Una lettera di Adriano Celentano al Fatto Quotidiano in cui il cantautore de Il Ragazzo della Via Gluck esprime a ruota libera le sue opinioni sugli scempi che stanno distruggendo Venezia. Lartista parte in realtà dai diversi casi di persone che hanno ucciso un pedone o un ciclista investendolo con lauto e che non si sono fermate per soccorrerli, eppure dopo solo pochi anni sono già tornate in libertà come se nulla fosse successo. Ormai anche la punizione è diventata un optional, è lamara constatazione di Celentano. La vera causa di questi episodi per il cantante è il fatto che gli italiani vivono un senso di precarietà che non riguarda soltanto lambito lavorativo, ma tutti gli aspetti della loro vita. In pratica nessuno si fida più degli altri, anche nei rapporti più stretti come quelli tra padre e figlio, marito e moglie.



Emblematico è per Celentano quanto è avvenuto a Venezia, dove la nave da crociera Carnival Sunshine si è avvicinata pericolosamente al molo per fare linchino, cioè omaggiare, lo yacht di Micky Arison, maggiore azionista e amministratore delegato della compagnia Carnival. Arison ha scattano una foto e lha pubblicata in tempo reale su Twitter vantandosi della bellezza della sua creatura, che Celentano definisce significativamente il mostro. Il cantante parla di lento e inesorabile assassinio perpetrato alla città di Venezia e ne attribuisce la colpa a Paolo Costa, presidente delle Autorità portuali ed ex sindaco, e a Luca Zaia, presidente della Regione Veneto. Proprio per consentire il passaggio delle navi da crociera, di recente Costa aveva proposto di escavare il canale Vittorio Emanuele.



E questa la nuova Lega di Maroni?, si chiede Celentano, che si rivolge quindi a Maurizio Lupi, ministro dei trasporti, e ad Andrea Orlando, ministro dellAmbiente per chiedere loro di fermare quello che definisce come un sacrilegio umanitario. Anche perché se non si farà presto qualcosa il governo potrebbe cadere, e chi verrà dopo sarà ancora peggiore. Quindi il tono di Celentano si fa apocalittico, e il cantante giunge a prefigurare un imminente disastro che potrebbe colpire la città sullacqua, dove persino le pietre lavorate dai migliori maestri dei secoli scorsi non ne possono più degli errori dei nostri politici e sono stanche per il fatto di sentirsi di continuo minacciate.



Colpa, secondo Celentano, della pubblicità delle grandi griffe esposte in piazza San Marco, dopo che alcuni anni fa degli enormi cartelloni con la reclame di automobili avevano oscurato nientemeno che il Ponte dei Sospiri, impedendo alle migliaia di turisti giunti per vederlo di poterlo ammirare in tutta la sua bellezza. A finire nel mirino del cantante è anche il Palais Lumière, una torre alta 250 metri progettata dall’architetto Pierre Cardin. La costruzione avrebbe dovuto sorgere a Venezia ma non è stata realizzata in quanto dopo le polemiche lo stesso Cardin ha ritirato il progetto.