Lunedì 6 ottobre su Fox sono andarti in onda gli ultimi episodi della prima stagione di Crisis. Ecco quanto successo nel gran finale della serie che racconta il rapimento di una intera classe della Ballard School, la stessa frequentata da Kyle Devore (Adam Scott Miller), figlio del presidente degli Stati Uniti e da altri ragazzi dell’establishment di Washington. Dopo aver lasciato l’ex base militare in cui sono custoditi i ragazzi ancora nelle mani dei rapitori, proprio mentre si apprestava ad entrare l’agente Marcus Finley (Lance Gross), torniamo sulla scena per assistere allo scambio tra lui e cinque dei ragazzi, tra i quali, però, non c’è Kyle, per il quale Francis Gibson (Dermot Mulroney), la mente del rapimento, ha evidentemente in serbo un ruolo speciale. Portato nel seminterrato della base, Finley è costretto a farsi scattare una foto insieme al ragazzo, tesa con tutta evidenza a dimostrare che è ancora in vita. Tenta di liberarsi, ma l’operazione non ha i risultati sperati a causa di una esitazione di Kyle. I due vengono quindi portati nelle cucine, ove va in diretta la comunicazione tra Gibson e il numero uno del Federal Bureau Investigation, Olsen (Michael Beach), nella quale uno dei mercenari agli ordini dell’ex agente della CIA, Koz (Max Martini), chiede la concessione della grazia e i mezzi per fuggire indisturbati dalla villa in cambio del rilascio di Kyle, richiesta da soddisfare entro il termine di tre ore. Nel frattempo prosegue la missione di un neonazista contattato da Gibson, che consiste nel liberare uno dei soldati della squadra di Widener, ancora in condizioni critiche di salute e tenuto prigioniero in uno scantinato. Dopo aver fatto saltare per aria il muro, l’uomo riesce a eliminare ogni opposizione e a liberare il soldato, che è suo figlio, di cui non aveva più saputo nulla. Proprio dopo averlo liberato, però, l’uomo viene a sua volta ucciso da quella che è appena ritornata a essere una macchina da guerra, dopo essere stata attivata dalle parole d’ordine pronunciate al telefono da Gibson. La sua missione è ora quella di introdursi all’interno della struttura ove è in previsione l’audizione di una commissione del Senato tesa a cercare di capire cosa vi sia di vero nell’ipotesi di una squadra di assassini agli ordini del direttore della CIA, Gabe Widener (Mark Valley). Alla seduta è prevista anche la partecipazione di Meg Fitch (Gillian Anderson), il CEO della multinazionale che ha prodotto la micidiale droga capace di trasformare semplici soldati in assassini. Proprio lei è il genitore prescelto in questa occasione per la missione che le consentirebbe di liberare Amber (Halston Sage), la figlia adottiva che è in realtà figlia biologica della sorella Susie Dunn (Rachael Taylor), l’agente dell’FBI che ha condotto gran parte delle operazioni insieme a Finley. La missione consiste nell’introdurre il soldato liberato in precedenza, il quale dopo la deposizione di Meg, con la quale è stato reso noto il progetto di Widener, contribuisce a rendere del tutto evidenti le parole dette dalla donna, costringendo il numero uno della CIA a disattivarlo per evitare che uccida la moglie.Intanto, all’interno della base ove sono rinchiusi i ragazzi, diventa chiaro perché Gibson abbia voluto Finley nella struttura. Proprio lui, infatti, fa da testimone al salvataggio operato nei confronti di Kyle Devore, con un suo grave ferimento. lo stesso Koz a spiegarlo a uno stupefatto Jonas Clarenbach (Rod Hallett), lo scienziato che ha inventato la droga usata da Widener: in questo modo, la credibilità del presidente Devore uscirà a pezzi e lui diventerà un vero e proprio eroe agli occhi dell’opinione pubblica che segue con grande partecipazione la vicenda. L’operazione sta però per prendere una piega totalmente diversa da quella sinora preventivata da Gibson. Koz, infatti, in accordo con l’agente Dutton (Jessica Dan Turner), la donna che ha diretto tutte le operazioni informatiche del raid, rapisce Beth Ann Gibson (Stevie Lynn Jones), in modo da poterla scambiare con una grossa cifra proposta da Widener. Nel corso delle convulse fasi successive, l’agente Finley riesce a mettersi in contatto con Dutton e a evitare con il suo contributo decisivo una vera carneficina nella villa, mettendo allo stesso tempo in salvo Gibson, precedentemente colpito allo stomaco da un proiettile sparatogli da Koz. Quando si risveglia, l’ex agente della CIA è ormai sicuro di aver coronato la sua missione portando a termine tutti gli obiettivi che si era prefisso, ma la sua euforia si dissolve quando la ex moglie lo mette al corrente che alla lista dei ragazzi liberati manca proprio la figlia.Diventato a sua volta il bersaglio di un nuovo piano, stavolta a opera di Widener, il quale cerca di scampare al cerchio che si sta chiudendo intorno a lui, a Gibson non resta che cercare di attivarsi per riportare a casa Beth Ann, aspettando di essere chiamato dai rapitori. Koz e Dutton, però, non hanno capito il pericolo che stanno correndo a loro volta, anche se la donna non se la sente di consegnare la prigioniera al direttore della CIA e cerca di mettersi in contatto con Finley, il quale ha appena fatto appello a lei in televisione. Il suo tentativo è però tardivo e quando le forze dell’intelligence arrivano sul posto, trovano soltanto il cadavere di Dutton e Koz ormai morente. 



Questa sera, lunedì 6 ottobre, alle 21.00 su Fox va in onda un triplo appuntamento con la serie Crisis, con gli episodi Il piano migliore, La talpa e Il papà migliore del mondo. Ma prima di scoprire le anticipazioni, rivediamo cosa è successo la settimana scorsa. All’interno della villa dove erano i ragazzi, Francis Gibson (Dermot Mulroney) continua a recitare il suo doppio ruolo di genitore preoccupato per le sorti della figlia Beth Ann (Stevie Lyn Jones) e di mente operativa del rapimento. La sua reale identità rischia però di essere scoperta quando Ian Martinez (Max Schneider) riesce a trovare un canale di comunicazione tra il bagno e la cucina ove lo stesso Gibson dirige le operazioni. L’ex agente della CIA in cerca di rivincite, infatti, ha costretto la madre di Jin Liao (Rammel Chan) ad attivarsi per mettere in tilt tutti i sistemi informatici del paese grazie a un virus, rischiando allo stesso tempo di scatenare una guerra tra Cina e Stati Uniti. L’attacco serve in particolare ad allentare la morsa che si sta stringendo intorno alla base, ove gli uomini delle forze speciali stanno setacciando la zona palmo a palmo, ma dopo sei ore, l’intervento degli agenti Susan Dunn (Rachel Tazylor) e Marcus Finley (Lance Gross) riesce a fermare tutto. Trovata la madre di Jin Liao, la mettono infatti di fronte ai risultati del suo operato, che ha praticamente bloccato gli Stati Uniti e provocato la morte di decine di persone. Quando però la donna decide di non andare avanti, la sorte del figlio è praticamente segnata. Gibson, infatti, per dare un segnale agli altri genitori e impedirgli di contravvenire ai suoi ordini, è costretto a uccidere il ragazzo. Proprio in questa occasione viene visto da Ian, il quale pensa però che il padre di Beth Ann sia stato costretto dai rapitori a uccidere Jin, per salvare la figlia.Intanto, nella sede del Federal Bureau Investigation è arrivato il presidente, il quale chiede a Dunn e Finley il loro parere su quanto sta succedendo. Quando viene messo al corrente del ruolo ricoperto da Gabe Widener (Mark Valley), il direttore della CIA e della possibilità che questi abbia creato una squadra speciale alle sue dipendenze, inizialmente non riesce a credere a quanto gli viene riferito. Poi, però, il filmato che dimostra una delle azioni efferate compiute dai soldati di questo team, mandato online una volta tornate le comunicazioni, lo convince definitivamente. Proprio mentre sugli schermi, compresi quelli televisivi, girano le immagini del filmato incriminato, Widener riceve la chiamata da parte di Gibson, che lo informa che il cerchio si sta per chiudere intorno a lui.



Nella villa, nel frattempo, continua a lavorare il dottore Jonas Clarenbach (Rod Hallett), il creatore del siero che ha contribuito a rendere assassini senza scrupoli o inibizioni i soldati di Widener. Il suo compito è quello di produrre un numero di dosi da far uscire dalla base e a fungere da veicolo, sarà proprio uno dei ragazzi, Luke Putnam (Brandon Ruiter), il quale viene sedato al fine di introdurre il siero nel suo organismo. Quando il ragazzo si risveglia, le sue condizioni di salute sono drammatiche e nella trattativa intessuta tra Gibson e il direttore dell’FBI, Olsen (Michael Beach), il primo concede che Luke possa uscire in cambio del ritiro degli elicotteri e dei droni che hanno accerchiato la base. Una volta rilasciato, il ragazzo viene preso in consegna dalle forze mediche per appurare cosa sia stato a ridurlo in condizioni così critiche.



Anche la sorella di Susie Dunn, Meg Fitch (Gillian Anderson) è però implicata sempre di più negli avvenimenti. Il suo coinvolgimento è al vaglio di una commissione senatoriale, che dovrebbe rivolgerle una serie di domande tese ad appurare il suo ruolo negli avvenimenti. La stessa Meg, ha anche avuto la possibilità di accedere ai conti correnti di Gibson, dai quali è risalita alle origini delle sue grandi ricchezze, dati che però non ha voluto rendere noti per non mettere in ulteriore pericolo la vita di Amber, la figlia adottiva che è in realtà figlia biologica della sorella. Almeno questa è la motivazione da lei accampata durante una conversazione telefonica con Widener. Gibson prepara nel frattempo due nuovi colpo di scena. Dopo aver fatto rapire il figlio di un appartenente a una organizzazione neo nazista, lo costringe a recarsi in una base della polizia all’interno della zona delle operazioni recando con sè un panetto di esplosivo. Per poterlo far entrare l’uomo ha però bisogno di un supporto logistico che lo stesso Gibson gli fa trovare. Si tratta della donna che ha condotto tutte le operazioni informatiche sino a quel momento, una poliziotta che si mette immediatamente all’opera per sostituire la foto che corrisponde alle impronte rilevate dalle stesse forze dell’ordine e far arrestare un’altra persona al suo posto. Questa mossa gli darà la possibilità di entrare con una ambulanza all’interno della zona calda, anche se ancora non sappiamo quale sia la missione di cui è stato incaricato. Un mistero che sarà sicuramente svelato nel corso della prossima puntata, insieme a quello riguardante il motivo per cui Gibson ha imposto a Finley di entrare nella base.

Trama puntata 6 ottobre 2014 – Mentre Finley è costretto a entrare nel palazzo per lo scambio ostaggi, Gibson prende misure estreme. E, con l’aiuto di Meg, mette in atto il suo piano.