Nella puntata di stasera della trasmissione Che tempo che fa, condotta da Fabio Fazio, tra gli ospiti cè anche lalpinista, scalatore e scrittore italiano Reinhold Messner. Nato il 17 settembre 1944 a Bressanone in provincia di Bolzano è cresciuto in una famiglia piuttosto numerosa, infatti complessivamente sono in nove figli di cui lui è il secondo. La passione per la montagna in Reinhold Messner è praticamente innata, basti pensare che non aveva compiuto cinque anni quando è protagonista ovviamente in compagnia dei propri genitori, di quella che è la prima ascesa della sua vita verso il Sass Rigais, una delle montagne che compongono le Dolomiti.



Reinhold Messner completa il percorso scolastico diventando un geometra e quindi si iscrive allUniversità di Padova. Nel frattempo è già molto attivo per quanto riguarda le scalate utilizzando quella che era una sua tecnica ossia di dotarsi di un equipaggiamento davvero minimo e molto leggero per effettuare unarrampicata libera. La prima impresa che lo porta a essere visto come un punto di riferimento per lalpinismo avviene nel 1965, quando insieme al proprio fratello Gunther riesce a scalare lOrtles dalla parete nord. In questo ultimo segmento degli anni Sessanta si dedica moltissimo alle Alpi e nello specifico nel 1967 riesce sempre in compagnia del fratello a ricavare quella che verrà definita La via degli amici sulla parte Nord Ovest del Monte Civetta.



Lanno successivo compie una prima azione che non era mai stata realizzata in precedenza riuscendo a scalare il Pilastro di Mezzo del Sass dlr Crusc. Con larrivo degli anni Settanta, Messner sposta la propria attenzione verso le grandi montagne dellHimalya e in particolare viene inserito in una spedizione per scalare il Nanga Parbat alto la bellezze di 8 mila e 126 metri. Una ascesa che poi si dimostrerà drammatica per lui e soprattutto per il proprio fratello Gunther. Infatti, quando i due si trovano nellultimo campo prima della vetta e vengono informati di come il giorno seguente le previsioni meteo non siano per nulla incoraggianti, decidono di forzare i tempi e raggiungono nello stesso giorno la vetta. Per scendere naturalmente cè lo stesso problema e i due decidono di tentare la discesa passando per un altro versante. 



Durante la discesa per via delle condizioni meteo molto ostili perde la vita Gunther mentre lo stesso Reinhold Messner viene creduto morto in quanto soltanto dopo sei giorni riesce ad arrivare a valle, mezzo congelato riportando problemi di natura fisica che non gli permetteranno in futuro di fare altre arrampicate, soprattutto in ragione del fatto che perde ben sette dita dei piedi. Reinhold Messner sarà fatto oggetto di pesanti critiche in quanto ritenuto diretto responsabile della morte del fratello per via della sua smodata ambizione. In realtà a trent’anni di distanza si è riuscito a stabilire che le cose non andarono così e quindi è stato del tutto scagionato.

Nonostante le menomazione Reinhold Messner sarà protagonista degli anni di tantissime altre imprese come la prima volta di un’ascesa sull’Everest senza l’ausilio di bombole ossigeno, insieme ad Arved Fuchs sono i primi ad attraversare l’Antartide a piedi e a 60 anni attraversa a piedi il deserto dei Gobbi. Inoltre è stato anche un Parlamentare nelle fila dei Verdi, oltre che scrivere tantissimi libri in cui racconta delle proprie ascese.