Tra gli ospiti della puntata del 31 gennaio de Le Invasioni barbariche – il fortunato format condotto da Daria Bignardi su La7 – ci sarà Alessandro Di Battista, il popolare esponente di punta del Movimento 5 Stelle. Nato 36 anni fa a Roma, Alessandro trascorre infanzia e adolescenza a Civita Castellana, in provincia di Viterbo a 50 km dalla Capitale. Nel 2004 consegue la laurea (con lode) in Disciplina delle Arti della Musica e dello Spettacolo (D.A.M.S.) presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Roma Tre. In questi anni di formazione universitaria si interessa particolarmente all’analisi dei linguaggi letterari, cinematografici e giornalistici ed è progressivamente attratto dalla tematica dei diritti umani.



Per approfondire questo campo si iscrive ad un Master di II livello in “Tutela internazionale dei diritti umani”, che concentra l’attenzione sulla violazione dei diritti in Messico, sui diritti umani in genere, sulle politiche europee in materia di rifugiati e sugli strumenti di tutela internazionale. Il Master gli apre gli orizzonti e lo porta ad abbracciare il reportage di inchiesta come strumento d’indagine e l’America Latina come campo di applicazione. Così per due anni, tra l’autunno del 2010 e l’inverno del 2012, percorre come free-lance in lungo e in largo l’America Latina, dall’Argentina al Cile, dalla Bolivia all’Ecuador, dal Paraguay al Perù, e ancora Colombia, Costa Rica, Nicaragua, Cuba, Guatemala.



I reportage andranno a formare un libro (sulle condizioni di vita degli abitanti dei luoghi visitati, sugli interventi sanitari, sulle comunità costituite da ex guerriglieri, insomma su argomenti che toccano i nervi scoperti di paesi sempre in bilico tra povertà e militarismo) che verrà proposto inutilmente alle case editrici italiane fin quando non si imbatte in Roberto Casaleggio che, con la Casaleggio Editore, gli pubblica il libro Sicari a cinque euro, sulle origini delle formazioni criminali in Sud America.

L’incontro con Casaleggio costituisce una svolta nella carriera di Di Battista, che nel 2011 comincia a collaborare con il blog di Beppe Grillo pubblicando una serie di reportage sulle attività dell’ENEL in Guatemala. Tuttavia l’incontro con Grillo c’era già stato qualche anno prima, quando nel 2008 si candidò alle elezioni comunali di Roma nelle liste Amici di Beppe Grillo, per poi accedere nelle fila del Movimento 5 Stelle in qualità di portavoce della regione Lazio. Quando nel dicembre 2012 il M5S indice le parlamentarie in prospettiva delle elezioni politiche del febbraio 2013, Alessandro Di Battista risulterà al 4 posto nella circoscrizione Lazio 1, che lo eleggerà deputato qualche mese dopo.



Da allora l’onorevole Di Battista ha avuto più di un’occasione per mettersi in vista, protetto dal mentore Grillo e, soprattutto, confortato da un consenso di elettori grillini sempre crescente, al punto che risulta tra i primi sui quali cade la scelta delle presenze in tv (che il tandem Grillo-Casaleggio, come si sa, tende a ridurre al minimo indispensabile), come testimonia il suo applauditissimo intervento alla trasmissione di Santoro, Servizio pubblico, di giovedì 23 gennaio, durante la quale ha spolverato gli argomenti più forti e incisivi dei 5 stelle.

Quanto esposto da Santoro la settimana scorsa è sostanzialmente una volontà di opposizione a oltranza, fino a sfiancamento del governo. Un governo che – sottolinea Di Battista – è illegittimo e sopravvive esclusivamente per la salvaguardia di interessi personalistici di casta, in barba agli italiani e a un Paese che sta andando in malora.

Un’opposizione a oltranza che raggiunge il suo apogeo nella giornata di mercoledì 29 gennaio, quando gli onorevoli del Movimento 5 Stelle, in seguito alla decisione della Presidente della Camera Boldrini di votare, interrompendo la discussione (il cosiddetto sistema della “ghigliottina”), il decreto Imu-Bankitalia, che per l’ostruzionismo dei grillini rischiava decisamente di scadere, danno vita a una bagarre con momenti di violenza inaccettabili per un parlamento democratico.

Nel fuori-aula, Di Battista si è reso protagonista di una veemente (ma verbale, meglio precisarlo) discussione col Presidente dei deputati democratici Speranza, che accusa il grillino di fascismo, visti i modi della loro protesta. Di Battista rispedisce le accuse al mittente, ritenendo riprovevole l’asse Renzi-Berlusconi che sta dando all’Italia una legge elettorale peggiore della precedente. L’Italia ha fame, continua Di Battista, e la politica ha provveduto a toglierle il pane. Non le manda a dire, il giovane deputato, e c’è già chi è pronto a scommettere che sarà Alessandro Di Battista il candidato premier del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni politiche.