Domenica sera su La 7, dopo l’interruzione per le festività natalizie, ritorna “Servizio pubblico più” condotto da Sandro Ruotolo, speciale del programma serale che va in onda il giovedì presentato da Michele Santoro. Il titolo della puntata speciale del 19 gennaio 2014 è stato “La rapina”. Si è discusso ampiamente, anche grazie alla partecipazione di ospiti noti, delle lobby che si nascondono dietro alle slot machine, dei giochi d’azzardo e di uomini e donne che sono afflitti dallo stato del gioco patologico. Sandro Ruotolo apre la trasmissione ponendone una domanda, che verrà risolto soltanto al termine dello speciale, ossia chi nel gioco d’azzardo è la vittima e chi il carnefice. In studio è presente Pupo, il famoso cantante leggero italiano, che è stato in passato un grande giocatore presso i più grandi casinò d’Italia e del mondo. Pupo racconta la sua personale esperienza e ricorda di aver iniziato a giocare all’età di 14 anni presso un piccolo circolo del suo paese natale, ove i ragazzi si riunivano per trascorrere il tempo giocando a poker o a biliardo. Nel 1994 ricorda che a Melbourne, all’interno di un prestigioso casinò, venne insultato da un nigeriano, a ridosso della sfida calcistica tra Italia e Nigeria valevole nell’ambito dei mondiali di calcio che si stavano allora tenendo. Pupo decise di sfidare il nigeriano in una partita a Chemin de fer, scommettendo 300.000 dollari austrialiani. Pupo vinse, ne rimase profondamente soddisfatto e la notizia giunse attraverso i giornali anche in Italia. Nel 1983 nel Casinò di Saint Vincent, di fronte a un conosciuto industriale milanese, giocò in pochi secondi circa 130 milioni di lire e perse in modo schiacciante, tutti i soldi scommessi andarono in fumo e fu costretto a vendere una delle sue proprietà immobiliari a Roma. Oggi il cantante dice di non sentire più nostalgia del gioco e sta lottando contro questo vizio incontrollabile, che è difficile da spegnere definitivamente.In studio, la psicoterapeuta Florinda Maione parla del gioco patologico come di una dipendenza caratterizzata da sintomi simili a quelli che interessano la dipendenza da sostanze stupefacenti.
A questo punto viene mandato in onda un video che inizia narrando la storia di un imprenditore edile di 56 anni, che a causa del gioco d’azzardo ha perduto tutto, compresa l’azienda di sua proprietà, e cosi’ ha deciso di indossare la maschera di Mandrake e operare una rapina ai danni del bar dove aveva rimediato l’ennesima perdita. Il tentativo di rapina fallisce miseramente e l’imprenditore fugge ma presto viene ritrovato dai carabinieri e denunciato per tentata rapina. Ora l’ex-imprenditore lavora in una fabbrica che produce pezzi per trattori e ha deciso di affidarsi all’aiuto di una comunità di recupero per i malati di gioco. L’inchiesta del reportage, dopo questa storia, continua e si sofferma sul caso di Acilia, borgo romano, dove nell’ottobre del 2013 sono stati eseguiti degli arresti ai danni di alcuni esponenti del clan dei Casalesi che compivano, a mezzo di aguzzini e pugili, atti intimidatori per imporre il loro giro di slot machine e punire coloro che si sottraevano alle regole imposte dalla camorra. L’atteggiamento delle persone del posto appare molto ostile nei confronti dei giornalisti che girano il reportage e addirittura in alcuni momenti il cameraman viene aggredito, tant’è che è costretto a spegnere le telecamere e allontanarsi.
Il reportage, quindi, si sofferma sulle videolottery (VLT), con le cui entrate si sarebbe dovuta finanziare la ricostruzione dell’Aquila. Le videolottery permettono di effettuare puntate che vanno dai 5 ai 500 euro e la durata di una partita è relativamente breve. Si ritorna in studio dove intanto gli ospiti sono il senatore Nicola Morra (M5S) e Matteo Iori (gestore di una comunità di recupero per malati di gioco).Il senatore Morra afferma con decisione che il gioco non debba essere tollerato perché porta entrate allo Stato, anche perché è stato dimostrato il contrario, infatti secondo Morra, gli unici a trarne benefici sono i concessionari delle licenze che sono amici di politici che con le entrate finiscono per finanziare i partiti stessi ( la famosa lobby del gioco). I dati riportati da Morra testimoniano come le entrate fiscali derivanti dal gioco siano passate da 15 miliardi di euro a 90 miliardi di euro, ai danni di persone poco accorte ed acculturate che vengono dominate dalla possibilità di poter vincere. Quasi tutte le pubblicità del gioco ritraggono giovani ragazzi e ragazze sorridenti e con delle banconote tra le mani, che lasciano credere quanto sia facile vincere. Ecco che Morra sostiene che debbano essere limitate le pubblicità ingannevoli e che si debba dare possibilità di azione ai sindaci che hanno diretto contatto coi cittadini. Inoltre sostiene che bisogna aumentare i controlli e rieducare la gente, facendo capire che molto spesso a vincere è il banco e che pertanto il gioco debba essere condotto in modo responsabile e prudente. Dello stesso parere è Matteo Iori che ritiene che seguire la strada del proibizionismo, nei confronti del gioco, possa alimentare l’ulteriore diffusione di siti di gioco d’azzardo clandestini che sfuggono a qualunque genere di controllo.
A chiudere la puntata speciale l’intervento di Pupo, che riferendosi alla storia dell’imprenditore-rapinatore, afferma di essere rimasto particolarmente colpito dell’appoggio dei familiari all’ex imprenditore, che non è mai stato lasciato solo al suo destino. A questo punto Ruotolo chiude l’interessante reportage, sperando che l’invito alla prudenza e all’accortezza sia giunto ai destinatari.
Dopo la parentesi durante le vacanze natalizie, torna questa sera su La7 Servizio pubblico più, una puntata speciale del programma di Michele Santoro dedicata stavolta al gioco d’azzardo. Con il titolo “La rapina” si discuterà infatti di slot machines e dei giochi che garantiscono entrare allo Stato. Ricordiamo che la trasmissione si può seguire in diretta streaming cliccando qui.
Questa sera, domenica 19 gennaio, alle ore 20.35, su La7 Michele Santoro presenta “Servizio pubblico più”, con una puntata dal titolo “La Rapina”, condotta da Sandro Ruotolo. Il nuovo reportage è dedicato al gioco dazzardo. Stefano Bianchi e Paolo Santolini hanno realizzato un viaggio dentro il grande affare delle slot machine e dei giochi di Stato fra concessionarie pubbliche vicine ai politici e condoni, gestori in odore di mafia e giocatori seriali rovinati, con le loro famiglie, dalle macchinette. A seguire, l’approfondimento in studio con gli ospiti: il cantante Pupo, il senatore Nicola Morra del Movimento 5 Stelle, Matteo Iori, presidente del Conagga, Coordinamento nazionale gruppi per giocatori d’azzardo e Florinda Maione, psicoterapeuta della Siipac (Società italiana intervento patologie compulsive).