Nella quinta e penultima puntata di Un caso di coscienza 5, dal titolo La forza di ricominciare, proseguono senza sosta le indagini dell’avvocato Rocco Tasca (Sebastiano Somma) e dei suoi stretti collaboratori, Alice Morandi (Laura Cannata) e Virgilio (Stefan Danailov). Il primo caso affrontato dalla squadra di Rocco riguarda un episodio molto controverso, nel quale un litigio tra Massimo (Vanni Bramati), conoscente e genitore di uno compagni di scuola della piccola Eva (Karen Ciaurro), e un barbone, nella mensa frequentata dai due, sfocia nella morte del secondo. Lo stesso Massimo, proprio mentre sta prendendo il figlio a scuola, viene arrestato, facendo sì che Rocco assuma la sua difesa, toccato dalla reazione di Eva di fronte a quella che viene avvertita come una palese ingiustizia. A provocare l’accusa sono le testimonianze dei presenti, i quali attribuiscono a un pugno la causa della morte, rivelandosi ben presto del tutto inconsistenti. A indirizzare le indagini in tutt’altra direzione è però il referto del medico legale, il quale dopo una accurata visita alla salma, stabilisce che a provocare la morte del barbone è stata l’assunzione di un batterio killer, il quale è andato a concatenarsi con le pessime condizioni di salute pregresse. Una pista rafforzata dal fatto che anche altri tre frequentatori della mensa in cui è avvenuto il fattaccio, hanno avuto una intossicazione alimentare. Di fronte alle preoccupanti notizie, Rocco, Alice e Virgilio iniziano a indagare a tutto campo, in particolare sulla cooperativa che prepara i pasti e sull’azienda che la rifornisce, nota a livello internazionale per le sue forniture su mercati come quello dell’Europa dell’Est e quello africano. L’avvocato dell’azienda, però, riesce a sua volta a produrre un ritaglio di giornale, nel quale viene riportata la notizia dell’ultimo incontro di boxe nel quale Massimo è riuscito a mettere al tappeto l’avversario. Un colpo di teatro che porta fuori dal processo l’azienda e inguaia l’ex pugile, il quale viene a sua volta rinviato a giudizio. La situazione muta però radicalmente con l’arrivo di una busta anonima presso lo studio Tasca, nella quale si invita a indagare sulla morte di un bambino di undici anni a Minsk, in Bielorussia. Rocco e Virgiliio partono per la capitale dello stato orientale, ove si scontrano con la decisa ostilità del padre del bambino. la moglie dell’uomo, a svelare a Rocco il motivo del diniego dello stesso di fronte alle richieste di chiarimenti: il silenzio della coppia è stato infatti comprato dall’azienda in cambio di soldi. Il processo si apre con una dichiarazione spontanea di Massimo, il quale ricorda la condizione disperata in cui è venuto a trovarsi a causa del licenziamento cui è andato incontro qualche mese prima e la vita da barbone cui ha dovuto adeguarsi. Giurando allo stesso tempo di non aver mai colpito l’uomo morto, proprio per rispetto e amore verso il figlio. Una dichiarazione che viene confermata dal seguito del procedimento, in particolare quando la madre del bambino morto arriva da Minsk per portare la sua testimonianza. La quale va ad aggiungersi ai documenti provenienti dall’Africa, in particolare quelli dei test cui sono stati sottoposti gli alimenti inviati dall’azienda di carni, i quali risultano di qualità estremamente scadente. Il concorso delle prove prodotte, porta così al proscioglimento dell’ex pugile e alla condanna durissima del proprietario dell’azienda responsabile di frode alimentare e truffa verso lo Stato.



Il tutto mentre continua l’indagine del giudice Giulia Longo (Vittoria Belvedere) sulla morte dell’agente Chiara Rosati (Valentina Reggio) e del marito Saverio (Paolo Romano), dovute alla scoperta da parte dei due di un traffico di rifiuti tossici organizzato dalla camorra transitando nella regione. Traffico nel quale sono coinvolti i fratelli Fulvio (Claudio Botosso) e Marco Fabris (Massimiliano Vado). Dopo un primo interrogatorio infruttuoso, ma nel corso del quale Rocco ha intravisto alcuni spiragli che sembrano preludere a un cedimento da parte di Carmine Bellopede (Gaetano Amato), l’uomo che si trova in carcere per un crimine legato a uno dei casi affrontati nel corso delle puntate precedenti, arrivano finalmente i segnali di disponibilità al pentimento attesi. In un secondo colloquio, infatti, Bellopede ammette che i traffici di materiale radioattivo sono non solo organizzati dalla criminalità organizzata con appoggi nell’imprenditoria locale, ma possono vantare anche protezioni da parte di politici di primo piano. Il nome fatto da Bellopede, in particolare, è quello di Vittorio Corsi (Stefano Dionisi), il quale sta correndo per la guida della regione e proprio con il sostegno dei fratelli Fabris. L’uomo, però, che aveva chiesto anche il sostegno di Rocco e del giudice Longo, si rivela ben presto come un osso molto duro e, soprattutto, come persona assolutamente priva di scrupoli. Approfittando dello stordimento di Giulia Longo a seguito del troppo alcool assunto dopo aver saputo del tradimento del marito Saverio con l’agente Rosati, ha infatti provveduto a scattarle delle foto compromettenti. Mostrandole alla stessa Giulia quando questa gli chiede spiegazioni sulle parole di Bellopede, il quale nel frattempo è stato ucciso in prigione, nonostante il regime di isolamento che gli era stato accordato per metterlo al riparo da vendette della camorra. Di fronte al ricatto messo in opera da Corsi, Giulia decide di non piegare il capo. Il tutto mentre uno dei camion che trasportano rifiuti tossici è incappato in un grave incidente che porta alla scoperta della grave malattia contratta dalla figlia del conducente nel corso dei viaggi. La puntata si chiude sulla risoluzione di Giulia Longo di non chinare la testa di fronte al ricatto di Vittorio Corsi



Si avvicina lultima puntata di Un caso di coscienza 5, la fiction di Rai Uno con Sebastiano Somma e Vittoria Belvedere. Questa sera, infatti, andrà in onda la quinta puntata che precede il finale di stagione che sarà trasmesso domenica prossima. Le anticipazioni (che riportiamo qui in basso) preannunciano un brutto momento per Giulia, che scoprirà di essere stata incastrata da Corsi, mentre Rocco si dichiarerà ad Alice, che correrà prima un pericolo non da poco. Per seguire quanto accadrà questa sera non è necessario sintonizzarsi su Rai Uno ma si può anche utilizzare lo streaming, cliccando qui.



Ieri sera, domenica 29 settembre, su Rai Uno la quarta puntata di Un caso di coscienza 5 ha ottenuto 3.813.000, telespettatori pari al 15.74% di share. La fiction con Sebastiano Somma nei panni dell’avvocato Rocco Tasca ha tenuto testa a Io Canto 4, condotto da Gerry Scotti, che su Canale 5 ha totalizzato 2.945.000 spettatori e il 13.46% di share, e alla prima puntata della nuova stagione di Che tempo che fa con Fabio Fazio, che ha conquistato 3.478.000 spettatori con il 13.2% di share. Nonostante il buon risultato Un caso di coscienza 5 ha registrato un calo rispetto all’episodio della scorsa settimana, che era stato seguito da 3.842.000 spettatori pari al 16,07% di share. Sarà comunque difficile questa sera riuscire nuovamente a imporsi, con un avversario difficile come Squadra Antimafia 5. Il Commissario Montalbano, nonostante offrisse puntate in replica, era riuscito a farlo. L’avvocato Tasca sarà all’altezza del poliziotto di Vigata?

La fiction con Sebastiano Somma e Vittoria Belvedere è pronta a tornare su Rai Uno questa sera. Dunque per Un caso di coscienza 5 ci sarà un doppio appuntamento dopo la puntata andata in onda ieri sera. A chi non l’avesse vista consigliamo di correre subito ai ripari guardandola in streaming (clicca qui per avviare la visione). La fase finale è infatti molto importante, dato che Giulia scopre la relazione tra Saverio e Chiara e si reca da Corsi, che a sua insaputa provvede di fatto a incastrarla, come si vedrà nella puntata in onda questa sera.

 Questa sera, lunedì 30 settembre, va in onda la quinta e penultima puntata di Un caso di coscienza 5, che prende il posto dell’appuntamento con Il commissario Montalbano relegato ormai solo al mercoledì sera. Nella puntata di stasera, dal titolo “La forza di ricominciare”, continua la lotta contro la camorra della pm Giulia Longo (Vittoria Belvedere), vecchia amica di Rocco Tasca (Sebastiano Somma). Tornata a Trieste, Giulia ha iniziato a indagare sui fratelli Marco (Massimiliano Vado) e Fulvio Fabris (Claudio Botosso), imprenditore l’uno e avvocato l’altro, che sospetta essere a capo di un’organizzazione collusa con la camorra. Dopo la morte di suo marito Saverio (Paolo Romano) e della funzionaria di polizia Chiara Rosati (Valentina Reggio), la pm e l’avvocato Tasca collegano i due misteriosi omicidi di  con un traffico illegale di rifiuti tossici, che conduce proprio ai fratelli Fabris. Rocco e Giulia non hanno prove per incastrare i due fratelli, ma l’avvocato riesce a far parlare Carmine Bellopede (Gaetano Amato), finito in carcere per estorsione e omicidio.

Intanto Alice (Loredana Cannata) sembra aver trovato non solo il padre biologico per il figlio tanto desiderato, ma anche un compagno di vita. Rocco si scopre geloso e dopo tanto tempo si rende conto dei sentimenti che prova per l’amica. Alice però scopre che l’uomo con cui esce è in realtà un violento. Mentre Rocco è da Valeria per troncare la loro relazione, Alice lo chiama in cerca d’aiuto: il suo accompagnatore ha cercato di aggredirla, lei è risucita a fuggire ma teme di essere aggredita di nuovo. Rocco arriva in tempo per aiutarla e i due hanno finalmente l’occasione di trovare un’intimità che hanno a lungo desiderato. 

Dopo un incidente un autotrasportatore e sua figlia vengono ricoverati e risultano contaminati da radiazioni, anche se il camion che guidava è sparito. In un nuovo interrogatorio con Bellopede, Rocco scopre che i traffici dei due fratelli sono favoriti da Vittorio Corsi (Stefano Dionisi). Dopo aver parlato con l’avvocato Tasca, Bellopede viene ucciso in carcere. Giulia decide di affrontare Vittorio Corsi, che si è sempre finto suo amico. Messo alle strette l’assessore le mostra le foto scattate in casa sua, che ritraggono Giulia a letto insieme a Marco Fabris. Giulia capisce di essere stata incastrata ma non cede, certa dell’aiuto di Rocco.