CLICCA QUI PER LE ANTICIPAZIONI DI SQUADRA ANTIMAFIA 6 – Questa sera su Canale 5 va in onda l’ultima puntata della sesta stagione di Squadra Antimafia, la fiction di Taodue in grado di lasciare tutti i telespettatori letteralmente con il fiato sospeso: abbiamo Crisalide apparentemente smantellata, una Veronica Colombo inspiegabilmente ricomparsa e Filippo De Silva che dovrà, a questo punto, rivoluzionare tutta la sua strategia. Nello scorso episodio è ricomparsa persino Rosy Abate, personaggio che il pubblico ama alla follia e non avrebbe sperato di rivedere; anche se i Ragno e i Pesce sono stati praticamente annientati dalla Duomo. Tutti presenti, dunque, per il gran finale in onda stasera. Abbiamo lasciato il fortunatissimo e testardo vicequestore Domenico Calcaterra proprio alle costole di Filippo De Silva, che è interpretato dal bravissimo Paolo Pierobon. In attesa dell’ultima puntata, abbiamo fatto una chiacchierata con lui.
Il tuo personaggio, Filippo De Silva, è presente in Squadra Antimafia dalla seconda stagione (salvo “l’assenza” nella quinta). Quasi però facciamo fatica a seguirne le continue evoluzioni. Tu che devi calarti nei suoi panni, ci puoi dire com’è veramente De Silva?
La cosa bella è che non lo so neanche io, per cui sono sempre stimolato a dargli immagini nuove, nuovi input. Se ci si pensa, nella seconda serie era un uomo delle Istituzioni, ma corrottissimo e molto antipatico, ancora dentro il suo ruolo ma già deviato decisamente verso un’altra strada. Nella terza fa parte di una banda, diventa latitante e frequenta la delinquenza a tutti gli effetti. Nella quarta è un malato patologico, che viene ricoverato e infine salva la vita a Calcaterra. Nella quinta stagione, invece, non c’è, e dunque è una delle migliori presentazioni (ride, ndr). In questa stagione è uno zombie robotico che riappare, che fa battute: insomma, ogni volta mi obbliga a ripartire da zero, come se fossero tanti personaggi. Questo lo mantiene vivo anche nella recitazione e mi fa divertire molto. Il pericolo sarebbe coprirlo di stereotipi: con questi continui cambiamenti ciò non succede.
L’anno scorso hai vinto il premio Torre D’Argento grazie alla tua interpretazione di De Silva. Quanto ha dato alla tua carriera questo personaggio?
Le carriere, secondo me, sono un po’ meno lineari in quest’epoca: io, fino a che non ho incontrato questa fiction, ho sempre fatto teatro. Ho continuato poi con sporadiche apparizioni, anche perché il ruolo di De Silva mi prendeva moltissimo tempo e me ne prende tutt’ora. Dal punto di vista teatrale, dunque, questo personaggio non mi ha dato quasi nulla, se non, ovviamente, tantissima crescita a livello personale e professionale. In televisione, ho fatto solo questo: se c’erano altre offerte non le ho potute proprio accettare. Lavoro tanto, però in questo periodo è sempre solo teatro-De Silva De Silva-teatro, e così via.
De Silva è molto amato dal pubblico e per certi versi è il “protagonista” di questa sesta serie. Eppure è stato “assente” nella quinta. È stata una mossa “voluta”?
Sono stato contattato per girare la sesta stagione e quindi l’apparizione nella quinta in corso d’opera non era programmata. Poi, però, è stata scritta tutta tenendo molto conto del ritorno di Filippo De Silva in qualità di cattivo. L’assenza nella quinta stagione mi ha fatto bene direi, perché il personaggio è tornato anche in altre vesti, una sorta di morto che ritorna. Diciamo che è stata una mossa, comunque, strategica.
Non so se lo sai, ma ci sono fan che scrivono e rilanciano sui social network le battute e le frasi più sarcastiche di De Silva. Quanto è studiato (e come) questo aspetto del personaggio? Lavori a stretto contatto con gli autori per questo?
No, non è studiato a stretto contatto: con Sandrone Dazieri siamo amici e rimaniamo in contatto, però poi vedendo negli anni come recitiamo noi attori e come ci poniamo, lui e la sua troupe di autori cercano di cucire addosso le battute e le parole che possano essere più organiche al personaggio. Nel mio caso, il sarcasmo e le battutine di De Silva sono certamente frutto della loro mente.
A lungo hai vestito i panni di De Silva e hai recitato in tanti altri ruoli. Che cosa invece non hai mai fatto e ti piacerebbe fare?
Non ti risponderei un nome in particolare con cui mi piacerebbe lavorare, né tantomeno un ruolo che vorrei interpretare. Io vorrei sempre cimentarmi in cose che non so fare o penso di non saper fare, per vedere dove arrivo e cercare di crescere. Vorrei fare cose che penso siano molto molto lontane da me.
Quindi cerchi la sfida, la difficoltà in più?
Sì, penso che quello sia un nutrimento.
Passiamo ora alla trama. Il finale della scorsa puntata porta a rovesciare i ruoli rispetto al finale della quarta stagione, quando De Silva salvò Calcaterra. Il vice questore si “sdebiterà”, vista anche l’antipatia che nutre per Veronica Colombo?
Non proprio, l’unica cosa che posso dire è che sarà una situazione completamente diversa. Non parlerei di “sdebitarsi”: siamo decisamente in un’altra zona, proprio un altro tipo di scena e anche di finale.
Non ti chiediamo di anticiparci come andrà a finire questa sesta serie, ma ci potresti dire che tipo di finale devono aspettarsi i telespettatori? Sarà aperto?
Diciamo di sì, un finale aperto. Anche perché stiamo girando la settima stagione, quindi viene di conseguenza.
Se dovessi definirlo con un aggettivo quale useresti?
Esplosivo.
In rete circolano già le immagini dal set della settima stagione che ritraggono un De Silva con un nuovo look. A parte questo cambiamento, nella settima serie lo vedremo ancora intento a muovere le pedine e ad agire dietro le quinte o il suo ruolo sarà diverso?
No, avrà un ruolo totalmente diverso rispetto a quello che ha ora.
Di nuovo un cambio totale di personaggio come è avvenuto per ogni stagione?
Esatto, quello è il tentativo.
Finita Squadra Antimafia 6 ti rivedremo da qualche parte prima di Squadra Antimafia 7?
Sarò al cinema nel nuovo film de I Soliti Idioti, dove farò la parte di Dio, che è un ruolo piccolino: giusto adatto a qualcuno che ricerca ruoli difficili e che mettono alla prova. Sarò impegnato anche con il teatro, ma in televisione sarò sicuramente solo Filippo De Silva.
(Maria Ravanelli)