La sentenza definitiva che condanna Silvio Berlusconi per frode fiscale ha messo in fibrillazione l’intero quadro politico e istituzionale. L’ex presidente del Consiglio è stato condannato a quattro anni di reclusione, di cui tre soggetti a indulto. Ne rimane uno da scontare. Andrà in carcere? Sicuramente no, perché una legge del 2005 ha stabilito che i condannati con più di 70 anni abbiano accesso a pene alternative, come gli arresti domiciliari o l’esecuzione di lavori socialmente utili. E il Cavaliere – incapace di stare con le mani in mano e convinto di essere “il lavoratore più socialmente utile al Paese” – ha già personalmente vagliato alcune tra le tante offerte pervenute da tutta Italia. Ecco le tre proposte che più lo intrigano.

Proposta n. 1: presidente di Canali 5. E’ la costituenda società fluviale che dovrebbe accorpare, per meglio valorizzarne il patrimonio lacustre-agreste, la gestione del sistema dei canali milanesi, che sono appunto cinque: Naviglio Grande, Naviglio Pavese, Naviglio Martesana, Naviglio di Paderno e Naviglio di Bereguardo. Messo al corrente della proposta, il Cavaliere si è detto entusiasta, anzi, in un’intervista al trimestrale, da lui stesso fondato e diretto, “Dora Baltea, Dora Riparia, Dora in poi si fa come dico io” ha già rilanciato il suo programma: “Nella mia vita di imprenditore e di statista sono sempre stato, in fatto di idee, un fiume in piena. Come potevo allora sottrarmi dall’assumere, per il bene dell’Italia, la piena responsabilità della politica fluviale milanese, visto che Milano è pur sempre la capitale economica e morale del Paese? Su invito dell’amico Remo Controcorrente, a capo del partito “Voga con forza, Italia”, mi sono subito mosso in questo sforzo di concerto continuativo con il Presidente del Bacino dell’A.N.C.A. (Azienda Navigazione Canali Acquatici), sempre e solo nell’alveo dei trattati sull’ecosostenibilità, nel solco della nostra Costituzione e nel greto dell’interesse generale del Paese. A tal fine, nel mio ruolo di presidente-lavoratore socialmente utile, intendo risolvere anche l’annosa questione del nostro fiume principale, il Po, che ritengo sia ancora un Po troppo trascurato e sottoutilizzato. Nei primi cento giorni del mio mandato verrà avviato e completato un progetto ambizioso, che ho deciso di chiamare “Italia 1” (non pensate male: il nome deriva dal fatto che il Po è il fiume italiano numero uno con i suoi 652 chilometri di lunghezza). Non solo: per risolvere i problemi di traffico a Venezia, un progetto della stessa portata riguarderà anche i suoi quattro principali canali (Canal Grande, Canale di Cannaregio, Canale della Giudecca e Canale della Scomenzera). Verranno tutti e quattro collegati in rete tra loro, con un impianto che farà impallidire il Mose e di cui posso già anticiparvi il nome: Rete4. 

A questo riguardo mi si consenta di esprimere un concetto chiaro e inequivocabile: qualche magistrato politicizzato è accecato dall’odio nei miei confronti, questo si sa…Dico a loro: potete farmi di tutto, ma c’è una cosa che non potrete impedirmi, mai… mai… mai: non potrete impedirmi di essere alla testa del consorzio Canali 5-Italia1-Rete4 finché molti milioni di dolci amici dell’acqua dolce lo vorranno. Viva Canali 5! Viva Rete4! Viva il Po! Po-po-po-poppo-poppo-po!”

Proposta n. 2: direttore del Corriere della Sora. Non si tratta di Sora, comune di 35mila abitanti in provincia di Frosinone. Questo è il giornale della Onlus “Buoni amici della famiglia Buonamici”, finora diretto dalla sora Cesara (Buonamici), volto noto del Tg5. Il giornale non ha una periodicità prestabilita: le sue uscite dipendono dal calendario di incontri dei buoni amici della Buonamici, che si ritrovano, appunto, come buoni amici ammiccando amichevolmente tra loro. Da questi amichevoli ammiccamenti la sora Cesara spreme il meglio del meglio, imbastendo elzeviri, inchieste, reportage, interviste di grande spessore giornalistico. Qualche esempio? “Per una riforma della giustizia ecosostenibile si deve tenere conto delle polveri sottili Pm10, ma si devono ridurre in polveri sottili almeno 10 Pm d’Italia”; “La vera storia del campionato di calcio italiano: ecco perché il Milan avrebbe già vinto 43 scudetti”; “L’agilità con cui Berlusconi agisce può agevolare la sua agibilità politica e il candore con cui Berlusconi conduce il Pdl può condurre candidamente a candidarne la candidabilità politica”. All’idea di diventare direttore del prestigioso giornale, Berlusconi ha rilasciato alla sora Cesara un’intervista esclusiva. Ecco il passaggio più significativo: “A questo riguardo mi si consenta di esprimere un concetto chiaro e inequivocabile: qualche magistrato politicizzato è accecato dall’odio nei miei confronti, questo si sa…Dico a loro: potete farmi di tutto, ma c’è una cosa che non potrete impedirmi, mai… mai… mai: non potrete impedirmi di essere alla testa del Corriere della Sora, finché molti milioni di buonamici lo vorranno. Viva la Cesara! Viva la gnocca! Viva la Cesara che è una gran gnocca!”.

Proposta n. 3: presidente del Miran. Una proposta al Cavaliere è arrivata anche dal mondo dello sport non professionistico. L’Unione Sportiva Dilettantistica Miranese Calcio è la principale società calcistica di Mirano, piccolo comune in provincia di Venezia. Fondata nel 1919, nel 1947-’48 ha partecipato al suo primo e unico campionato di Serie C. Nella stagione 1948-’49 ha disputato il suo primo campionato di Serie D, all’epoca chiamata Promozione. 

Nella stagione 1973-’74 ha vinto la Coppa Italia Dilettanti. Oggi la Miranese gioca epiche sfide contro il Calvi Noale (la squadra dei barbieri veneti), il Real Martellago (hanno la divisa tutta bianca e vengono chiamati i “bocia galattici”), il Laguna Venezia (corrono così tanto da essersi meritati il soprannome di “Vaporetti”) o il Lia Piave (ha una difesa in linea praticamente invalicabile). La Miranese, però, sogna di tornare agli antichi fasti. Ebbene, Berlusconi ha vagliato la proposta e ha già in testa alcune grandi idee. Intanto, il nuovo nome della squadra, che non si chiamerà più Unione Sportiva Dilettantistica Miranese Calcio, denominazione troppo lunga e ampollosa. Il nuovo brand sarà più accattivante: “A.C. Miran”. Poi toccherà al campo sportivo. Verrà completamente rizollato e attorno al terreno di gioco sorgerà uno stadio: sarà il nuovissimo “Bepi Teroldego Meazza”, tre anelli, 60mila posti tutti a sedere, con poltroncine color rosso fruttato intenso. Commoventi le prime parole che il Berlusca ha pronunciato a una televisione sportiva locale, “In carriera non tocai mai la palla”, subito dopo aver saputo dell’invito a diventare presidente della società veneta: “A tal riguardo mi si consenta di esprimere un concetto chiaro e inequivocabile: qualche magistrato politicizzato è accecato dall’odio nei miei confronti, questo si sa…Dico a loro: potete farmi di tutto, ma c’è una cosa che non potrete impedirmi, mai… mai… mai: non potrete impedirmi di essere alla testa dell’A.C. Miran, finché molti milioni di miranesi lo vorranno. Viva il Miran! Viva la Champion’s League!” Viva il portiere in porta e tutti gli altri fuori!”.