Nella puntata del 28 ottobre 2014 del talk show di La 7 condotta dal giornalista e presentatore Giovanni Flois, “diMartedì”, sono presenti in studio diversi ospiti di riguardo come Anna Ascani del Partito Democratico, Renato Brunetta di Forza Italia, Vincenzo Visco noto economista, Corrado Augias direttore del quotidiano Il Corriere del Mezzogiorno, l’economista Fiorella Kostoris, Amalia Signorelli e Antonio Polito editorialista de Il Corriere della Sera.



Maurizio Crozza ha cominciato la copertina (clicca qui per il video) della puntata di diMartedì di oggi dichiarando quello che secondo lui era il tema della settimana: la scissione del Pd. “Metà a Roma e metà a Firenze”, un po’ come nel Rinascimento quando gli artisti si dividevano tra le due città. Senza Michelangelo, ma con Cuperlo, che in quanto a pietà… “La sinistra che si divide è una delle poche certezze che abbiamo”. Per capirla, ha ironizzato il comico, “forse dovrebbe venirci in soccorso la scienza”. E quindi ha cominciato a imitare Zichichi, con tanto di spiegazione del Teorema del Nazareno. Quindi Crozza ha cominciato a parlare della Leopolda: tantissimi tavoli e tanti dibattiti, “si poteva dire tutto, tranne la parola sinistra”. “Persino per i bagni! Se era in fondo a sinistra bisognava dire ‘Vai in fondo, gira a destra e poi cammina all’indietro’”. “A un certo punto alla Leopolda – ha poi detto il comico – hanno fatto entrare degli operai, ma solo per vedere com’erano fatti”. Crozza ha parlato ancora delle divisioni del Pd: “È possibile un partito con chi chiede più diritti e chi meno? È un po’ come mandare in vacanza insieme un vegano e un macellaio: dopo due minuti si ammazzano”. Quindi ha cominciato a imitare Bersani, nel suo tentativo di spiegare che il Pd resta unito: “La ditta non si abbandona. Anche perché, dove la trovo un’altra ditta che mi assume?”.  Infine, Crozza ha parlato della trattativa Stato-Mafia, cui ha collegato le parole di Grillo sulla criminalità oraganizzata. “La mafia ha una morale”, aveva detto Grillo. Quindi Crozza ha cominciato a imitarlo e in un dialogo con Zalone ha provato a spiegare quando lui scherza e quando invece è serio. Ovviamente con molto sarcasmo. “Voi giornalisti non capite quando scherzo… se dico che Hitler era un grande statista… dico sul serio”. 



Si incomincia parlando specificatamente della Manovra Finanziaria che sta per essere varata dal Governo presieduto da Matteo Renzi, con Renato Brunetta che si dimostra molto critico rimarcando come non sia vero che ci sia un abbattimento di tasse in quanto quello che si da con un mano lo si riprende con l’altra. Brunetta parla di una azione di raggiro. Pronta la replica della Ascani che si chiede sarcasticamente come sia possibile dire che la manovra non abbatta le tasse se questo che effettivamente succede all’irpef ricordando inoltre gli 80 euro mensili. La rappresentante del Pd sottolinea come anche l’Europa abbia preso atto che le coperture per varare tutte le misure ci siano ma Brunetta fa immediatamente presente che hanno messo in cantiere l’idea di alzare l’Iva al 25%. La Ascani sottolinea come quella dell’Iva è una sorta di clausola di salvaguardia che non verrà mai applicata dal Governo. La Signorelli tornando al tema delle manifestazioni di sabato rimarca come a proprio modo di vedere la spaccatura ci sia e che Renzi sia un maestro non solo in comunicazione ma anche nell’arte di non ascoltare. La Kostoris invece crede che la manovra del Governo sia tesa a mettere liquidità nel sistema mentre Brunetta controbatte ricordando come siano aumentate in maniera epocale le tasse sulla casa il che ha portato ad una perdita di valore degli immobili e soprattutto ha messo in ginocchio questo che era un settore molto florido per l’economia nostrana. Ascani non ci sta alle accuse di Brunetta rimarcando come ci sia stata una scelta da parte del centro sinistra di spostare la tassazione dal lavoro alle rendite. Si parla dei redditi ed in particolare dell’Isee con la stessa rappresentante del Pd che sottolinea come fosse un sistema ad hoc per chi evadeva le tasse per ottenere anche i benefici di una borsa di studio togliendo questa possibilità a persone che effettivamente ne avevano bisogno. Brunetta quindi parla del condono che si sta facendo sul rientro dei capitali dall’estero e poi ribadisce come l’inserimento nella manovra dei 4 miliardi di euro per la lotta all’evasione fiscale sia in effetti una sorta di imbroglia che verrà coperto dalle clausole di salvaguardia. Visco crede che con questa manovra si possa tranquillamente dire che le tasse sono minori tant’è che le imprese pagheranno molto meno. Quindi sottolinea la speranza che i tagli alla Sanità Nazionale non si traducono in un ulteriore abbassamento di qualità del servizio erogato ma bensì in tagli di tutte quelle spese inutili. In studio arriva Susanna Camusso, segretario nazionale della CGIL, che immediatamente attacca Renzi sottolineando come nella legge di stabilità si vanno a toccare gli accordi sindacali e come l’obiettivo comune dovrebbe essere quello di creare lavoro per cui ci dovrebbe essere una concertazione tra le parti, cosa che non sta avvenendo. La Camusso parla dei propri rapporti con i precedenti Premier ed in particolare con Berlusconi e Monti, evidenzia come lei sia una persona di sinistra per cui le fa piacere che sia al Governo e che questo momento abbia tantissimi voti. Quindi rimarca come la CGIL non abbia nessuna intenzione di sostituirsi alla politica e che la manifestazione andata in scena lo scorso sabato sia stata finanziata con tantissime sottoscrizioni. 



È il momento dei sondaggi di Nando Pagnoncelli secondo i quali la deposizione di Napolitano nell’ambito del processo per la presunta trattativa Stato-mafia sia un atto dovuto per il 46% degli italiani, e che la Leopolda sia una manifestazione politica come tante per il 46% degli intervistati mentre per il momento il leader che piace di più è Matteo Renzi per il 42% seguito a distanza Matteo Salvini salito al 14% davanti a Berlusconi che è accreditato di un 13%. Brunetta evidenzia una visione su quello che ha fatto negli ultimi mesi parlando di scalata al Pd e di una sorta di colpo di Stato con il quale è diventato il Presidente del Consiglio. Non la pensa alla stessa maniera la Ascani che entra in polemica con lo stesso Brunetta mentre si chiude con Corrado Augias con il quale si parla con il successo avuto dal film su Leopardi, su come Renzi stia puntando molto sulla velocità dell’azione di Governo e palesa qualche commento su Berlusconi ed in particolare lo attacca sottolineando come abbia soltanto del male al Paese. Si chiude con la storia della società Sardex.

La prima serata odierna di La7 dà spazio all’appuntamento settimanale con l’approfondimento politico ed economico di diMartedì. A condurre le danza troviamo ovviamente Giovanni Floris, che coordinerà il dibattito e gli interventi degli ospiti in studio. Tra loro troviamo la giovane deputata del Partito Democratico Anna Ascani: umbra, di città di Castello (nata nell’87) è membro della Commissione Cultura Scienze e Istruzione. A poche ore dalla sua ospitata, l’esponente dem ha twittato per ricordare a tutti i suoi follower la sua presenza in trasmissione. Clicca qui per il tweet di Anna Ascani.

Questa sera, martedì 28 ottobre, alle 21.10 su La7 va in onda un nuovo appuntamento con diMartedì, il talk show condotto da Gioavanni Floris. Tra i temi centrali della puntata la manovra del Governo alla luce della lettera che il ministro delle Finanze, Pier Carlo Padoan, ha inviato al vice presidente della Commissione Ue, Jyrki Katainen: “il pacchetto di misure proposto dal governo porterà l’aggiustamento strutturale a oltre lo 0,3% del Pil nel 2015, migliorando il cammino verso l’obiettivo di bilancio a medio termine”, ha deto Padoan. Spazio anche ai rapporti politici dopo le manifestazioni del PD e della Cgil. Ne discuteranno in studio: Renato Brunetta di Forza Italia, Anna Ascani del PD, l’economista Vincenzo Visco, il giornalista Corrado Augias, il direttore del Corriere del Mezzogiorno Antonio Polito, l’antropologa Amalia Signorelli. Non mancheranno i sondaggi il presidente dell’Ipsos, Nando Pagnoncelli, e la copertina di Maurizio Crozza

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