CLICCA QUI PER LE ANTICIPAZIONI DE IL TREDICESIMO APOSTOLO 2 A due anni dal successo della prima stagione, prende il via questa sera Il tredicesimo apostolo 2 – La rivelazione, la fiction di Taodue con protagonisti Claudio Gioè e Claudia Pandolfi. L’attore palermitano torna a vestire i panni di padre Gabriel, alle prese con nuovi misteri e un potere che sembra più forte di quanto all’inizio pensasse. Sulla sua strada incontrerà ancora una volta la temibile setta segreta con regole fondate sulla base di un’edizione blasfema della commedia “Il Candelaio” di Giordano Bruno, da cui è preso anche il nome di Bonifacio Serventi, acerrimo nemico del protagonista dotato di poteri oscuri. Al fianco di Gabriel, però, ci sarà ancora una volta la psicologa e scrittrice atea Claudia Munari, con la quale affronterà tutti i nuovi casi paranormali in questi nuovi dodici episodi della seconda stagione. In attesa di vedere cosa accadrà nel primo appuntamento, ilsussidiario.net ha intervistato Alexis Sweet, regista della serie.
Quali sono le maggiori differenze tra questa seconda stagione e la prima?
Il tredicesimo apostolo è concepito in tre atti e quello che prende il via stasera è sostanzialmente il secondo. È la stagione in cui tutto verrà ancora più a galla e in cui il conflitto interiore di Gabriel sarà senza dubbio maggiore. Anzi, di lui verrà fuori addirittura una sorta di lato oscuro: lo avevamo lasciato con un dono che gli dà la possibilità di salvare delle vite, ma adesso scopriamo che questo stesso potere può essere usato anche per distruggere. Emerge dunque un altro aspetto di Gabriel che nella prima serie era stato solamente accennato.
Cosa può dirci invece del sottotitolo, “La rivelazione”?
Due anni fa abbiamo capito che Gabriel, agli occhi dei membri della setta de “Il Candelaio”, è considerato un vero e proprio profeta. La novità è che loro custodiscono anche un altro segreto che Gabriel scoprirà proprio in questa stagione e che è appunto legato al sottotitolo. Purtroppo non posso anticipare molto, altrimenti rovinerei la sorpresa.
Si rinnoverà comunque lo scontro con Serventi e la setta, oppure dobbiamo aspettarci anche altro?
Inizialmente vediamo padre Gabriel provenire da due anni trascorsi sulle tracce dell’organizzazione, ma senza grossi risultati. Poco dopo riapparirà Serventi, con cui ovviamente inizierà un nuovo confronto, anche se ci penserà un nuovo elemento, che non posso svelare, a generare altri conflitti.
Come abbiamo visto al termine della prima serie, Gabriel era legato alla setta per via di sua madre. Risolverà anche questo aspetto?
Sappiamo che la madre, che lui credeva morta, faceva in realtà parte dell’organizzazione di Serventi, e che il suo padre biologico è colui che diceva di essere suo zio (Demetrio Antinori, ndr). Ovviamente Gabriel andrà ancora più a fondo di questa vicenda, tentando di scoprire la verità non solo riguardo la sua appartenenza, ma anche riguardo il vero disegno della setta che nella prima serie non è venuto fuori.
Come si incontreranno i due protagonisti, dopo essersi separati nell’ultimo episodio della precedente serie?
Sarà molto interessante scoprirlo, ma ovviamente è una sorpresa. Ci sarà comunque un elemento ben preciso a legarli e i due si ricongiungeranno per risolvere nuovi enigmi. Bisogna poi dire che, nel corso di questi due anni in cui non si sono visti, ciascuno ha pensato all’altro e Gabriel si è anche allontanato dal compito di investigatore paranormale della Congregazione della Verità. Quando tornerà dunque ad affrontare i nuovi casi, una collega come Claudia Munari si rivelerà ancora una volta fondamentale.
C’è molto più paranormale in questa stagione?
Non credo sia di più, perché comunque anche nella prima serie ne avevamo visto parecchio, ma quello che affrontiamo ne “La rivelazione” è certamente più forte, spesso legato anche alla sfera della leggenda. Nonostante questo, rimane comunque sempre ancorato alla realtà e a episodi che riportano all’attualità.
Si può dire che Il tredicesimo apostolo è la prima serie a fare del proprio punto di forza il mondo del paranormale. Secondo lei, è stato aperto un nuovo filone a cui si ispireranno in futuro altre produzioni televisive italiane?
Francamente lo spero, anche se al momento non vedo all’orizzonte produzioni simili. Come avevo detto anche due anni fa, all’inizio della prima serie, con Il tredicesimo apostolo siamo sempre sul filo del rasoio: non possiamo dire infatti di essere sui livelli americani in stile The Walking Dead, per capirci, cioè telefilm realmente inquietanti e tendenti all’horror. Alla base della nostra serie permane sempre una caratteristica molto “italiana”, legata ai sentimenti e agli stati d’animo dei protagonisti, ma soprattutto alla storia d’amore tra Claudia e Gabriel. È questo il punto centrale della trama, mentre i casi paranormali e gli intrighi fanno parte più che altro della cornice.