Vediamo insieme cosa è successo nella puntata di “Che tempo che fa”, andata in onda nella serata di domenica 5 gennaio, puntata interamente dedicata al cinema. La serata è iniziata con gli auguri di buon anno da parte di Fabio Fazio e Filippa Lagerback. Il primo a sedersi sulla poltrona degli ospiti del programma di Fabio Fazio è stato il critico e storico dell’arte Flavio Caroli, chiamato a parlare al pubblico in studio e a quello da casa delle interazioni intercorrenti tra il cinema e la pittura. Il critico d’arte descrive questo rapporto come molto stretto, definendolo “antropologicamente importante e molto lungo fin dalla nascita del cinema”. L’analisi di Caroli dell’interazione tra settima arte e pittura comincia partendo dall’ispirazione che Carl Theodor Dreyer, danese e protestante, considerato uno dei padri del cinema moderno, trasse spesso da Rembrandt. Il critico d’arte porta ad esempio l’analogia tra il dipinto “Sei sindaci dei drappieri di Amsterdam”, simbolo dell’ascesa della borghesia, datato 1662, e una sequenza di “Dies irae”, film girato dal cineasta danese nel 1943 e considerato “uno dei capolavori fondanti della storia del cinema”.Caroli passa dunque ad analizzare il periodo del dopoguerra, contrassegnato da registi “esteti”, che nutrono un profondo amore nei confronti della pittura. Viene portato ad esempio Luchino Visconti, di cui viene citato il film “Senso”, del 1956, in cui il regista riprese il dipinto “Il campo italiano alle battaglie di Magenta”, di Giovanni Fattore. Il racconto di questo ruolo ispiratore della pittura nei confronti del cinema prosegue con il confronto tra una sequenza di “Cronache familiare”, film di Valerio Zurlini che racconta la Firenze del dopoguerra, sequenza per la quale il regista trasse ispirazione dal pittore fiorentino Ottone Rosai e dal suo dipinto “Via Toscanella”, del 1922. E’ quindi la volta di quello che Caroli definisce “un caso clamoroso” in questo rapporto pittura-arte: quello di Pier Paolo Pasolini, al quale venne negata la possibilità di fare una tesi di laurea in pittura. L’amore per la pittura non venne però meno in Pasolini, il quale nei suoi film trasse spesso ispirazione da questo mondo. Caroli passa quindi a raccontare il rapporto tra le due arti negli anni ’70: cita il maestro Stanley Kubrick e porta ad esempio il parallelo tra una sequenza di Barry Lyndon e un dipinto del grande pittore anglosassone Hogarth. E’ poi il momento dell’analisi dell’ispirazione che Antonioni trasse, nel corso della sua carriera, dal mondo della pittura. Infine, dopo altri due esempi di casi in cui grandi cineasti hanno tratto ispirazione dalla pittura per alcune sequenze delle proprie pellicole, è la volta di un esempio che mostra come a volte sia stato il cinema ad ispirare la pittura: Caroli cita e fa vedere al pubblico un fermo-immagine de “La corazzata Potemkin”, capolavoro cinematografico del 1925, ripresa quasi del tutto fedelmente in un dipinto di Bacon e conclude poi il suo intervento affermando come questo stretto rapporto tra pittura e cinema è destinato a rimanere ancora vitale.
Dopo la pubblicità, a sedersi sulla poltrona degli ospiti di Fabio Fazio è il regista Paolo Virzì, che presenta il suo nuovo film “Il capitale umano”, in uscita il 9 gennaio e tratto da un romanzo di Stephen Amidon. Fabio Fazio introduce il regista affermando come andare il cinema sia, a suo avviso, un’esperienza formante, affermazione con cui il regista concorda, dichiarando che “andare al cinema è bello a prescindere”. Fabio Fazio racconta poi di aver visto “Il capitale umano”, invitando tutti ad andare a vederlo, definendolo “un film importante, che segna un passo ulteriore nella cinematografia di Virzì”. Il regista descrive la sua ultima fatica come un film ambizioso, in cui ha cercato di mischiare diversi generi. Virzì definisce la sua pellicola come “un film sull’infelicità” che ha però un fondo di ironia e che si caratterizza per esser un mix di diversi generi e per raccontare la vicenda attraverso i diversi punti di vista dei personaggi. Virzì passa poi a descrivere la sinossi della sua ultima fatica, che si caratterizza per la presenza di due incidenti, uno finanziario e uno automobilistico, che cambieranno entrambi la vita delle due famiglie protagoniste del film. Il regista concentra poi la sua attenzione su alcuni dei temi centrali del film, come il rapporto genitori-figli e la voglia di un rappresentante della piccola borghesia lombarda di “ascendere alla classe sociale a lei superiore”: questo tema viene raccontato dal regista prendendo spunto da una sequenza del film che viene mandato in onda. Infine Virzì racconta delle strane sensazioni provate a girare in un luogo come la Brianza, luogo in cui non si era mai spinto per girare un film e di come il cast di cui si è avvalso sia stato fondamentale per la riuscita del film.
Dopo il regista livornese, è la volta di Christian De Sica, che presenta il suo nuovo spettacolo teatrale, dall’emblematico titolo “Cinecittà”. L’artista entra in scena intonando il brano che dà il titolo allo spettacolo. L’intervista inizia con Christian De Sica che descrive il suo primo impatto con Cinecittà, quando vi entrò con il padre, che stava girando “Il generale della Rovere”. L’attore racconta il dialogo con Roberto Rossellini, il quale gli sconsigliò, scherzosamente, di non fare l’attore e di pensare a studiare. Christian De Sica racconta degli strani incontri fatti, nel corso degli anni, negli studi romani, citando ad esempio la volta in cui vide “un tizio vestito da antico romano in motorino” e tanti altri simpatici aneddoti, prima di esibirsi nel secondo pezzo tratto dal suo spettacolo. Dopo la pubblicità, l’attore racconta del proprio rapporto con il grande Alberto Sordi, definito “come uno zio”. Infine rammenta ancora il tempo passato con suo padre e di come, pur avendolo perso a soli 23 anni, abbia potuto conoscere grazie a lui attori di ogni genere, da Charlie Chaplin ad Alvaro Vitali. Dopo un ultimo simpatico aneddoto su un quadro di Bacon che il padre acquistò e poi rivendette, la puntata si chiude con Christian De Sica che canta “New York New York” e con i saluti al pubblico.
Nonostante le festività, questa sera Fabio Fazio, Filippa lagerback e Luciana Littizzetto torneranno con una nuova puntata e con ospiti di tutto rispetto. Al centro della puntata ci saranno lo spettacolo e il cinema a cominciare dal regista Paolo Virzì che lancerà nelle sale il 9 gennaio il suo nuovo film corale tratto dal romanzo di Stephen Amidon, Il Capitale Umano. A proposito di cinema, questa sera interverranno anche Flavio Caroli e Christian De Sica. Quest’ultimo, in anteprima esclusiva, presenterà Cinecittà, il suo nuovo show teatrale con il linguaggio del musical che racconterà la storia della Città del Cinema. Il programma sarà visibile (Qui ) in diretta dal sito Rai oppure grazie alle applicazioni anche su smartphone e tablet. Le applicazioni Rai (disponibili qui) vi permetteranno di seguire il programma anche su dispositivi mobili e, in particolare, su iPhone, iPad, Windows Phone, Tablet e Smartphone Android, Blackberry e Kindle Fire.
Dopo una settimana torna in onda, alla vigilia dellEpifania, Che tempo che fa (Rai Tre, ore 20.10). La prima puntata dellanno, condotta da Fabio Fazio e da Filippa Lagerback, sarà ancora ridotta per lasciare spazio poi al film Rango e sarà interamente dedicata al cinema con tre ospiti di primo piano. In apertura di serata troveremo Flavio Caroli (critico e storico dellarte) che ci racconterà lo stretto rapporto tra la pittura e la settima arte. Spazio poi al regista Paolo Virzì – neo direttore del TFF, ovvero il Torino Film Festival – che parlerà del suo nuovo film, Il capitale umano, tratto dallomonimo romanzo dello scrittore statunitense Stephen Amidon; la pellicola sarà proiettata in tutti i cinema italiani a partire da giovedì 9 gennaio.
Infine, ecco Christian De Sica che, dopo il successo nelle sale di Colpi di fortuna, in anteprima e in esclusiva, presenterà Cinecittà: si tratta di un grande e corale spettacolo teatrale in forma di musical dedicato alla storia della Città del Cinema e accompagnato da una big band di venti musicisti che propone dal vivo brani quali Cinecittà, il Giovanotto Matto e New York New York. Per l’attore romano quella di oggi è poi una giornata particolare, dato che è il suo compleanno. La prossima settimana Che tempo che fa tornerà in onda anche al sabato.