Nella puntata di venerdì 7 giugno della trasmissione Nautilus condotta da Federico Taddia che è anche lultima dedicata allo speciale in vista dellormai imminente esame di maturità, si cerca di capire che cosa rappresentano gli orali e nello specifico se è una dissertazione, un colloquio oppure uninterrogazione. In studio sono presenti Anna Li Vigni, professoressa che ha partecipato più volte alle commissioni di esame, Maurizio Ferraris, lattore Patrizio Rispo, alcuni ragazzi che hanno sostenuto lesame di maturità lo scorso anno ed Adriana nelle vesti di navigatrice sul web alla caccia di interessanti consigli proposti dal mondo di internet. Per rispondere alla domanda su cosa sia effettivamente lorale si parte dalle considerazioni degli studenti che lo hanno vissuto sulla propria pelle. Secondo uno di loro è quanto più di soggettivo ci sia in tutto lesame di maturità. Uno dei presenti evidenzia come il suo principale intento fosse quello far valere il giudizio che hanno dato di lui i suoi professori. Secondo Maurizio Ferraris, lesame orale sta a metà tra una dissertazione ed un colloquio. Infatti, diventa una dissertazione nel momento in cui viene proposta la tesina e si trasforma in un colloquio quando si passa alle domande sul resto dellesame. Ferraris sottolinea come sia assolutamente auspicabile che non vengano confuse le due fasi, cosa che accadrebbe se il colloquio si trasformasse in una sorta di esposizione durante la quale il docente non avesse modo di intervenire. Queste sono situazioni piuttosto antipatiche che potrebbe influenzare la valutazione finale. Anna Li Vigni, invece, parla di come la commissione desame parta dalla valutazione del percorso scolastico degli ultimi due anni dal ragazzo, e di come in base a ciò cerchi di tessere un orale che possa andare bene alle sue caratteristiche. Ad esempio se cè difronte un ragazzo che si presenta con una media del sei molto risicata, allora gli verranno proposte domande più abbordabili nella speranza che possa essere in grado di rispondere correttamente. Se invece cè uno studente con una media moto alta, allora il discorso cambia e allora si possono fare altre domande. 



Secondo Anna Li Vigni il colloquio deve essere visto come il momento nel quale si vanno a riorganizzare le informazioni acquisiti dai libri testi. Insomma, è bene ricordare che si tratta pur sempre di una scuola e non di un’accademia e quindi il colloquio non è una dissertazione scientifica. Nella rubrica istruzione per l’uso viene evidenziato come la prova orale comporti un dispendio di energie fisiche oltre psicologiche, per via della tensione mischiata all’emozione. Il consiglio di Patrizio Rispo è quello di avere sempre e comunque una certa padronanza dell’argomento in modo da potersi districare anche se si dovesse incappare in una domanda avversa.

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