Inevitabile cominciare parlando di Juventus-Roma per un tifoso giallorosso doc come Maurizio Mattioli: «La partita l’abbiamo vista tutti, che ti devo dire. A me l’arbitro ha fatto tenerezza, povero figlio, non riuscivo neanche a criticarlo: sembrava un bambino sperduto nella foresta, aveva gli occhi sbarrati. Mattioli ci scherza su, cercando di smorzare i toni accesissimi che hanno accompagnato il dopo partita: «Se facciamo così a sei giornate dall’inizio del campionato che succede nella partita di ritorno: smorziamo i toni, speriamo di rifarci sul piano del gioco Maurizio Mattioli è uno dei volti del cinema e della fiction romana più amati, di recente tornato a far parte della fiction I Cesaroni:« un po’ la storia del pianerottolo, sono situazioni di vita quotidiana che tantissimi vivono realmente, e io mi ci diverto molto.

Abbiamo visto su twitter un commento dei Cesaroni su Juventus-Roma: che ne dice invece Maurizio Mattioli?

Che deve dire, la partita l’abbiamo vista tutti. Abbiamo visto un arbitro che faceva pena, non riuscivo neanche a criticarlo. Mi ha fatto tenerezza povero figlio, sembrava un bambino sperduto in una foresta. Aveva gli occhi sbarrati non c’ha capito niente, non era l’arbitro per una partita del genere. Poi non sono d’accordo con Nedved che sembra abbia un odio profondo verso Totti e la Roma, ma d’altro canto tanti romanisti lo ricambiano.  

Forse i toni sono stati un po’ esagerati nel dopo partita?

Ha ragione Nedved su una cosa: se facciamo così a sei giornate dall’inizio è un disastro, che succederà poi nella partita di ritorno? Abbassiamo i toni. stata comunque una partita surreale. Anche i tifosi juventini devono riconoscere che ci sono stati degli errori incredibili, Vabbè, speriamo di rifarci.

Parliamo dei Cesaroni allora. Tu sei tornato a vestire i panni di Augusto dopo aver saltato alcune serie, come ti trovi?

Io cominciai la serie dall’inizio, poi smisi per vari motivi tecnici; sono tornato in chiusura della quinta serie per riaprirmi la strada verso la sesta. Sono panni che conoscevo bene, lui all’inizio era un vero mascalzone, adesso invece  è più mite, sta al servizio della famiglia. Mi diverto molto a fare la sua parte, credo siano commedie molto gradevoli, accessibili a tutti, i giovani con le loro pene d’amore e i più grandi con i loro rapporti che non funzionano più con il consorte o la consorte. un po’ la storia del pianerottolo di casa, sicuramente una storia quotidiana che tanta gente vive ogni giorno.

dunque questo uno dei segreti del grande successo di questa serie? 

Ma sì, siamo alla sesta serie e i Cesaroni hanno un bacino di utenza vasto, un serbatoio di fan che ce lo portiamo dietro, un popolo di aficionados. 

Hai l’occasione di lavorare con attori molto giovani…

Mo’ so cresciuti, all’inizio sì che erano pupi.

Come pensi siano cambiate le sfide di un giovanissimo rispetto a quando hai cominciato tu?

Anche io ho faticato molto all’inizio, ho fatto la comparsa, poi ho fatto un bel po’ di doppiaggio che mi ha dato una inquadratura tecnica. Quando poi ho deciso di fare questo mestiere ho fatto una gavetta dura, ma è  improponibile il paragone con quando ho cominciato io.

Perché? 

Negli anni ’70 si facevano 260 film all’anno senza sponsor, senza i benefici del ministero, senza gli anticipi, c’era gente che tirava fuori i soldi di tasca propria, era un altro mercato. C’era più lavoro per gli attori e per le maestranze, la fiction non esisteva neanche.

Per quanto riguarda la trama della fiction, ci sarà un ricongiungimento tra Augusto e suo figlio Corrado?

Il figlio che vive all’estero tornerà e quella puntata sarà incentrata su questo incontro, Augusto sentirà i suoi rimorsi e le responsabilità. Lo vedremo prossimamente…

I tuoi progetti, oltre ai Cesaroni?

Sto facendo un film di Silvio Muccino, molto bello, una delle cose più belle che ho fatto. Poi un altro, Gli immaturi con Paolo Genovese, un film non pesante ma neanche molto leggero, una commedia.

Prenderai parte a una settima serie della fiction della Garbatella? 

Vedremo se la faranno, credo che in alto debbano decidere. Sono diversi anni che si prendono del tempo per decidere, poi la risposta è affermativa. Speriamo sia così anche questa volta…