Anche Antonio di Bella sarà tra gli ospiti di Che fuori tempo che fa, la trasmissione condotta da Fabio Fazio su Rai Tre. Nato a Milano nel marzo del 1956, è il figlio di Franco, direttore del Corriere della Sera tra il 1977 e il 1981 e noto per essere stato iscritto alla Loggia P2 di Licio Gelli. Di Bella ha iniziato a lavorare in Rai nel 1978, diventando in breve tempo uno dei redattori più importanti della sede di Milano. Dopo aver collaborato con il TG1, è quindi passato al TG3 nel periodo in cui Antonio Curzi stava trasformando lo stesso in un vero vivaio di talenti, con ottimi indici di ascolto. Diventato corrispondente da New York, è stato poi promosso alla conduzione dell’edizione più importante, quella delle 19:00. Nel 1998 ha assunto la codirezione della testata Tg3-TGR, che era stata temporaneamente unificata.



Dopo aver svolto per ben otto anni il ruolo di direttore del TG3, succedendo a Lucia Annunziata, è stato quindi nominato direttore di rete dal consiglio di amministrazione della Rai. Proprio la sua nomina al posto di Paolo Ruffini ha dato la stura a lunghe polemiche all’interno del Partito democratico. Polemiche motivate dal fatto che il suo predecessore era un rappresentante dell’area cattolica del partito e i suoi programmi considerati una spina nel fianco per Silvio Berlusconi, allora a capo del governo. 



Nel corso del periodo in cui ha guidato la rete, Di Bella non ha comunque apportato mutamenti di rilievo ai palinsesti, approvando il varo di nuove trasmissioni come Vieni via con me, con Roberto Saviano, Agorà con Andrea Vianello (poi diventato direttore di rete) e promuovendo il ritorno di Maria Luisa Busi, precedentemente esclusa dal video. In questo periodo anche Pippo Baudo è approdato sul terzo canale pubblico con Novecento, programma che ha praticamente segnato il ritorno in video dello storico conduttore siciliano dopo un lungo periodo di assenza.

Quando una sentenza ha reintegrato il suo predecessore, è tornato a svolgere il ruolo di corrispondente da New York, ma stavolta per il TG1. Infine è tornato alla conduzione di Rai 3 nel 2011, stavolta ricevendo il voto solo di una parte del Cda, ovvero di quello facente capo al Partito democratico e all’Udc, oltre a quello del direttore dell’ente, Paolo Garimberti. In questa occasione ha dovuto procedere alla chiusura di un programma storico della rete, ovvero Mi manda Rai Tre, ormai in preda a una drammatica emorragia di ascolti. Rimasto in carica sino al 2012, ha poi deciso di scartare l’offerta di dirigere RaiNews24 e di fare invece il corrispondente da Parigi, da dove ha avuto occasione di raccontare in particolare la scalata del Fronte Nazionale di Marine Le Pen negli ultimi mesi. Nello stesso 2012 è stato insignito del Premio America rilasciato dalla Fondazione Italia Usa.



La sua presenza nello show di Fabio Fazio fa seguito a quella del 25 maggio e sarà una ottima occasione per parlare di temi internazionali, considerata l’importante esperienza accumulata in tal senso da Antonio Di Bella prima a New York e poi in Francia.