Questa sera su Canale 5 alle ore 21:20 andrà in onda la quarta puntata di Squadra Antimafia 5, una serie che, come ci ha già spiegato il suo regista Beniamino Catena, sarà incentrata sul rapimento di Leonardino, il figlio di Rosy Abate. Sono almeno in tre a voler mettere le mani sul tesoro della Regina di Palermo. C’è Achille Ferro, figlio del boss Oreste, che vede nei 400 milioni di euro della Abate la possibilità di scalare i vertici della mafia. C’è Dante Mezzanotte – che alla fine della scorsa puntata abbiamo visto a un passo dall’evasione – che vorrebbe rimettere le mani su quello che era suo. E c’è anche Ruggero Spina, un criminale con un “pedigree” non certo all’altezza degli altri due boss, ma che al momento ha in mano l’asso più importante della partita: Leonardino. Inoltre, la scorsa settimana abbiamo scoperto che ha una relazione con Veronica Colombo, la sorella di Lara, vicequestore di Catania che sta collaborando con la Duomo proprio per trovare i rapitori del bambino. Per capire come evolverà la situazione, abbiamo contattato Alessandro Rugnone, attore 29enne di Bagheria che dà il volto a Ruggero Spina.
Cominciamo a parlare proprio del personaggio che interpreti, che in una recente intervista hai definito un “cattivo atipico”. Cosa intendevi dire?
Ruggero Spina è un criminale che si discosta dallo stereotipo del cattivo, mettendo in mostra degli atteggiamenti dolci.
Nella puntata della scorsa settimana abbiamo assistito al colpo di scena che svela la relazione sentimentale tra Ruggero e Veronica (Valentina Carnelutti). Sono legati anche nel rapimento di Leonardino? Riusciranno a mantenere segreto il loro rapporto?
Non posso sbilanciarmi molto sulle anticipazioni, per non rovinare la sorpresa ai telespettatori. Posso rispondere dicendo che hanno un segreto in questo punto della storia e per ora sono complici nel non svelarlo (ride, ndr).
Ruggero, Dante Mezzanotte (Andrea Sartoretti) e Achille Ferro (Francesco Montanari) sono tutti interessati ad appropriarsi del tesoro di Rosy Abate (Giulia Michelini). Spina riuscirà a competere con gli altri due criminali che sono veri e propri boss?
Sicuramente Ruggero, come ha detto Mezzanotte a Domenico Calcaterra (Marco Bocci) nella scorsa puntata, è un osso duro, ma viene definito dallo stesso boss come “uno che sa spezzare il cuore alle fimmine” e niente di più. Spina ha a che fare con qualcosa più grande di lui, forse…
Cosa provi a recitare in una fiction in cui si trattano temi come la mafia e che è ambientata nel territorio dove sei cresciuto?
Per me il discorso della lingua, per esempio, è stato affascinante. Mi era già capitato di recitare in siciliano, ma, riprendere dei suoni e degli accenti che non appartengono esattamente alla zona geografica dalla quale provengo (Bagheria è in provincia di Palermo), mi ha permesso di aprire nuove valvole interpretative. Ho incontrato dei grandi professionisti e mi auguro in futuro di poter lavorare di nuovo con loro.
Hai scritto e diretto lo spettacolo “Yes I am”, che ha avuto un discreto successo. Che importanza ha nella tua vita professionale il teatro?
Il teatro negli ultimi dieci anni ha ricoperto un ruolo fondamentale ed esclusivo. “Yes I am” è stata un’esperienza meravigliosa, un passo ambizioso ma affrontato in maniera decisa e umile. Ho cercato di trovare una mia prima cifra, una mia prima esperienza di quello che può essere un linguaggio autonomo, dopo le esperienze al fianco di artisti esponenti del cosiddetto del Teatro di ricerca sia di quello contemporaneo, che del Teatro classico. “Yes I am” è la mia creatura.
Hai dei progetti a breve termine per quanto riguarda il teatro o la televisione?
Mi sto mettendo al lavoro con la mia giovanissima compagnia su uno spettacolo sul pittore Van Gogh. In questo momento ci sono delle idee, delle immagini… Ma preferisco tenerle lontano dalle argomentazioni.
Proprio ieri hai ritirato il premio Glam Awards Sicilian in the World, destinato ai siciliani che si sono distinti in Italia e nel mondo. Cosa hai provato dopo questo riconoscimento?
È stata una serata con scopi benefici organizzata da Aslti (Associazione siciliana per la lotta contro le leucemie e i tumori dell’infanzia) e sono stato felicissimo di prenderne parte. Riguardo il premio sono sorpreso: mi sa che faccio paura sul serio quando sono nei panni di Ruggero Spina.
(Mattia Baglioni)