Nella puntata di martedì 9 luglio, ultima di questa stagione, della trasmissione Ballarò condotta da Giovanni Floris vengono discussi diversi argomenti a partire dalla decisone di fissare la data per la pronuncia della Cassazione per quanto concerne il processo Mediaset a cui il leader del Popolo della Libertà Silvio Berlusconi è sottoposto, al 30 di luglio facendo insorgere il Pdl che parla di una tempistica alquanto stretta. Per discutere di questo e di tanto altro sono presenti in studio in qualità di ospiti lesponente del Partito Democratico Simona Bonafè, lesponente del Popolo della Libertà Anna Maria Bernini, il direttore del quotidiano Il Giornale Alessandro Sallusti, il presidente di RCS Luigi Mieli, il segretario della CISL Raffaele Bonanni, il sociologo francese Marc Lazar, il presidente di LegaCoop Giuliano Poletti e la rappresentante di A Sud Marica Di Pierri. In questa serata il programma viene diviso in due parti con la seconda che vede protagonista il Premier Enrico Letta in una interessante intervista. Come consuetudine il programma ha inizio con la copertina curata da Maurizio Crozza che fa presente come sia quanto mai inopportuno da parte di Giovanni Floris e tutta la redazione di Ballarò andare in ferie proprio in un periodo importante come questo. Infatti, Crozza parla di come sia in programma lincontro tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ed il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, richiesto dal comico per mezzo di un post apparso sul proprio blog. Crozza fa poi presente come il prossimo 30 luglio si potrebbe assistere alla condanna definitiva di Silvio Berlusconi che potrebbe scontare la sua pena ai servizi sociali accompagnando ai giardini pubblici cittadini persone in grande difficoltà come lex segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani. Crozza poi denuncia, a modo suo, che mentre si è dimezzato il numero di Canadier per spegnere gli incendi che puntualmente ogni anno si ripresentano, contemporaneamente non si riesce a dire di no allacquisto degli F35 che in questo momento sono di gran lunga molto meno utili. Un paio di battute le riserva anche per Brunetta che recentemente lo ha attaccato facendo presente come lui faccia imitazioni di politici di Centro Destra con il chiaro intento di screditarli agli occhi del pubblico televisivo. Prima di entrare nel merito della discussione viene realizzato un servizio da Montecitorio per via della riunione in corso tra alcuni esponenti del Governo per capire quale possa essere il possibile impatto sulla tenuta dello stesso Governo del processo Mediaset con una possibile condanna per Silvio Berlusconi. La Bernini rimarca come sia assolutamente surreale la decisione presa con tanta celerità da parte della magistratura nel fissare la data per la Cassazione. La Bonafè, invece, non vuole entrare del merito della decisione evidenziando come la cosa importante sia che il Popolo della Libertà riesca a mantenere separate le vicissitudini giuridiche di Silvio Berlusconi e le questione politiche che riguardano il bene dellItalia. Sulla questione ci va piuttosto duro Sallusti che parla di una sentenza già scritta e come dietro a tutto ciò vi sia una sorta di complotto per fare fuori dalla politica Silvio Berlusconi e che vedrebbe in campo la magistratura e poteri privati che controllano Il Corriere della Sera che proprio in mattinata aveva lanciato la notizia che ci sarebbero potuti essere il rischio di una prescrizione per alcuni reati ascritti a Berlusconi. Piccolo botta e risposta con Mieli. Sallusti parla di una certa ingerenza da oltre venti anni da parte del Corriere della Sera anche ai tempi in cui lo stesso Mieli era direttore. Questultimo trova assolutamente pretestuose queste accuse. Il sociologo francese Lazart rimarca il dato di fatto di come in tutta Europa, Silvio Berlusconi sia il politico che abbia le maggiori difficoltà con la giustizia. Inoltre, Lazart lancia lallarme secondo cui continuando di questo passo lEuropa stessa tra una quarantina di anni potrebbe non contare più nulla per una significativa revisione degli equilibri politici ed economici. Di Pierri torna sul discorso Berlusconi e vuole rimarcare a Sallusti come sia difficile parlare di libertà di stampa quando in Italia ci sia un così evidente conflitto di interessi legato al fatto che lex Premier detenga un grandissimo potere sia politico che mediatico. Sallusti dal canto suo, parla di una certa indipendenza almeno per quanto riguarda Il Giornale. Si cambia argomenti parlando soprattutto di economia e come sia importante evitare che avvenga laumento dellIVA. Il segretario Bonanni parla di una manifestazione da parte dei sindacati per chiedere al Governo maggiore attenzione sullaspetto fiscale. Invece dei soliti sondaggi sulle intenzioni di voto, vengono mostrati gli andamenti dei tre maggior partiti nel corso degli ultimi mesi, evidenziando una certa altalena. Come detto la parte finale della puntata è interamente dedicata allintervista di Floris al Premier Enrico Letta. 



Sulla questione legata a Berlusconi, Letta rimarca come sia necessario rispettare l’autonomia dei vari poteri dello Stato e inoltre di non voler commentare le ultime vicende giudiziarie. Sull’IMU il Premier sottolinea come sarà rivisitata in maniera importante ma allo stesso tempo non crede sia giusto aumentare il debito per toglierla definitivamente. Altrettanto importante è la questione riguardante il possibile aumento dell’IVA. Letta ribadisce come il Governo stia lavorando affinché questa possibilità venga scongiurata e come proprio nelle prossime ore è in programma un vertice per capire quali siano le possibile coperture finanziarie per evitare l’aumento dell’IVA. Sulle spesa della politica ricorda come tutti i componenti del suo esecutivo abbiano deciso di togliersi il doppio stipendio e infine rimarca come a fine anno 2013 qualora tutto dovesse filare secondo programma, gli interesse che l’Italia paga per rifinanziare il proprio debito dovrebbe scendere dagli attuali 87 miliardi a circa 83 miliardi e come la crisi possa, a suo dire, termine entro la fine dei primi 18 mesi di operato dell’attuale Governo.



 

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