Il secondo capitolo de Gli anni spezzati, fiction di Rai Uno, riporta a galla la figura di Mario Sossi. Nato il 6 febbraio del 1932 nella città ligure di Imperia, nel 1953 presta servizio militare negli alpini, corpo al quale rimarrà sempre molto legato. Gli anni universitari sono anni di studio ma anche di impegno politico: è tra gli appartenenti alla Fuan, unassociazione studentesca di area missina. Nel 1957 vince il concorso in magistratura e si iscrive allUmi, lassociazione dei magistrati politicamente più a destra, da cui uscirà una volta terminata la prigionia per mano delle Br, accusando lUmi di non avergli espresso solidarietà durante la sua prigionia.
Prima dellevento che ha segnato la sua vita, Sossi era già noto alle cronache per linchiesta condotta sugli scioperi negli ospedali psichiatrici di Quarto e Cogoleto e per alcuni arresti che avevano suscitato scalpore e polemiche, come quello di diversi gestori di edicole che avevano esposto al pubblico riviste pornografiche e quello dellavvocato Giambattista Lazagna, poi scagionato dallaccusa di aver rubato armi ed esplosivi.
Quando fu rapito dalle Brigate Rosse era il pubblico ministero nel processo contro lorganizzazione terroristica Gruppo XXII Ottobre, nata inizialmente come gruppo espressione della sinistra extra-parlamentare. La colonna genovese delle BR lo rapì il 18 aprile del 1974, mentre rincasava. Mario Sossi fu fatto salire a forza su una macchina guidata dal capo del commando, Alberto Franceschini.
Il rapimento fu gestito da Franceschini, Piero Bertolazzi e Mara Cagol. Il magistrato fu sottoposto a un processo, la cui sentenza finale fu una condanna a morte. Tale risoluzione non venne però messa in atto e le BR chiesero, per liberare il magistrato, la scarcerazione dei militanti dellorganizzazione Gruppo XXII Ottobre e il loro trasferimento in uno dei paesi amici indicati dal commando.
Di fatto, le Brigate Rosse, con il suo rapimento, diedero la prova definitiva di aver attuato un passo ulteriore nella propria strategia terroristica: mai, prima si erano spinte a sequestrare un magistrato e a tenerlo in stato di prigionia chiedendo allo Stato una contropartita per la sua liberazione
Il 20 maggio del 1974 la Corte di Assise dAppello concesse dufficio la libertà provvisoria agli otto detenuti del Gruppo XXII Ottobre, come richiesto dalle BR. La decisione venne però impugnata dal procuratore capo della città, Francesco Coco, amico tra laltro di Sossi. Il 23 maggio Sossi venne rilasciato senza contropartite. Tenuto prigioniero in una villetta nei pressi di Tortona, venne liberato a Milano e prese un treno per Genova. Si presentò quindi al comando della Guardia di Finanza della sua città per comunicare quanto avvenuto.
Riprese quindi la propria attività lavorativa, ricoprendo anche incarichi presso la Corte di Cassazione e nel 2006 è andato in pensione. Due anni dopo è stato eletto coordinatore per la Liguria di “Azione Sociale”, partito fondato da Alessandra Mussolini, e nel 2009 si è candidato alle elezioni europee con Forza Nuova, raccogliendo poco più di mille voti, non sufficienti per essere eletto a Strasburgo.