La fiction Rai Gli anni spezzati torna il 27 gennaio con un nuovo capitolo, “L’Ingegnere”, di cui trovate più in basso le anticipazioni. Ieri si è invece concluso “Il Giudice”, che ha raccontato il rapimento di Mario Sossi e l’uccisione di Francesco Coco da parte delle Brigate Rosse. Cliccando qui potete avviare il video integrale della puntata trasmessa da Rai Uno.



Martedì 14 gennaio è andata in onda la seconda e ultima puntata e “Il giudice”, secondo episodio della trilogia “Gli anni spezzati”. Il giudice Mario Sossi (Alessandro Preziosi), Pubblico Ministero nel processo al Gruppo terroristico XXII ottobre, è stato sequestrato dalle Brigate Rosse. La moglie Grazia (Stefania Rocca) è disposta a tutto pur di salvare il marito e si rivolge con una lettera a Papa Paolo VI. Il commando di rapitori comunica al giudice il suo destino: se non sarà accettata la proposta di scambio con i “compagni” della Brigata XXIII ottobre, sarà ammazzato. Grazia, intervistata dalla tv svizzera, si sente abbandonata dalle autorità e chiede al Governo di intervenire nella vincenda. Il giovane magistrato Roberto Nigro (Alessio Vassallo) sta cercando di salvare la vita del magistrato e può contare sull’appoggio della maggior parte dei magistrati della Corte d’Appello di Genova. Francesco Coco (Ennio Fantastichini) procuratore generale e amico del giudice Sossi, si oppone strenuamente allo scambio: non ha alcuna intenzione di trattare con i terroristi. Dello stesso parere le autorità governative, con il Ministro dell’Interno Taviani che ha preso chiaramente posizione in senso negativo. La mamma di Claudia Maestrali (Anna Safrocnik) è preoccupata della situazione che si sta creando e chiede alla figlia di lasciare l’incarico da magistrato e di trasferirsi a Torino dove potrà lavorare nello studio del padre del suo futuro marito, Fabio. La donna non ha alcuna intenzione di trasferirsi, non vuole vanificare tutti gli sforzi che ha fatto per occupare quella carica. Il 18 maggio 1974, trentesimo giorno di prigionia di Sossi, i rapitori hanno inviato un ultimatum. Se i “compagni” non verranno scarcerati entro 48 ore il giudice Sossi sarà trucidato. Roberto è disposto a tutto pur di salvare la vita del magistrato e suggerirà a Grazia l’unica via possibile: presentare ricorso alla Corte di Appello per la scarcerazione dei detenuti. Il giudice Coco, pressato dai suo colleghi e da Grazia, riceve una telefonata: è il Presidente della Repubblica Giovanni Leone che gli chiede di mantenere la linea della fermezza. Coco non si farà influenzare dall’autorevole intervento: ha già deciso. Il giorno successivo Coco esprime il suo parere negativo sulla richiesta di scarcerazione, che definisce scorretta dal punto di vista etico e giuridico. Secondo il giudice accettare lo scambio di prigioniere costituirebbe una sconfitta per lo stato e metterebbe a repentaglio la tenuta della democrazia. Roberto e Claudia si confrontano sugli ultimi avvenimenti, i due sono sempre più vicini, non solo ideologicamente. Claudia litiga con Fabio che si era mostrato favorevole al trasferimento a Torino e decide di non sposarsi più.



Il 21 maggio 1974 la Corte di Appello ha concesso la libertà provvisoria ai terroristi, nonostante il parere negativo di Coco, subordinando la liberazione all’accertamento dell’incolumità del giudice sequestrato. Il giorno dopo i brigatisti Alberto Franceschini, Mara Cagol e Piero Bertolazzi decidono di rilasciare il giudice. Sossi viene liberato a Milano, dove prende il treno che lo riporta a Genova. Roberto (il narratore della storia) è molto soddisfatto, sente di aver dato un importante contributo alla liberazione. Sossi viene visitato e i medici riscontrano la frattura di due costole (avvenuta durante i momenti concitati del rapimento). I terroristi non hanno rispettato il patto, Sossi non è incolume e Francesco Coco coglie l’occasione, presentando ricorso in Cassazione: l’ordinanza viene sospesa e i terroristi restano in carcere. Intanto tra Roberto e Claudia scoppia la passione.



Il 9 settembre 1974 i brigatisti Renato Curcio e Alberto Franceschini vengono arrestati. Sossi rivede il luogo in cui è stato prigioniero: il rapimento resterà una macchia indelebile nella sua vita. Sossi e Coco si incontrano per chiarire le incomprensioni. Il procuratore generale si dichiara prigioniero delle sue scelte. La sua vita è in pericolo? Sossi è convinto che i brigatisti si vendicheranno per la vicenda del mancato scambio di prigionieri e potrebbero colpire il procuratore. Il 18 febbraio 1975 Curcio riesce a evadere dal carcere di Casale Monferrato grazie all’azione di un commando di terroristi, tra cui sua moglie Margherita Mara Cagol (Linda Messerklinger). Dalle indagini sta emergendo la nascita di un nucleo terroristico a Genova che avrebbe come obiettivo il procuratore Coco. Il giudice non si mostra preoccupato ma comincia a ricevere delle telefonate anonime. Negli Uffici Giudiziari della Corte di Appello di Genova arriva una lettera anonima in cui si parla della relazione tra Roberto e Claudia, che ricevono il rimbrotto del loro superiore. La donna è stressata, vuole stare da sola e chiederà il trasferimento. Il 5 giugno 1975 una pattuglia di carabinieri in perlustrazione ad Acqui Terme trova la cascina in cui è prigioniero l’industriale Vittorio Vallarino Gancia, sequestrato da un gruppo di brigatisti per autofinanziarsi. Nel conflitto a fuoco restano uccisi un carabinere e la brigatista Mara Cagol. L’8 giugno 197  il giudice Coco viene ucciso da un commando di tre terroristi (mai identificati) assieme a due uomini della scorta. Il giorno successivo l’uccisione viene rivendicata dai capi delle Brigate Rosse nel processo di Torino. Al funerale il giudice Sossi dirà di aver imparato dal giudice Coco il significato di integrità morale, aggiungendo che solo grazie a uomini come il procuratore l’Italia può pensare di resistere a terrorismo ed eversione. Claudia, presente alla cerimonia funebre, comprende di voler dividere la sua vita con persone che condividono i suoi stessi ideali e riabbraccia Roberto.

Dopo Luigi Calabresi, Mario Sossi e Francesco Coco, la serie “Gli anni spezzati” ci racconterà la storia di un personaggio di fantasia con “L’ingegnere”. Non è questa l’unica “novità”. Passeremo infatti agli anni ’80 e vedremo la storia di Giorgio Venuti, dirigente Fiat alle prese con una crisi che richiede licenziamenti in un periodo molto caldo nelle fabbriche. Dopo Milano e Genova, la fiction sarà quindi ambientata a Torino e Venuti scoprirà che sua figlia è legata a Prima linea.

Questa sera, martedì 14 gennaio, su Rai Uno va in onda la seconda e ultima puntata della miniserie Il giudice, secondo capitolo della trilogia Gli anni spezzati. Alessandro Preziosi interpreta il giudice rapito dalla Brigate Rosse il 18 aprile 1974. Come abbiamo visto, durante i giorni di prigionia Sossi viene sottoposto a un processo, al termine del quale i brigatisti lo condannano a morte, offrendo però la sua liberazione in cambio di quella dei terroristi del Gruppo XXII Ottobre, condannati al massimo della pena nel processo in cui Sossi ha sostenuto la pubblica accusa. La trattativa con le BR non è facile, perché la moglie di Mario presenta un ricorso alla Corte dAppello per ottenere la scarcerazione dei brigatisti, cui si oppone però Francesco Coco. Alla fine la Corte dAppello dà il via libera alla scarcerazione provvisoria degli 8 brigatisti in cambio di quella di Sossi, a patto che luomo sia rilasciato in condizioni dintegrità fisica. Sossi viene rilasciato. Luomo può finalmente riabbracciare la famiglia e i colleghi. I medici che lo visitano gli prescrivono una prognosi di 20 giorni accertando le sue precarie condizioni di salute. Quanto basta a Coco per annullare il patto con i brigatisti e non scarcerare i loro compagni. Luomo è consapevole delle possibili conseguenze del suo gesto, ma è pronto a pagarne il prezzo. Sossi e Coco hanno nel frattempo un incontro chiarificatore, il giudice ha compreso le ragioni dellanziano collega anche se hanno messo a rischio la sua stessa vita. Gli inquirenti intanto chiudono il cerchio intorno ai brigatisti decapitando i vertici dellorganizzazione: Franceschini e Curcio vengono arrestati, mentre la Cagol rimane vittima di uno scontro a fuoco. I terroristi però si riorganizzano e individuano il prossimo obiettivo: Francesco Coco. Il magistrato viene ucciso, e con lui i membri della sua scorta.

Questa sera su Rai Uno torna la fiction dedicata a Mario Sossi e Francesco Coco. La prima puntata, in onda ieri sera, è stata vista da 4.123.000 spettatori pari al 14.66% di share. La serie di Rai Uno si è posizionata alle spalle de Il Peccato e la Vergogna 2. Il giudice ha riscontato un calo rispetto alla messa in onda delle due puntata della miniserie Il commissario, in onda lunedì 6 e martedì 7 gennaio: la prima puntata ha conquistato 5.141.000 spettatori pari al 18.66% di share, mentre la seconda 4.629.000 spettatori pari al 17.14%.

Questa sera andrà in onda la seconda e ultima parte della fiction “Il Giudice”, dedicata a Mario Sossi e Francesco Coco, facente parte della trilogia “Gli anni spezzati”. Più in basso trovate le prima anticipazioni di quello che vedremo stasera, mentre cliccando qui è possibile avviare il video integrale della prima puntata trasmessa ieri.

Martedì 14 gennaio andrà in onda l’ultima puntata della miniserie Il Giudice, secondo capitolo della trilogia Gli anni spezzati. Ecco il riassunto della prima puntata. Roberto Nigro (Alessio Vassallo) racconta la storia del giudice Mario Sossi (Alessandro Preziosi) e la sua lotta contro il terrorismo che dilagava negli anni ’70 per mano delle Brigate rosse. Siamo a Genova nel 1974 durante il processo della brigata XXII Ottobre, i cui membri hanno ucciso in maniera atroce. Durante la requisitoria, Sossi chiede il massimo della pena, l’ergastolo, e riesce a ottenerlo. Gli accusati escono dall’aula gridandogli contro di essere un fascista. Una sera, giunto a casa, Sossi trova un carabiniere che gli comunica di avere avuto l’ordine di fargli da scorta. I membri delle Brigate rosse bruciano le loro carte di identità per dedicarsi completamente e con una nuova identità al loro movimento. Nello studio della procura arriva una nuova collega, Claudia Maestrali (Anna Safroncik), che condivide lo studio con Nigro e Farina (Simone Gandolfo). Intanto i membri delle brigate rosse stanno organizzando un rapimento. Mirano proprio a Sossi, il simbolo più importante e vicino allo Stato. Mario Sossi viene rapito la sera del 18 aprile mentre tornava a casa sua a Genova, viene incappucciato e trascinato dentro un furgoncino. Alla scena assistono un uomo e una donna. La notizia dilaga molto velocemente e anche Claudia, Nigro e Farina che in quel momento erano insieme a casa della donna vengono immediatamente informati.

I rapitori, sentendosi seguiti da un altra autovettura si fermano sparano contro, ma si accorgono che si tratta di una loro complice Si recano tutti e tre nel casolare che hanno affittato per il rapimento. Intanto Sossi viene chiuso in una stanza sulle cui pareti c’è la firma delle Brigate Rosse. Capisce tutto. Il mattino dopo, le figlie di Sossi che tornano da una notte passata dalle amiche, trovano la madre in cucina che ascolta le notizie, quindi capiscono cosa è successo al padre. Nel frattempo, le Brigate Rosse, attraverso una telefonata anonima, danno indicazioni su come è possibile far ritrovare Sossi vivo. Durante una conferenza stampa il capo della polizia dichiara di essere a completa disposizione con il pubblico ministero, ma dice anche di non saper parlare delle Brigate rosse considerato che aveva lasciato il fascicolo a Roma. Nigro chiama la moglie di Sossi per parlare con lei. Nel frattempo Sossi vuole capire perché lo hanno rapito e insiste con i suoi rapitori perché gli diano delle spiegazioni. I rapitori gli portano i giornali quotidiani. Nigro si reca a casa Sossi e spiega alla signora che se ha bisogno di qualcosa deve chiamare lui poiché le hanno messo il telefono sotto controllo.

Sossi durante la notte, per fronteggiare lo sconforto e la paura, canta un inno alpino ma viene subito zittito dai rapitori. La mattina dopo Sossi chiede al rapitore di mandare un messaggio alla procura con il quale chiede di sospendere le ricerche per non metterlo in pericolo e alla sua famiglia per rassicurarla. Riesce a convincerli. Uno dei rapitori decide di uscire dal casale per andare a parlare con i compagni che non sono d’accordo nel far inviare i messaggi di Sossi. I rapitori però si oppongono, decidono di scattare una fotografia a Sossi sotto la bandiera delle Brigate rosse e la inviano insieme ai messaggi ai suoi famigliari. La signora Sossi, quando viene a sapere che il marito ha chiesto alla procura di interrompere le ricerche perché inutili e dannose, afferma che se lo dice lui è proprio così. Le ricerche vengono sospese.

Claudia, dopo avere ricevuto una telefonata dal fidanzato che dovrà sposare, esce dalla stanza in lacrime. Si incontra con lui che gli regala un anello di brillanti. Tuttavia cresce la sua amicizia con Nigro, che ha alle spalle un matrimonio fallito. Sossi riesce a vedere il volto di uno dei suoi rapitori che, per sbaglio, si sfila il passamontagna. Comincia il processo delle Brigate rosse al magistrato, che dichiara di non avere bisogno di avvocati e difese. Comincia un duro scontro e accuse reciproche. Alla fine viene emessa la sentenza e comunicata con un messaggio fatto trovare agli inquirenti. Sossi è un prigioniero politico e in cambio della sua vita viene chiesta la liberazione della brigata XXII ottobre. In procura la richiesta viene valutata e la moglie di Sossi apprende la notizia da Nigro.

La fiction di Rai Uno dedicata a Mario Sossi torna domani, vediamo le anticipazioni. Grazia, moglie di Mario, presenta ricorso alla Corte dAppello per ottenere la scarcerazione dei membri della brigata XXII ottobre e procedere allo scambio con il marito. Francesco Coco, però si oppone.

Questa sera andrà in onda la fiction di Rai Uno Il Giudice, per il ciclo “Gli anni spezzati”. Nel cast ci sarà anche Anna Safroncik che interpreterà Claudia Maestrali, un giovane procuratore. In un video è la stessa attrice a spiegare che il suo personaggio è una donna forte, che ama il suo lavoro e che sul lavoro conoscerà il vero amore. Anna ha colto la sfida perchè ha visto in Claudia una donna che è riuscita a cambiare il proprio destino attraverso la passione, la voglia di fare e di non arrendersi. Tra lei e Claudia ci sono molti punti in comune a cominciare dal fatto che entrambe lavorano in un ambiente prettamente maschile e che entrambe hanno passione per il proprio lavoro. Per il suo nuovo personaggio, Anna ha studiato molto gli anni ’70 e la storia italiana, ma soprattutto ha chiesto alla gente, ai suoi genitori e ad altri che come loro hanno vissuto quegli anni difficili. La Safroncik sembra essere molto soddisfatta del suo lavoro e soprattutto della fiction che andrà in onda su Raiuno e che lei stessa ha definito come preziosa, “il valore della memoria collettiva”. Clicca qui per guardare il video.

Questa sera, lunedì 13 gennaio 2014, in prima serata su Rai Uno torna l’appuntamento con Gli anni spezzati, trilogia ambientata negli anni Settanta. Dopo le due puntate de Il Commissario, capitolo dedicato a Luigi Calabresi, interpretato da Emilio Solfrizzi, oggi e domani andrà in onda Il Giudice, ancora per la regia di Graziano Diana, che vedrà protagonista Alessandro Preziosi nel ruolo di Mario Sossi, giudice rapito dall Brigate Rosse il 18 aprile 1974. Ma vediamo le anticipazioni di questa sera. il giorno della requisitoria del Pm al processo della Brigata XXII Ottobre, una formazione dellultra sinistra genovese legata ai GAP di Feltrinelli. Mario Sossi, il giudice che ha condotto le indagini e sostenuto la pubblica accusa, chiede e ottiene il massimo della pena per gli imputati. Ma la sinistra extraparlamentare legge nelloperato del magistrato laccanimento contro la classe operaia e i giornali, che soprannominano Sossi il Dottor Manette, parlano di violazione del diritto di difesa degli imputati nel corso dell’iter giudiziario. Contro la scrupolosità e la fermezza del giudice, si scatena un’intensa campagna di aggressione condotta a colpi di slogan, scritte sui muri e lettere minatorie. 

Il grado di allerta preoccupa i suoi più stretti collaboratori: il Procuratore Generale e suo fedele amico, Francesco Coco, interpretato da Ennio Fantastichini; il suo giovane allievo, Roberto Nigro, e naturalmente la moglie Grazia, che ha il volto di Stefania Rocca. Sossi però continua dritto per la sua strada e decide di non modificare le proprie abitudini. Non sa che Franceschini, Curcio e la Cagol, i tre fondatori del nuovo gruppo terroristico Brigate Rosse, stanno organizzando il suo sequestro, che ha luogo il 18 aprile del 1974

Nel cast oltre ad Alessandro Preziosi, Ennio Fantastichini e Stefania Rocca, ci sono anche Alessio Vassallo, Anna Safroncik, Giovanni Calcagno, Simone Gandolfo, Linda Messerklinger.