Nella puntata di lunedì 6 ottobre di Quinta colonna si parla di microcriminalità ed emergenza lavoro. La puntata si apre con una lunga intervista del conduttore Paolo Del Debbio al premier Matteo Renzi. Si comincia con un servizio in cui vengono intervistate persone che hanno perso o stanno per perdere il lavoro e vivono in condizioni di indigenza. Renzi sottolinea che negli ultimi 5 anni in Italia sono stati persi 1 milione di posti di lavoro e negli ultimi 6 mesi questo dato si è invertito, con 83.000 posti di lavoro in più, un’inversione di tendenza su cui c’è bisogno di ripartire con nuove misure più incisive. Renzi sottolinea la bontà del provvedimento che ha attribuito ai lavoratori a basso reddito 80 euro in più in busta paga e sulla probabile approvazione dell’attribuzione di parte del TFR in busta paga. Su questa norma il premier è consapevole che il Paese è spaccato ma la ritiene un modo per migliorare le condizioni di vita attuali, sottolineando che il TFR non esiste negli altri paesi. L’approvazione della misura è subordinata all’accordo con le banche che devono sostenere le piccole e medie imprese, per evitare che incorrano in problemi di liquidità. Secondo Renzi la scommessa più grande è quella di far ripartire investimenti e occupazione e in quest’ottica l’abolizione dell’articolo 18 è importante per migliorare l’appetibilità del nostro paese nei confronti degli investitori esteri, che hanno bisogno di un quadro normativo chiaro e univoco. L’articolo 18, inoltre, pone problemi di disuguaglianza tra lavoratori che appartengono a imprese di grandi dimensioni ed è fonte di incertezza nelle controversie relative ai licenziamenti. Gli imprenditori devono essere liberi di poter licenziare, fermo restando che le norme sulla discriminazione sul lavoro resteranno in vigore. Renzi è consapevole delle notevoli difficoltà che sta affrontando lItalia, ma chiede alla nazione di recuperare lo spirito dei nonni che, partendo da una situazione peggiore della nostra, sono riusciti a ricostruire un paese devastato dalla guerra. Per quanto riguarda il tema della microcriminalità, Renzi sottolinea la diminuzione dei reati rispetto al passato ma sottolinea l’importanza di riformare la giustizia, permettendo di punire i condannati. Per quanto riguarda la controversia con i rappresentanti sindacali delle forze dell’ordine, che hanno minacciato di scioperare, Renzi annuncia di aver sbloccato gli scatti per le forze dell’ordine, premiando chi rischia la vita facendo il proprio lavoro, ma ribadisce che tutti devono fare sacrifici e che cinque corpi, con competenze in parte simili, sono troppi. Sulle divergenze all’interno del Partito Democratico Renzi sottolinea che questa volta non è in discussione il Pd, ma il destino dell’Italia. Renzi auspica l’approdo ad un sistema politico bipolare, in cui il diritto di veto dei piccoli partiti non prevalga sul diritto di voto degli italiani. Per quanto riguarda i rapporti con l’Europa, Renzi ricorda che nel 2003 Germania e Francia chiesero di non rispettare i vincoli, con l’obiettivo di realizzare le riforme. Ora tocca all’Italia, anche se Renzi prevede che non ci sarà bisogno di chiedere deroghe. Renzi sottolinea l’esigenza di semplificare il sistema fiscale, troppo complesso, e di voler modificare in particolare i tributi locali, con l’istituzione di un unico tributo comunale, a partire dal 2015, con la decisione relativa alle aliquote applicate demandate ai comuni, che dovranno dar conto del loro operato direttamente ai cittadini. Rosario Trefiletti, presidente di Federconsumatori, ha mostrato gli importi elevatissimi percepiti dai dipendenti della camera e persino dagli operatori tecnici (barbieri, falegnami, centralinisti) che guadagnano 3-4 volte quello che guadagna un poliziotto. In questi giorni si è parlato anche di un possibile aumento dell’IVA sui beni di prima necessità (ad esempio pane, latte e pasta), che potrebbe passare dal 4 al 10%. L’aumento avrebbe una ricaduta sulle famiglie stimato in un importo annuo variabile tra i 246 e i 328 euro. Si moltiplicano i casi di aggressione ad autisti di mezzi pubblici e i notiziari negli ultimi giorni stanno dando spazio a molti casi di microcriminalità. Il tema viene affrontato con la presenza in studio di Matteo Salvini (Lega Nord), dell’opinionista televisivo Idris Sanneh, del giornalista Daniele Martinelli, di Felice Romano (SIULP) e di Alessia Morani (PD). In collegamento da Milano il giornalista Vittorio Feltri. In collegamento da Milano e Roma i cittadini denunciano l’allarmante situazione della microcriminalità. Feltri sottolinea che nonostante tutto i dati relativi ai delitti in Italia sono tra i più bassi d’Europa. Felice Romano parla di sfiducia tra le forze dell’ordine che percepiscono di combattere una battaglia contro i mulini a vento, in quanto gli arresti non vengono convalidati dai pm e i criminali tornano liberi dopo 2 giorni. Martinelli sottolinea che la colpa non è dei pm ma dei politici. Salvini preferirebbe che a Milano, ad esempio, i vigili urbani si occupassero di sicurezza piuttosto che multare gli automobilisti. Alessia Morani sottolinea che il governo ha risolto con successo l’emergenza carceraria è sta per approvare il nuovo reato di omicidio stradale. In studio Giuseppe Perna, autista di bus a Napoli aggredito da alcuni minorenni durante il servizio a causa di un rimprovero. Salvini attacca duramente l’operazione Mare Nostrum che favorisce l’arrivo di extracomunitari che fanno aumentare i casi di microcriminalità e promuove la manifestazione “Stop invasione”. Secondo Idris vanno capite le cause dell’invasione, che derivano dalla politica estera dei paesi sviluppati e dalla mancanza di un piano di sviluppo per l’Africa. In studio la vedova Federica Raccagni racconta la vicenda che ha colpito suo marito, ucciso in casa durante una rapina. Martinelli attacca le politiche del governo che sta chiudendo i piccoli tribunali. Va in scena un duro faccia a faccia con Alessia Morani che lo accusa di fornire numeri a casaccio, buoni per il gioco del lotto. Salvini interviene nella polemica, definendo vergognoso il comportamento del governo che permette agli italiani di vivere in un capannone e fa soggiornare in albergo chi arriva con i barconi. Alessia Morani ribadisce che con l’operazione Mare Nostrum il numero dei morti si è sensibilmente ridotto e che la vita di tutti è preziosa. Salvini ritiene che sia prima necessario aiutare gli italiani e poi il resto del fondo. La puntata si chiude con l’intervento di Felice Romano che ha denunciato i tagli alle forze dell’ordine degli ultimi anni.
Va in onda questa sera una nuova puntata di Quinta Colonna, il programma di approfondimento politico ed economico condotto da Paolo Del Debbio su Rete 4 a partire dalle 21.15. In questo nuovo appuntamento, il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà protagonista di un faccia a faccia con il conduttore, mentre a seguire la trasmissione entrerà nel vivo accendendo i riflettori sui temi del lavoro e della sicurezza. Nel corso della puntata, Quinta Colonna darà voce a politici, opinionisti e persone comuni (questa settimana dalle piazze di Roma e Milano). A dibattere sui temi della serata, saranno presenti in studio Alessia Morani (Pd), Giovanni Toti (Fi), Matteo Salvini (Lega Nord), Paolo Ferrero (Rifondazione Comunista), Rosario Trefiletti (Pres.Federconsumatori), Felice Romano (Siulp), Daniele Martinelli (ex responsabile comunicazione M5S), Idris Sanneh e Vittorio Feltri.