Lultimo appuntamento con Massimo Ranieri non delude le aspettative del suo pubblico. Non solo cantante ma anche attore, showman e ballerino, Ranieri inizia la puntata ballando un pezzo di tip tap che mostra la conosciuta versatilità di questo artista. Sotto lattenta direzione del Maestro Pierazzoli, lorchestra ben collaudata accompagnerà Ranieri per tutta la trasmissione ad iniziare dalla prima canzone “Le mani” che il cantante offre al pubblico insieme alla collaborazione dei Gospel, dopo aver fatto un breve monologo sulla dignità della persona. Neppure il tempo di riprendere fiato e lorchestra attacca con “Cosa cè” che Ranieri accenna mentre entra Gino Paoli che continua a cantare il suo successo. I due artisti duetteranno dividendosi le strofe dei più celebri pezzi di Paoli da “Sapore di sale” a “La gatta” a “Senza fine”. Poi il padrone di casa fa una breve intervista a Paoli presentandolo come scopritore di talenti (da Fabrizio De Andrè a Lucio Dalla) chiedendogli se pensa che i talent show tanto in voga adesso sono utili per far emergere talenti. Paoli risponde affermando che il talento è una cosa innata e non che non si studia e cita un aneddoto su un giovane Lucio Dalla che lui conobbe quando ancora non era famoso. Lintervista continua con la domanda “cosa sogni?” e Paoli risponde che sogna un mondo migliore. Ranieri insiste con un’altra domanda chiedendo se è vero che lamore nella nostra vita è senza fine, ma prima che Paoli risponda entra Stefania Sandrelli che abbraccia i due e canta qualche strofa in dialetto napoletano di “Nun è peccato”. Prima di congedarsi, Gino Paoli e Stefania Sandrelli cantano “4 amici al bar” insieme a Ranieri. Chiuso il momento con Paoli, Ranieri indossa la classica paglietta e rende un omaggio al grande Nino Taranto personificando una sua celebre macchietta e cantando “Come me pesa a capa”. Il tempo di togliere la paglietta e Ranieri attacca con un classico della canzone napoletana “Maruzzella” seguita da “Ti amo”. Un attimo di pausa dentro il quale lartista racconta al pubblico che nel 1975 a 24 anni, dopo aver venduto milioni di dischi ed essere diventato celebre cantante amato dal pubblico, ebbe come un rigetto di quella vita ed espresse al suo manager di voler smettere con le canzoni e di voler intraprendere la carriera teatrale per realizzare un sogno.
E sulle note di “Un giorno credi” intonate dallorchestra, entra Edoardo Bennato che duetta con Ranieri. “Sono solo canzonette”, “Dicono di noi”, “Il gatto e la volpe” e “Lisola che non cè”. Dopo la pausa Ranieri parla di quando era piccolo e del suo unico divertimento: vedere dalla finestra della sua casa, la vita che si svolgeva nel rione. Poi, canta “Te vojo bene assaie” e, alla fine indossa una giacca e un cappello tipico della macchietta napoletana per cantare “Spingole francesi” accompagnato dalla coreografia di un balletto molto caricaturale.Cambia atmosfera: si abbassano le luci e Ranieri presenta una canzone di circa 40 anni fa che Aznavour scrisse e che rompeva un tabù di allora perché parlava di omosessualità e di travestimenti; e quindi canta “Quello che si dice”. Poi, Ranieri omaggia Anna Magnani con la quale ebbe la fortuna di lavorare in un film ambientato durante la prima guerra mondiale. Racconta un aneddoto che, durante la lavorazione del film, la Magnani lo chiamò in camerino e prese una chitarra iniziando a suonare le note di “Reginella” invitando Ranieri a cantare. Ma il problema fu quello che non conosceva le parole e nessuna canzone napoletana. Saputo questa cosa, anche Vittorio De Sica lo invitò a cantare in dialetto e fu da quei due input che Ranieri incominciò a studiare i pezzi di musica napoletana.
Lomaggio alla Magnani è stato accompagnato dalla presenza di Nancy Brilli che ha cantato “Quanto sei bella Roma” e poi interpretato il ruolo che fu della Magnani nel film con Totò “Risate di gioia” cantando “Geppina donna di fumo”.Nuovo scenario e su una coreografia che scimmiotta la danza del ventre, Ranieri canta “Caravan petrol” di Carosone. Nuovo cambio di scena e, dopo una citazione di Don Milani, Ranieri si esibisce in “Almeno tu nelluniverso” con il contributo del clarinetto di Stefano Di Battista. Entra Irene Grandi che duetta con Ranieri con “Prima di partire”, “Se mi vuoi”, “La mia ragazza sempre” e “Bruci la città”. Nuovo break dal quale si riprende con una poetica citazione di Pablo Neruda che anticipa la canzone “Margherita” di Cocciante che precede lentrata in scena di Giorgio Albertazzi, classe 1924. Lattore novantaduenne seppur quasi claudicante, dimostra di avere ancora verve da vendere e dopo un sonetto di Shakespeare, lascia lo studio con tanto di standing ovation dopo aver cantato in francese “Quelle heure est il”. E la volta del sensuale tango: sul proscenio entrano Miguel Angel Zotto, il più grande tanguero del mondo, e la sua partner Daiana Guspero che balleranno un tango sulle note di “Agata” riveduta e ritmata.Ranieri continua con un monologo su Napoli e sulle parole del dialetto fino a giungere a spiegare che il termine guappo anticamente significava un uomo bello, vestito bene, un guapo. Ma poi il tempo ha stravolto ogni cosa. E il momento della dura canzone di Nino DAngelo “Storia e nisciuno” a corollario della spiegazione precedente.
Ancora una canzone di Ranieri “Ho bisogno di te” che funge da break prima dellarrivo della sorpresa. Si tratta di Morgan con il quale Massimo Ranieri sta incidendo canzoni rivedute ed arrangiate dal musicista che si presenta senza tenute stravaganti come ci ha abituato a vederlo. Il sodalizio tra i due si sviluppa in una teoria di duetti nei quali Morgan presta la sua voce in inglese e la sua maestria di suonatore di pianoforte mentre Ranieri da fiato alle sue corde vocali. Insieme cantano “O sole mio”, “Resta cu’ mme”, “Io che non vivo senza te”, “Il mio mondo”, “Lontano dagli occhi”, “Ritornerai” omaggiando in questo modo Lauzi, Bindi, Endrigo. E lora dei saluti: dopo il rientro di Stefano Di Battista che accompagna Ranieri su un pezzo del repertorio napoletano moderno, il cantante chiude il suo show con “Perdere lamore” mentre il pubblico in piedi, canta il refrain della canzone che vinse il festival di Sanremo.
Questa sera, sabato 25 gennaio 2014, su Rai Uno dagli studi della Dear va in onda il gran finale di Sogno e Son Desto, il programma condotto da Massimo Ranieri tratto dalla sua tournée. Come nelle precedenti due puntate, Massimo Ranieri canterà alcune delle sue canzoni, brani di grandi cantautori tra cui anche le più belle melodie napoletane. Non mancheranno i momenti amarcord in cui Ranieri racconterà i suoi incontri con Strehler, Patroni Griffi, Bolognini, Scaparro. In questa ultima puntata, Massimo Ranieri sarà accompagnato da Gino Paoli, Edoardo Bennato, Stefania Sandrelli, Irene Grandi, Nancy Brilli, Giorgio Albertazzi, Angel Zotto e Stefano Di Battista.
Ricordiamo che le musiche sono del Maestro Pinuccio Pirazzoli, le coreografie di Bill Goodson, i costumi di Simonetta Innocenti, la scenografia di Riccardo Bocchini. La regia di Sogno e son desto è di Celeste Laudisio.