Volete un consiglio utile in questi tempi internettiani? Imparate – e in fretta, perbacco! – a redigere un listicle. Ma che roba è? Forse un brano musicale classico (Liszt), suonato in bilico su un mezzo di locomozione a due ruote (bycicle)? Nooo, siete completamente fuori strada. Le acrobazie in stile listicle sono di tipo intellettuale: per esempio, è listicle indovinare la domanda giusta. Questioni del tipo: Siete il regista Paolo Virzì, quello del recentissimo film Il capitale umano. Vi trovate nel cuore più duro e puro della Brianza, dopo aver lanciato il vostro film, una storia di avidità e maneggi finanziari, di figli assediati dalle attese dei padri e matrimoni infelici, che si svolge proprio in questa laboriosa area situata poco a nord di Milano. Cosa vi può capitare?.

Le possibili risposte sono un elenco interminabile, ma non del tutto inaspettato. Del tipo: Sulla piazza del paese venite presi a colpi di Carate (Brianza). Oppure: Passando per Seregno, allimprovviso tutto e tutti intorno a voi diventano gnuvolosi e tegnebrosi. Brrrrrr!!! (gnon vorremmo essere nei vostri pagnni!). E ancora: Optate per un pomeriggio di assoluto relax al fiume, in quel di Cornate dAdda. Tutta un tratto, chissa mai perché, vi rincorrono furiosi come i tori a Pamplona durante la festa di San Firmino. A seguire: Entrate in un negozio a Cogliate e, dopo esservi presentati, il titolare, le commesse, i clienti tutti, persino i semplici passanti vi accolgono con un sonoro Coglione! Coglione!. E infine (dicasi infine per non farla troppo lunga, perché i Comuni brianzoli sono ben 140): A Ronco Brianteo, appena scesi dallauto, la simpatica accoglienza di un vecchio contadino del luogo (Uhei, gran facia de pirla, turna indrè, se no te tai ul col cul me falcett!, che in italiano suona tipo: Screanzato, risalga in macchina se non vuole essere preso a roncolate!) vi fa cambiare aria in men che non si dica.

Insomma, come immaginiamo abbiate già capito senza dover scomodare lo Zingarelli, un vocabolario che sa tante cose perché le ha rubacchiate qua e là in giro per il mondo, il listicle è una lista redatta sotto forma di articolo. Un genere di successo, nato, appunto, con il giornalismo online. E non è lunico. Qualche esempio? Avete mai sentito parlare dellelzedrillo? Sarebbe un elzeviro (un articolo esteso, ricco di figure retoriche) a forma di coccodrillo (cioè un necrologio strappalacrime, scritto in anticipo su un personaggio noto, al fine di averlo pronto non appena giunga la notizia della sua dipartita). E linterscalia? lintervista breve come una didascalia, inventata già negli anni Settanta quando i giornalisti erano costretti a intervistare lo sciatore azzurro Gustav Thoeni, a cui bastava un – per lui logorroico – Sì per dribblare le domande, anche le più argute e complesse, come i paletti di uno slalom. A noi piacciono molto anche lipercoop (lo scoop corredato di testo, audio, foto e video, tutto in 3D), il corsica (un corsivo a forma di rubrica) e il decalage (il decalogo scritto come un reportage).

Per tornare e meglio definire il listicle, potremmo affermare, senza ombra di smentita, che trattasi di una forma di comunicazione digitale che sta cambiando velocemente il giornalismo così come comunemente lo intendiamo. Dovessimo assegnare una paternità certa al listicle, dovremmo far risalire le sue origini molto indietro nel tempo, segnatamente intorno al 1550 a.C., quando a Mosè fu consegnato, direttamente dai… piani alti, un elenco di dieci regole scolpite su pietra: al primo tentativo il genere letterario raggiunse subito vette – come dire -… divine! Da allora è stato un susseguirsi di alti (Adamello: storia e fascino di cento vette), bassi (I sette nani) e grassi (I mille volti di McDonald’s). Poi, con l’avvento di internet, il listicle, con le sue informazioni-proiettile che colpiscono mente e cuore, è tornato prepotentemente alla ribalta. Ma bando alle ciance. Non è che abbiamo fin qui divagato per mascherare la nostra incapacità a redigere un listicle come si deve. Figurarsi. Non ci credete? Vi forniamo subito la controprova.

La politica è lontana dai cittadini e voi volete candidarvi: ecco bell’e che pronti cinque buoni motivi per un sano e fruttuoso riavvicinamento, avvalorato dalle ormai imminenti elezioni anticipate, sempre che vengano veramente anticipate (questo inciso meriterebbe un listicle a parte, ma meglio glissare). E poi quest’anno, mal che vada, restano pur sempre le elezioni europee. Dunque, eccovi il nostro personalissimo, e molto… onorevole, listicle 2014: 1) C’è un posto vacante di leader del centrodestra, ma anche ci sarà a breve libera la poltrona di sindaco di Firenze (potete scegliere in base alla vostre preferenze di schieramento) 2) Garantitevi una sistemazione in prima fila all’Expo 2015. Il tema sarà: “Nutrire il pianeta”, e visto che a Montecitorio si mangia bene, e la bouvette è a prezzi popolari… 3) Le vostre raccomandazioni aiuteranno molte persone, di buona volontà e no 4) In Europa si possono imparare le lingue (e il corso è pressochè gratuito!) 5) Con cinque anni di lavoro avete diritto alla pensione, volete mettere?