Dice il proverbio: Moglie grassa, marito allegro; moglie magra, marito addolorato. Noi, della saggezza popolare, forgiata da massicce dosi di osservazione della realtà e da tonnellate di buon senso, ci fidiamo. Presumiamo perciò che il marito di Maggie De Block sia un tipo felice, raggiante e spensierato. Con qualche eccezione, come quando la sua dolce metà decide di schiacciare un pisolino cheeck to cheeck. Chi è Maggie De Block, si chiederanno molti tra voi? una grossa pretendente alla vittoria nella trasmissione X Factor? O forse una cantante rock di peso e di successo? O magari una fotomodella taglia forte, anzi fortissima, che reclamizza lingerie extralarge? Niente di tutto questo: Maggie è un astro in ascesa della politica belga, tanto popolare quanto amata dai suoi concittadini. Una che non passa inosservata, che tutti vorrebbero tenersi stretta (ma non sempre ci riescono) e che viene spesso dipinta come un bulldozer difficile da fermare (chiedere lumi ai colleghi di governo).

Medico di base da 25 anni, sta diventando il terrore di tutti i salutisti, miliziani della pancia piatta, guardiani della normalizzazione del colesterolo, pasdaran della linea snella, antagonisti violenti dei trigliceridi, strenui eliminatori di adipe. Ebbene, forte del peso politico conquistato negli anni, la De Block ha di recente occupato (vista la mole, il verbo non è esagerato) il ministero della Salute del nuovo governo in Belgio, ma proprio la sua nuova carica è finita al centro del dibattito su giornali e social media. Il motivo? Il suo aspetto fisico. credibile una ministra della Salute obesa?, si è chiesto un giornalista della tv pubblica Vrt. E in un Paese che in soli 14 anni ha ridotto il suo debito pubblico dal 140% all85% del Pil, che credibilità può avere un ministro della Salute che è il pacioso ritratto della salute per alcuni e un concentrato di trippa, paranza o buzza che dir si voglia per altri?

Il Belgio si è subito diviso, nessuno a fare da ago della bilancia. In base a un sondaggio, la stragrande maggioranza degli abitanti della Vallonia ha detto che la polemica è tutta colpa dei fiamminghi e nelle Fiandre lunanime consenso ha scaricato ogni colpa sui valloni. Ma uno 0,000000001% dei belgi (cioè un solo belga, e i sondaggisti presumono sia il marito di Maggie) ha difeso la scelta del primo ministro che lha nominata: «Con la De Block ha optato per unimmagine forte della salute: gote assai paffute, curve decisamente morbide, forme abbondanti da effetto schiaccia-crisi. Senza tener conto che la donna belga è ben lontana dalle misure da sogno 90-60-90 perché, allora, prendersela proprio con la mia povera Maggie?.

A Spa (siamo nella provincia di Liegi), che ha dato i natali agli omonimi centri benessere, gli imprenditori locali hanno messo a disposizione una somma ingente, una sorta di taglia, per convincere la De Block a trascorrere una settimana in una beauty farm della zona.

A Rochefort (provincia di Namur), roccaforte vallone del formaggio francese che porta il nome della bella e profumata (o almeno così immaginiamo) città, patria dei caseifici tra i più rinomati al mondo, la popolazione è scesa in piazza, ha dato un… cacio alle polemiche e ha difeso la neo-ministra e la sua taglia (non come la intendono a Spa, ma nel senso di misura dei suoi abiti).

A Bruxelles la scorsa settimana, pochi giorni dopo il giuramento del governo Michel, i partiti dell’opposizione hanno fatto esporre in tutta la città dei manifesti raffiguranti un uomo anziano e la scritta “Anche Renèe sarebbe con noi!”, alludendo al cognome del celebre pittore Magritte.

Il gruppo salutista antagonista “Mela tolgo dai piedi” avrebbe invece fatto recapitare alla poco simpatica (a loro) ministra un container pieno di mele, con uno striscione “Una mela al giorno, leva il medico di torno”, evidente riferimento, con altrettanto evidente poco garbo, alla di lei professione.

A protestare in piazza, infine, è scesa pure un’associazione di maghrebini arrabbiati e in perenne lotta contro l’eccessivo consumismo occidentale, gli “Incavoletti di Bruxelles”: hanno marciato per le vie della capitale belga urlando contro la pinguedine della De Block, tutti mascherati… da pinguini (solo la tv locale “Canale Pingue” ha ripreso la manifestazione).

E la Maggie? Ha risposto alla sua maniera, convocando una conferenza stampa nel noto ristorante “Grasso che Cola!”, dove servono carni di maiale e bibite con le bollicine. «Essendo in Belgio – ha detto ai giornalisti riuniti -, potrei prendere questi screanzati a colpi di Bastogne, ma non lo farò: no, non me l’hanno Roubaix, il Bastogne, semplicemente è una prassi poco democratica che non rientra nelle mie abitudini. Potrei anche citare un antico proverbio vallone che dice “Grasso ventre, grosso ingegno”, a testimonianza del fatto che ho le capacità per arrivare alle più alte cariche dello Stato. Oppure il detto “La gatta grassa fa onore alla casa”, che indica la mia intenzione di servire al meglio il Paese. E arrivare persino a ricordare il motto “Gallo magro e gallina grassa fanno buon matrimonio”, a conferma che è ben giustificata la mia presenza in un governo ridotto all’osso come numero di ministri ma di gran qualità al suo interno. Ma non dirò nulla di tutto questo. Mi limiterò solo a riportare un antico adagio delle Fiandre: “Meglio un magro accordo, che una grassa sentenza!».

Tra i tavoli è calato improvvisamente il silenzio. Finché l’unico giornalista italiano ammesso all’incontro, non a caso il critico televisivo Aldo Grasso, ha chiesto lumi: «Scusi signora ministra, ma che significa?». E la De Block senza esitazione: «È una rivisitazione in chiave belga del vostro “Fatti, non pugnette!”».

Anche il foie gras servito nei piatti dei commensali si è sciolto per la commozione…