Tanti gli ospiti della puntata, andata in onda ieri sera, mercoledì 17 luglio, del talk show Virus, il contagio delle idee, condotto da Nicola Porro. Sono presenti in studio lesponente di Sel Claudio Fava, quello del Popolo della Libertà Paolo Romani, Dario Nardella del Pd, il giornalista Marco Lillo, il direttore del quotidiano Libero Maurizio Belpietro e, in collegamento da Milano, il presidente della RCS Paolo Mieli. Intervengono inoltre anche lex sindaco di Venezia Massimo Cacciari e Luigi Bisignani, a cui viene dedicata lultima parte del programma con una lunga intervista. La trasmissione si apre con Nicola Porro che riassume quanto accaduto nelle ultime ore in Italia, iniziando dal caso Ablyazov che di fatto sta mettendo a rischio la stabilità del governo. Secondo Maurizio Belpietro, ci sono effettivamente delle difficoltà allorizzonte per lesecutivo presieduto da Enrico Letta, soprattutto perché alcuni esponenti del Partito Democratico potrebbero strumentalizzare la vicenda per dare vita a una sorta di regolamento di conti interno in vista del congresso. Di tuttaltro avviso è invece lanalisi dellesponente del Pdl Paolo Romani, il quale rimarca come vi sia una certa distinzione tra quello che è avvenuto e quelle che sono le responsabilità politiche. Alfano, ricorda Romani, non è mai stato informato della vicenda, ma nonostante questo ammette che vi è stata una gestione eccessivamente superficiale da parte di alcuni organi dello Stato. Lesponente di Sel Claudio Fava fa sapere invece che il suo partito aveva presentato in aula una interrogazione parlamentare allinizio di giugno, proprio su questo caso. Paolo Mieli si dice ottimista, e afferma che a suo giudizio la questione non porterà alla caduta dellattuale governo, anche se sottolinea come sarebbe quanto mai opportuno che il segretario del Pdl Alfano rassegnasse le proprie dimissioni. Viene quindi sentita la spiegazione dellavvocato Oliva sul perché la donna non chiese asilo politico allItalia una volta giunta nel nostro Paese: Alma Shalabayeva, infatti, non si è voluta rivolgere alle autorità temendo che potesse essere rispedita nel proprio Paese insieme alla figlia. A tal proposito Belpietro fa notare come lerrore non sia stato fatto da un punto di vista politico, bensì da un punto di vista legale. Non la pensa alla stessa maniera Fava, che rimarca il comportamento tenuto nella questione sia dallambasciata che dal governo kazako, sottolineando lesistenza di una legge italiana che prevede che, anche qualora una persona non richieda asilo politico, questa non debba essere rispedita in una nazione dove vi sia un evidente pericolo per lei.
A seguire viene mandato in onda un servizio con l’intervista a Christopher Hein, direttore del consiglio italiano dei rifugiati, che mette in evidenza due aspetti molto importanti: la donna, anche se non ha chiesto asilo politico, non doveva comunque essere espulsa, perché suo marito risulta essere rifugiato politico in Gran Bretagna. Inoltre, se anche si volesse procedere con l’espatrio come è successo, la donna doveva essere inviata in Gran Bretagna dove ha un regolare permesso di soggiorno, e non certamente in Kazakhstan. In collegamento interviene l’esponente del Partito Radicale, Antonio Stango, il quale ricorda che al momento la donna stia rischiando un paio di anni di carcere per presunti passaporti falsi, mentre la figlia potrebbe essere affidata a un istituto sociale. Sul piano politico, Nardella ammette che una eventuale sfiducia ad Alfano rischierebbe di far cadere il governo e, come il Pd, voterà contro questa sfiducia.