, L’intervista a Giorgio Caputo (esclusiva) – CLICCA QUI PER LE ANTICIPAZIONI DI SQUADRA ANTIMAFIA 6 – Squadra Antimafia 6 entra nel vivo: questa sera andrà in onda la quinta puntata e nella fiction di Taodue abbiamo visto la Duomo correre un grave pericolo. Certo, anche un’altra protagonista assoluta, ovvero Rosy Abate, ha rischiato di morire, ma ogni indagine poteva essere compromessa dalla presenza di una talpa. Solo grazie a Lorenzo Arceri Calcaterra ha potuto scoprire il doppio gioco di Pulvirenti. E protagonista di questa intervista è proprio l’ex membro di Crisalide, o meglio Giorgio Caputo, l’attore che lo interpreta.
Cominciamo proprio dal tuo misterioso personaggio. Parlaci un po’ di lui e di come ti trovi a interpretarlo.
Arceri è un ex membro di Crisalide, che ha però dovuto affrontare una lunga latitanza e gestire alcune vicende personali che emergeranno nel corso dei prossimi episodi. Ha fatto un tentativo per tirarsene fuori, perché stufo di avere rapporti con questa organizzazione criminale. Ha incontrato Calcaterra che l’ha salvato e … nelle prossime puntate vedremo. Mi sono trovato molto bene a interpretarlo: circa un anno fa ho incontrato uno dei due registi che mi ha proposto questo personaggio. Abbiamo poi scelto una strategia per svilupparlo al meglio e sono entrato in squadra, divertendomi a lavorare con persone che già conoscevo dai tempi delle scuole di recitazione, come Marco (Bocci, ndr) e Teresa (Saponangelo, ndr), e anche con chi non conoscevo come Paolo Pierobon. È stato comunque un piacere lavorare con tutti questi grandi attori: facile e indolore.
Restando in tema: hai già recitato in serie tv molti simili a questa, come Distretto di Polizia e Romanzo Criminale. È uno dei generi che prediligi? Com’è ritrovare su un set diverso alcuni colleghi che hanno già lavorato con te da un’altra parte?
La scelta delle serie tv non è direttamente riconducibile a me: la televisione italiana produce questo genere di fiction che va per la maggiore. Io, però, sono ben contento di essere presente nei vari progetti. Invece, ritrovare attori con cui ho già lavorato è un’esperienza sempre piacevole: più si conosce il partner di lavoro, meglio è. Le cose si fanno più semplici, tanto più se si tratta di professionisti di un certo livello. Poi c’è anche l’aspetto più umano, perché si creano comunque dei legami forti, come per esempio con Marco. È vero che molto spesso nei nostri incontri io recito solo la parte dell’antagonista, sono il “cattivo” (ride, ndr), ma più avanti nella serie scopriremo che non è proprio così…
Sei molto attivo in ambito di cinema, di televisione e di teatro, e so che hai lavorato anche con alcuni personaggi statunitensi. Ci puoi dire le novità che questa esperienza ha apportato alla tua formazione e carriera?
Nel novembre del 2012 sono stato a Los Angeles cercando di investire nella mia carriera e importando qualcosa del mio lavoro oltreoceano: ho iniziato a lavorare dopo che mi è stato proposto uno script che ricreerà una storia in un’ambientazione medievale. Tra gli interpreti ci saranno anche Morgan Freeman e Clive Owen e il film si intitolerà The Last Knights: a me è stato proposto ancora il ruolo del traditore, del cattivo (ride, ndr). Ho accettato di buon grado, ed è stata un’esperienza durata circa cinque mesi. Bisogna ammettere che in America i set cinematografici sono molto diversi rispetto a quelli in Italia: sono molto più grandi e appariscenti. Il film uscirà a febbraio 2015, speriamo che piaccia. In ogni caso è stata un’esperienza davvero ricca.
Sei anche molto poliedrico, hai diretto alcuni spot pubblicitari e suoni per l’Orchestraccia: dove trovi il tempo di fare tutto e quale è la tua più grande passione?
Per quanto riguarda il tempo, io non ho grossi problemi, perché da cosa nasce cosa e l’essere impegnati genera interesse e curiosità per altre realtà che si incontrano. Ho conosciuto la regia nel 2007 e successivamente mi ha contattato anche un’agenzia pubblicitaria e ho girato sette spot. Ècomunque stata un’esperienza per mettermi alla prova, capire se potevo dirigere alcune cose che non avevo scritto io e che non mi appartenevano in maniera così diretta. Per quanto riguarda la mia più grande passione, è proprio questo mettermi alla prova, continuare a sperimentare: credo sia un po’ la mia forza, non mi piace scegliere, metto lo stesso entusiasmo e la stessa passione in tutto. La routine e la quotidianità stancano e io le spezzo facendo cosa molto differenti tra loro.
Vista la tua esperienza nell’Orchestraccia, secondo te quanto possono essere legati l’ambito musicale con quello della recitazione?
I componenti dell’Orchestraccia sono prevalentemente attori, per la precisione quattro su cinque. L’idea che lega questi musicisti/attori nasce da un incontro tra questa due arti e lo spettacolo è impostato sul teatro-canzone: in questo senso c’è molta recitazione all’interno delle nostre esibizioni. Il live è parte pregnante della performance, e dunque c’è tutta la componente del palcoscenico, i cantanti interpretano un ruolo. Per quanto riguarda la creazione, è importante tanto la recitazione quanto la scrittura, noi facciamo pezzi musicali che sono alla fine degli sketch: a livello interpretativo dunque saper gestire un ruolo sul palco è una componente fondamentale.
Torniamo a Squadra Antimafia. Grazie al tuo personaggio la Duomo ha identificato in Pulvirenti la talpa all’interno della squadra. Credi che Lorenzo Arceri riuscirà a passare tra le fila dei buoni una volta per tutte oppure continuerà a sfuggire?
Il mio personaggio sicuramente vive un conflitto forte tra il desiderio di recuperare la propria vita, obiettivo che ha visto sempre intralciato dalla necessità di dover scappare e nascondersi, e la paura di mettersi contro un avversario che lui sa bene essere terribile. Questa lotta interiore troverà sicuramente dei riscontri e dei seguiti nelle prossime puntate della fiction.
Che altri progetti hai per il futuro? Ci nascondi qualche altra dote artistica?
Sì, ho diverse cose. Vado avanti con l’Orchestraccia e in cantiere abbiamo già un nuovo spettacolo e, chissà, forse un nuovo disco. Sto anche scrivendo un nuovo film tratto dallo spettacolo che avevamo fatto lo scorso febbraio al Teatro della Cometa, tratto dal romanzo “Vento e Pioggia” di Patrizio La Bella. Spero che questo progetto riesca a vedere la luce entro la fine della stagione, magari per la prossima estate.
(Maria Ravanelli)