Hanno tirato per le lunghe fino a oggi, senza decidersi dove andare in vacanza, e ora che Ferragosto è alle porte – lo si capisce dal fatto che anche gli amici più intimi, i colleghi stakanovisti anzichenò, i vicini di pianerottolo, pantofolai dichiarati, stanno preparando le valigie, destinazione monti, mari o laghi, e persino i vecchietti del circolino stanno organizzando la tradizionale grigliata ferragostana sulle rive di un qualsiasi fiume a tiro di auto -, loro, gli eterni indecisi, si fanno prendere dallangoscia. Mi si nota di più se resto a casa o se prendo il volo per una meta esotica? Se faccio lecologista su due ruote o leasy rider on the road? Se seguo il cuore e mi ritiro a Capalbio o se razionalmente opto per una crocierona fuori del bacino mediterraneo?. E giù a compulsare depliant e cataloghi dei tour operator, ma niente di veramente glamour, che abbia un tratto fashion, una sfumatura vintage, che appaia agli occhi degli altri un minimo cool, che possieda un sano fascino trendy, quando non addirittura chic. Senza contare la recessione, che più va avanti e più viene ad assomigliare alla classica suocera: non si può fare a meno di fare i conti con lei! Che si è pure permessa di suggerire, per poi demolire con incomprensibile logica, tutte le agenzie che conosce: Viaggi del Ventaglio? Troppo movimentati. Trivago? I menage a trois non fanno per me. Divago? Si salta troppo di palo in frasca. Eden Viaggi? Un inferno. Phone & Go? Sono rimasta mezza giornata aspettando che finisse il jingle. Alpitour? Voglio andare al mare, mica in montagna.

Ma dopodomani è Ferragosto e una meta last minute, manca maledettamente. Che fare? Una via duscita cè! Esotica, low cost, spartana quanto basta, indimenticabile, originale: una vacanza in Corea del Nord. Un po sorpresi, eh? Ancora una volta abbiamo chiesto lumi allo Zingarelli, e lui, un vocabolario che sa tante cose perché ha girato il mondo un po più di voi (e di noi), in esclusiva ha elargito un po di utili informazioni e suggerimenti a chi volesse seguire il nostro consiglio.

Un po di geografia. La Repubblica Democratica Popolare di Corea (in coreano Joseon Minjujueui Inmin Gonghwagu), conosciuta più comunemente come Corea del Nord (in nordcoreano Joseon Mah Roh Nih), occupa la metà settentrionale della penisola coreana, si estende per 120.540 kmq e ha circa 25 milioni di abitanti, confina a nord con la Cina e per un breve tratto con la Russia a nord-est, mentre a meridione la zona demilitarizzata coreana la separa dalla Corea del Sud. A ovest è bagnata dal Mar Giallo e a est dal Mar del Giappone. Questi, almeno, sono gli attuali confini. Perché lo Zingarelli è così precisino?

Un po di politica. Il capo di Stato in carica, Kim Jong-un, – seguendo le orme della pacifica e suadente azione diplomatica, attuata prima dal nonno Kim Il-sung, poi dal padre Kim Jong-il – lavora indefessamente per lo sviluppo su grande scala di questo piccolo Paese. Sarà forse perché padre e figlio si chiamano allo stesso modo (li distingue infatti solo larticolo finale, un per il figlio, il per il padre: perciò in tutto il Paese sono chiamati rispettivamente Grande Indeterminativo e Grande Determinativo), che lobiettivo di questa singolare dinastia rimane inalterato: estendersi a settentrione fino al Mar Glaciale Artico, a oriente fino alla Florida e a occidente fino al Canale di Suez, mentre verso il Meridione (visti i non buoni rapporti con i sudcoreani, definiti dai nordcoreani con il termine dispregiativo di Teh Roh Nih) i piani sono un tantino meno ambiziosi: infatti è sufficiente – parola dello stesso Kim Jong-un – tenerli costantemente a bada con la minaccia di prenderli a testate (nucleari, ovviamente).

Un po’ di cose da vedere. Il meglio sta a Pyongyang, la capitale. Si consiglia una visita allo stadio Kim Il Sung, all’Arco di Trionfo (dove Kim Il Sung ha tenuto il discorso dopo la sconfitta dei giapponesi nel 1945), al Grand Monument (enorme statua in bronzo del Grande Leader Kim Il Sung, eretta nel 1972 per celebrare il suo 60° compleanno: chiunque si rechi in visita depone un mazzo di fiori NontiscordardiKim ai suoi piedi, pena l’amputazione dei vostri, di piedi). Per meglio gustare tutte le bellezze del posto, meglio acquistare l’edizione italiana della “Grande Guida di un Piccolo Paese che Vuole Diventare Grande come un Continente e Farsi Conoscere al Mondo intero” (prefazione, indovinate un po’?, di Kim Il Sung, pagine 4.231, prezzo 4.231 won e 27 chon, KimGrande Condottiero Ora e Sempre nei Nostri Cuori Editore). È una specie di guida Touring nordcoreana. Forse è un po’ monotematica, ma molto dettagliata. Oltretutto laggiù si è sempre scortati da due onnipresenti accompagnatori (la guida e l’interprete). Se amate lo sport e l’aria aperta non potete non soggiornare qualche giorno nella località turistica più rinomata e animata della Corea del Nord: la vivacissima Rih-Mih-Nih, dove potrete mangiare il piatto tipico nordcoreano (la Piah Dih Nah) e praticare il gran fondo di nuoto (cioè voi vi tuffate in mare, guida e interprete vi stanno incollati come due braccioli, voi provate a nuotare, ma piano piano, inesorabilmente, andate sott’acqua fino a toccare il fondale). Se invece amate la montagna, fatevi accompagnare dai due accompagnatori fissi a Kor Tih Nah, dove si può sciare facendo triathlon sulla neve (cioè voi sciate su piste rosse – in un Paese comunista le uniche ammesse, perché quelle nere sono rigorosamente bandite -, mentre guida e interprete scendono con voi stando a gambe divaricate una sulle punte e l’altro sulle code degli sci).

Un po’ di curiosità. È vietata qualsiasi pubblicazione straniera: se non è tollerata nemmeno la “Gazzetta dello Sport”, figuratevi il resto. Qui internet è una rete isolata e si chiama Kwangmyong, non è cioè connessa alla rete mondiale. Perciò, chi parte a fine agosto si scordi la diretta streaming della prima di campionato. Né tantomeno è possibile scaricare film e musica (in compenso vanno forte, come è possibile evincere dal contesto, i film e le canzoni di Kim Il Sung, a suo tempo grande regista e chansonnier d’eccezione). In Corea del Nord ci sono molti campi di calcio, ma anche di concentramento. Visitabili i primi, meno i secondi (di cui, chissà perché, nessuno è intitolato al grande Kim II Sung). Il salario medio di un operaio è tra gli 1,5 e i 2,5 euro al mese. Fermarvi dopo le ferie a fare gli imprenditori (anche con un piccolissimo gruzzolo) non dovrebbe rappresentare un problema. Buone notizie per gli anti-proibizionisti: in un Paese dove quasi tutto è vietato, si può fumare liberamente marijuana. Ma c’è chi è finito in prigione, colpevole di aver tentato di fare uno spinello con carta di giornale dove era ritratto il leader Kim (ma dai!?!). 

Un po’ di… vita notturna. E la notte – direte voi – ci si annoia? Volete scherzare? Il 38° parallelo, confine tra le due Coree, è una perfetta linea di demarcazione fra la luce e le tenebre: quella del Sud è punteggiata da miliardi di piccole luci, quella del Nord è immersa nel buio assoluto. Cosa aspettate, allora, a prenotare subito a Pyongyang (e non solo) una bella cenetta romantica, sotto le stelle, a lume di candela, attorno a un bel tavolo riservato per due? Sarete solo voi, vostra moglie, vostra suocera, le vostre tre guide e i vostri tre interpreti! E Kim? Contate le sedie, magari il Partito vi fa una bella sorpresa… Attenti però, a Pyongyang (e non solo) vale il detto: “Al ristorante c’è sempre chi paga e Kim mai”.