Eleonora Daniele, conduttrice di Storie Vere, il programma che va in onda su Rai Uno, introduce il giornalista del “Corriere della Sera” e lo psichiatra Alessandro Meluzzi, ospiti della puntata di oggi. Si comincia con un servizio in cui si parla dell’alluvione che ha colpito Genova e ha provocato la morte del 57enne Antonio Campanella, ex infermiere in pensione travolto dalla piena del torrente Bisagno. Campanella si trovava in un bar nella zona vicina alla stazione di Genova Brignole, da cui è uscito per verificare la situazione del torrente. Ieri si sono tenuti i funerali, a cui non ha preso parte il sindaco Doria, contestato duramente alcuni giorni fa. L’alluvione ha danneggiato gravemente 2.500 esercizi commerciali, con il fango che ha raggiunto un’altezza di un metro e mezzo (fino a 2,13 metri in alcune attività commerciali). La tragedia si poteva evitare? Molti cittadini mostrano la montagna di detriti contenuti nel torrente, e denunciano l’inerzia delle istituzioni che non hanno fatto niente per la messa in sicurezza. Conti elogia i cosiddetti “angeli del fango”, i giovani genovesi che armati di pala hanno aiutato a spalare il fango, dimostrando di essere una generazione migliore di quella dipinta dai luoghi comuni. Meluzzi concorda, ponendo l’accento sulla loro capacità di organizzarsi senza alcun bisogno di leader e si chiede perchè non sono stati fatti i lavori di messa in sicurezza. 
L’alluvione di Genova non è un caso isolato, ci sono stati danni e vittime anche in altre zone del centro-nord. In Maremma l’alluvione ha provocato la morte di 2 donne, Graziella e Marisa Carletti, trascinate per più di un chilometro nella loro auto dalle acque del torrente Elsa in piena. Una vittima anche a Trieste, la 73enne Loretta Querel, deceduta nella sua abitazione travolta da una frana. Fortunatamente non ci sono state vittime ma solo danni anche a Parma, dove il torrente Bagazza è esondato e il sindaco Pizzarotti ha denunciato la mancanza di fondi per la manutenzione e la messa in sicurezza. Conti sottolinea che il territorio ha subito una devastazione vera e propria, causata da una crescita edilizia disordinata e incontrollata, e che i cambiamenti climatici hanno fatto il resto. Meluzzi ribadisce che l’Italia è un paese fragile a causa della continua cementificazione attuata negli ultimi 50 anni, in cui si è preferito cementificare zone agricole anziché ristrutturare i borghi duecenteschi (anche a causa della mancanza di incentivi statali). 



In studio sono presenti alcune persone diventate eroi quasi per caso, che hanno salvato delle vite con la loro prontezza e il loro buonsenso. I protagonisti, un poliziotto che ha salvato un bambino dall’annegamento, un avvocato che ha salvato una anziana cliente che si era rotta un femore e un militare della marina impegnato nell’operazione “Mare Nostrum”, secondo Conti, testimoniano che l’Italia, nonostante tutto, è ancora piena di esempi positivi. 



Si cambia argomento e si parla dell’ennesimo caso di violenza a scopi di rapina ai danni di anziani. Gli inviati si sono recati a Centocelle, periferia sud-est di Roma, dove negli ultimi giorni sono avvenuti numerosi fatti di cronaca e gli anziani, spaventati, hanno paura a restare soli. 
In studio Giuseppe, figlio di Giovanna Mauro, uccisa in casa a Genova all’inizio di ottobre con 12 forbiciate. Accusato del delitto il vicino di casa, pluri-pregiudicato, che non ha ancora confessato ma su cui gravano pesanti indizi, come il Dna ritrovato sotto le unghie dell’anziana.

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