Tocca all’atleta italiano Andrew Howe, sportivo prestato alle pubblicità, essendo diventato da qualche tempo anche testimonial di merendine per bambini. Howe e Sara Di Vaira ballano una samba sulle note di Maracanà, tormentone estivo lanciato quest’anno da Emis Killa. Sentire su Rai1 un jingle Sky fa un certo effetto. Ivan Zazzaroni non ha mai visto ballare così bene alla prima puntata, Carolyn vede che ballano meglio dei finalisti dell’anno scorso. La coppia racimola 31 punti, un bel bottino.



Andrew Curtis Howe sarà uno dei concorrenti delledizione numero dieci di Ballando con le stelle, che debutterà sabato 4 ottobre 2014 su Rai Uno. un atleta specializzato nel salto in lungo e nella velocità. Di nazionalità italiana, ha origini statunitensi: è nato infatti il 12 maggio 1985 a Los Angeles. Il gruppo sportivo a cui appartiene è quello dell’Aeronautica militare italiana e ad allenarlo è la madre Renée Felton, afroamericana con un passato da ostacolista. Il padre, che porta il suo stesso nome, è di origini tedesche ma di passaporto americano. Pure lui ha avuto trascorsi sportivi come calciatore.



Dopo la separazione fra i genitori, Andrew si trasferisce con la madre a Rieti all’età di cinque anni. Nel corso dell’adolescenza sono diverse le discipline praticate da Howe, che soltanto in un secondo momento si dedica all’atletica leggera. Il suo primo acuto è nel campionato del mondo allievi del 2001, quando ottiene il terzo posto nel salto in lungo e conquista la medaglia di bronzo. Fa conoscere il suo nome al grande pubblico tre anni più tardi, ai mondiali juniores del 2004 di Grosseto: si aggiudica ben due medaglie d’oro, nei 200 metri e nel salto in lungo, ottenendo in entrambe le gare le migliori prestazioni personali. Questi risultati gli valgono, un mese più tardi, le Olimpiadi di Atene, ma un infortunio gli impedisce l’accesso alle semifinali nei 200 metri. Non va oltre il secondo turno della stessa gara pure nei mondiali dell’anno successivo.



Il 2006 è l’anno della sua consacrazione: a Goteborg vince la medaglia d’oro e diventa campione europeo nel salto in lungo. Nel 2007 fa il bis aggiudicandosi nuovamente l’oro nei campionati europei indoor a Birmingham. Decide di concentrare tutte le sue energie sul salto in lungo, mettendo da parte la velocità. Nell’estate 2007 sfiora il record italiano – salto non omologato per eccessivo vento a favore – e poi ai mondiali di Osaka fa sua la medaglia d’argento dopo un appassionante duello con Irving Saladino. A inizio gara Howe non è brillante, ma poi salta 8,47 metri che lo portano dritto al primo posto. La misura, inoltre, gli vale il record italiano tuttora imbattuto. Saladino, però, all’ultimo salto torna davanti superandolo di 10 cm. Howe deve accontentarsi del secondo posto, ma è una medaglia d’argento che vale moltissimo. 

Il 2008 è l’anno delle olimpiadi di Pechino e Howe cerca la definitiva consacrazione fra i grandi, ma un infortunio di natura muscolare pregiudica la sua marcia di avvicinamento. Viene immediatamente eliminato nel salto in lungo. Gli infortuni lo condizionano pure nel 2009, anno in cui non riesce mai a trovare una buona condizione di forma e per questo decide di saltare l’appuntamento mondiale di Berlino. Torna alle competizioni nel 2010 ed è subito in grado di vincere il titolo italiano nel salto in lungo, non molto lontano dalle sue prestazioni migliori. Agli europei di Barcellona, però, non brilla e si classifica solamente quinto. Nel 2011 arriva la svolta nella sua carriera: decide di abbandonare il salto in lungo, specialità che tante soddisfazioni gli ha regalato, per concentrarsi esclusivamente nelle prove di velocità. La sfortuna, però, non lo abbandona: a luglio subisce un grave infortunio, ovvero la rottura del tendine d’achille, e la sua stagione finisce prima ancora di entrare nel vivo.

L’obiettivo del 2012 sono i giochi olimpici di Londra e per prendervi parte torna a disputare gare di salto in lungo, con risultati ben al di sotto delle aspettative. Prova quindi ad ottenere la qualificazione disputando alcune gare nei 200 metri e diventa campione italiano. Ma il suo tempo, penalizzato da un forte vento contrario, è superiore al minimo richiesto per la qualificazione e così non ottiene il lasciapassare olimpico. Sparisce dai radar, lui stesso confessa di aver pensato al ritiro, ma dopo qualche mese di silenzio rilancia la sfida: sfatare il tabù olimpico, visto che finora il suo rapporto con la competizione a cinque cerchi è stato quanto meno tribolato. Il prossimo obiettivo, dunque, è l’Olimpiade di Rio del 2016. Tifoso della Lazio da quando è giunto in Italia, da oltre dieci anni è fidanzato con Giuseppina Palluzzi, anch’essa atleta. È pure un grande appassionato di musica, tanto da aver suonato la batteria in diversi gruppi – fra cui i “Craiving” e i “Lads” – e aver collaborato ad un progetto riguardante la musica elettronica insieme al batterista dei “Sepultura” Igor Cavalera.