementare alcuni rapporti, incrinatisi col tempo, con autorevoli membri della Lega, soprattutto (e qui il viso del presidente si è contratto in una sorta di ghigno) con Adriano Galliani. Che lo Zampa non voglia cementare tanto i rapporti, quanto Galliani stesso? Staremo a vedere.
Kebèl Johir. Se mai vi capitasse di andare nella lontana isola di Macao, non fareste fatica a riconoscerlo. La pubblicità delle “Case del sesso Kebèl Johir” fanno capolino su giornali, tv e manifesti pubblicitari. In Italia alcune reti televisive a luci rosse hanno iniziato a mandare in onda una serie di spot per reclamizzare una nuova linea di mini-appartamenti appositamente pensati per incontri di coppia, riservati a una clientela raffinata ed esclusiva. È stato lo stesso Kebèl Johir a idearne il nome, con trasgressivo gusto del doppio senso: profil-attico. Dovendo trovare un partner per una joint venture che garantisse una buona penetrazione sul territorio, Johir ha pensato a Silvio Berlusconi; peraltro, i giocatori del Milan potenzialmente rappresenterebbero i clienti ideali di una linea di prodotti così innovativa. Perciò Kebèl vorrebbe entrare nel Consiglio d’amministrazione del Milan. C’è sempre bisogno di piedi buoni. E talvolta persino di pied-à-terre…
Al Mehr Kathon Dehl Ha Re Dahment. Nato a Palissandria d’Egitto, con famiglia originaria di Massèl, un invisibile puntino sulla cartina degli Emirati Arabi, situato nella provincia di Ay-Azzon, ha saputo trasformarsi da semplice falegname in incontrastato imperatore del legno del Medio Oriente. Ha ancora grandi idee in testa e una sfrenata passione per l’Italia, per via della cucina e del basket. Tra i suoi progetti, è in fase di studio avanzata quello proposto alla Società Autostrade per la pavimentazione della Bologna-Bari con wengè, uno speciale tipo di parquet, resistente all’acqua, laminato, antigraffio. La manutenzione, peraltro, sarebbe tutta a carico della “Ha Re Dahment International”. Con questa operazione, che prevede anche la costruzione di numerosi campi da pallacanestro (sempre in wengè), collocati presso i numerosi autogrill del tratto autostradale, a Re Dahment è stata offerta la presidenza della Federbasket, offerta subito accettata. Sempre in campo sportivo, il nostro si era già reso protagonista di una clamorosa offerta per l’acquisizione dell’intera Federcalcio italiana (ci avrebbe tenuto tanto a tagliare personalmente un Abete italiano; l’operazione, però, non è andata a buon fine, soprattutto perché Abete, che non si è mai fatto tagliar fuori da nessuno, mai e poi mai si sarebbe fatto tagliare da un arabo!). Sul basket italiano ha le idee chiare: sede della Lega sarà la città di Cantù (patria di una leggendaria squadra di pallacanestro, ma anche dei mitici mobilieri brianzoli), che nel giro di breve tempo, burocrazia permettendo, si chiamerà Al Khantùri.
Afankàz Tutolàn Skolavov. Magnate kazako del bricolage, padrone della catena “Tucatì Aminov” (in italiano si potrebbe tradurre con “Tocca a te fare fatica, non certo a me”), in vita sua non ha mai lavorato: la sua specialità è far lavorare gli altri, memore della sua infanzia difficile. Figlio di Fatiki Komestakanov (faceva il facchino lungo tutte le stazioni della Transiberiana) e di Strofinokonlena Emisentostankova Mortova (assunta dalla Metropolitana di Mosca per pulire i finestrini di tutti i convogli), il piccolo Afankàz era considerato la pecora nera della famiglia. I genitori e i sette fratelli iniziavano a lavorare all’alba e tornavano a casa quasi a notte fonda, sgobbando per ore fino allo stremo. E lui? In giro a bighellonare, vivendo di espedienti di fortuna. Ma fortuna dopo fortuna, si è ritrovato a capo di una multinazionale del fai-da-te. E oggi? Appassionato di superalcolici, smodato consumatore di Vov, non ha mai preso in considerazione il calcio come possibilità di espansione del proprio impero economico (“Troppo impegnativo per i miei gusti”), ma è comunque seriamente interessato a investire nello sport italiano: vuole comprare la Federazione Italiana Gioco della Dama con i Bicchierini.