Cè grande attesa questa sera per la presenza in studio di Che fuori tempo che fa dellattore Elio Germano, protagonista del film Il giovane favoloso, che uscirà il 16 ottobre nei cinema, ma che è già stato presentato al Festival di Venezia. Elio Germano, nato a Roma il 25 settembre del 1980, è uno degli attori più versatili del panorama nazionale italiano, con una lunga e consolidata carriera nel mondo del cinema che dura da oltre vent’anni. Germano esordì dodicenne sul grande schermo, prendendo parte a Ci hai rotto papà, film commedia diretto dalla coppia di registi Castellano-Pipolo. La pellicola, oltre a segnare l’esordio di Germano nel mondo del cinema, segnò anche la fine del sodalizio tra i registi Giuseppe Moccia e Franco Castellano.
Nonostante il precoce esordio nel mondo dello spettacolo, Germano non trascurò gli studi e, dopo aver conseguito la licenza media inferiore, si iscrisse al liceo scientifico. Durante il periodo liceale, Elio completò la sua preparazione anche dal punto di vista della recitazione, frequentando per tre anni il Teatro Azione, prendendo un corso teatrale avendo come maestri Cristiano Censi e Isabella Del Bianco. Nel 1999, diciassettenne, recitò nel suo secondo film, venendo diretto da Carlo Vanzina ne Il cielo in una stanza. Il film con Vanzina segnò l’inizio reale della carriera cinematografica di Germano: nel giro di pochi anni infatti recitò in Concorrenza Sleale (Scola), Sangue (De Rienzo), Respiro (Crialese), Romanzo Criminale (Placido), Che ne sarà di noi (Veronesi), Tutta la vita davanti (Virzì), Come Dio comanda e Quo Vadis Baby (Salvatores), N – Io e Napoleone (Virzì), Il passato è terra straniera (Vicari).
Nel 2007, con la sua brillante interpretazione di Antonio Benassi in Mio fratello è figlio unico (regia di Daniele Lucchetti) al fianco di Riccardo Scamarcio e Luca Zingaretti, ottiene il David di Donatello. Nel 2008 ha interpretato Marco Baldini in Il giocatore, film autobiografico che narra la vita del popolare speaker radiofonico.
Mentre si afferma come attore cinematografico, Elio Germano lavora anche in alcune fiction e serie televisive, che hanno contribuito ad aumentarne la popolarità presso il pubblico italiano.
Celebri i suoi ruoli in Paolo Borsellino, Padre Pio, Via Zanardi 33, Un medico in famiglia II e Ferrari.
Nel 2010 Elio ha vinto il premio come miglior attore al Festival del Cinema di Cannes, grazie alla sua interpretazione di Claudio in La nostra vita, film diretto da Daniele Lucchetti.
Con la sua vittoria, ha riportato in Italia un premio che era stato vinto per l’ultima volta da un italiano oltre vent’anni prima (Marcello Mastroianni in Oci Ciornie).
Durante l’intervista concessa alla stampa mondiale dopo la vittoria del premio, Elio Germano affermò di voler dedicare il premio all’Italia e agli italiani, polemizzando con la classe politica, rea di “rimproverare al cinema di parlar male del Bel Paese” e sottolineando il grande impegno della popolazione per rendere lo Stivale “un Paese ogni giorno migliore a prescindere dalla discutibile classe dirigente”. “La nostra vita” fruttò a Elio anche un David di Donatello e un Nastro d’Argento, consacrandolo definitivamente come attore di caratura mondiale.
Nel 2012 interpretò il boss della Mala del Brenta Felice Maniero nella fiction Faccia d’Angelo, recitando in alcune scene in lingua veneta, idioma che ha dovuto studiare per poter entrare meglio nel personaggio. Il 16 ottobre, come detto, lo vedremo nel film di Mario Martone dedicato alla vita di Giacomo Leopardi.