Stasera su Rai Tre va in onda il film Acab con interprete, fra gli altri, Pierfrancesco Favino. La pellicola è diretta da Stefano Collima e racconta la storia di tre agenti del reparto celere con il compito di sedare le sommosse violente che scoppiano fuori dagli stadi e nelle piazze. Tuttavia la loro attività è contrastata da un collega che non approva i sistemi illegali adoperati dai tre poliziotti. Clicca qui per seguire la diretta streaming di Acab su Rai.tv



Stasera su Rai 3 va in onda il film con Pierfrancesco Favino e Marco Giallini dal titolo ACAB – All cops are bastard. la storia d tre poliziotti alle prese con le sommosse di piazza e negli stadi, che usano dei metodi illegittimi per sedare le rivolte. Sistemi che destano lattenzione di un altro collega, che alla fine, contrariato, cercherà di mettergli il bastone tra le ruote 



La prima serata di Rai Tre è dedicata al cinema con la messa in onda, a partire dalle 21.05, del film Acab. Si tratta della trasposizione cinematografica del libro di Carlo Bonini, che riprende lacronimo di All Cops Are Bastards, espressione diffusasi nel Regno Unito negli anni Settante per esprimere lodio contro le forze dellordine. La pellicola è del 2012 e rappresenta l’esordio sul grande schermo del regista Stefano Sollima (Romanzo Criminale, tra gli altri). I protagonisti della storia sono cinque poliziotti: Pierfrancesco Favino, nel ruolo di Cobra, Filippo Nigro (Negro), Marco Giallini (Mazinga) e Domenico Diele (Adriano) ed Andrea Sartoretti (Carletto). Ecco qui il video della scena dell’assoluzione sulle note e parole di Police on my back dei The Clash:



Rai 3 stasera trasmette Il film Acab, che segna l’esordio nel mondo del cinema del regista Stefano Sollima, noto per aver diretto diverse serie televisive di successo. Il titolo completo del film è ACAB “All Cops Are Bastards” ed è tratto dallomonimo libro di Carlo Bonini. Il film ha ottenuto molte nomination al premio cinematografico del David di Donatello dell’anno 2012, a Pierfrancesco Savino è andato il premio Flaviano per il cinema e il Globo d’oro come migliore attore. A interpretare i protagonisti della storia sono Pierfrancesco Favino, nel ruolo di Cobra, Filippo Nigro (Negro), Marco Giallini (Mazinga) e Domenico Diele (Adriano). Vediamo la trama. 

I personaggi principali della storia sono tre agenti di polizia assegnati al reparto della celere: Cobra, Negro e Mazinga, quotidianamente impegnati negli stadi e nelle piazze per reprimere e contenere i disordini che spesso sfociano in vere e proprie sommosse. La vita personale dei tre protagonisti non scorre tranquilla: Negro ha un divorzio sulle spalle e teme che la sua ex moglie non gli permetterà di rivedere la figlia Carolina; Mazinga ha un pessimo rapporto con il figlio, un ragazzo ribelle dalle ideologie fasciste che lo accusa di non proteggere abbastanza gli italiani dall’arrivo in massa degli stranieri; Cobra invece sta vivendo una brutta esperienza, deve infatti difendersi dalle accuse di aggressione nei confronti di un tifoso, un processo che alla fine lo assolverà da ogni imputazione.

Un bel giorno al comando di polizia arriva un nuovo agente, Adriano Costantini, che si ritrova immediatamente a vivere il pericoloso mondo della squadra antisommossa, provando un piacere quasi crudele nell’infliggere ogni genere di pena ai delinquenti di turno. Quando muore l’agente collega Filippo Raciti, mossa da un sentimento di brutale collera, la squadra antisommossa esegue un blitz nel luogo di ritrovo degli ultras implicati nella rissa che ha procurato una brutta ferita alla gamba del collega Mazinga, inoltre organizza una vera aggressione ai danni di alcuni albanesi nei pressi di un supermercato. Di questa deplorevole iniziativa la Digos non viene assolutamente informata, questo indigna non poco l’agente Adriano che decide di riferire l’accaduto alla Magistratura e i colleghi vengono denunciati per aggressione. Adriano conferma di essere un uomo di sani principi morali e vuole svolgere il suo lavoro di poliziotto in conformità con la legge rifiutando quindi il ruolo di giustiziere e punitore. Nelle scene finali del film vediamo un altro noto fatto di cronaca: la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri.