Il film Men in black 3 va in onda questa sera su Rai Due. Si tratta del terzo capitolo della saga omonima, diretta da Barry Sonnenfeld. Gli Agenti J (Will Smith) e K (Tommy Lee Jones) tornano indietro…nel tempo. Quando la vita di K ed il futuro del pianeta sono in pericolo, l’agente J dovrà viaggiare nel tempo fino al 1969 per rimettere le cose a posto. Qui incontra il giovane Agente K (Josh Brolin)…
Rai 2 stasera manda in onda in prima tv il film “Men in Black 3” (titolo originale: “MIB”). una commedia fantascientifica del 2012 che vede alla regia Barry Sonnenfleld. Si tratta del terzo capitolo di una trilogia iniziata nel 1997 con “Men in Black” e proseguita nel 2002 con “Men in Black II”. A chiedere a gran voce la produzione del terzo capitolo è stato uno dei due attori protagonisti, Will Smith. L’attore ha proposto al regista l’dea di base della sceneggiatura durante la lavorazione del secondo episodio; nel 2009 fu il presidente della casa cinematografica a dare l’annuncio dell’avvenuta produzione del terzo film. Al botteghino statunitense la pellicola ha ottenuto buoni riscontri nel corso dei primi giorni di produzione non riuscendo, comunque, a replicare il successo dei primi due film della serie. Ottimi, invece, i risultati ottenuti in molti Paesi del mondo, tra i quali l’Italia, che hanno contribuito a superare globalmente gli incassi degli altri due episodi. Ma vediamo la trama. Il film inizia mostrando la fuga di un noto criminale intergalattico, chiamato Boris l’Animale (Jemaine Clement), da una prigione posta sul suolo lunare. Il suo obiettivo è quello di tornare al 1969, esattamente al giorno 16 luglio, per uccidere l’agente K, che rappresenta colui che lo ha arrestato dopo avergli amputato un braccio. Nel frattempo, i due agenti K (Tommy Lee Jones) e J (Will Smith) si trovano in un ristorante cinese per una missione contro dei criminali alieni e vengono a conoscenza della fuga di Boris. K, dopo aver espresso rammarico per non aver ucciso il criminale invece di portarlo in prigione, rifiuta l’aiuto di J per risolvere il problema. J decide di iniziare ad indagare da solo, ma l’agente O (Alice Eve), divenuto comandante del MiB, impedisce allo stesso J di prendere qualunque iniziativa. Poco dopo Boris riesce a compiere quanto programmato, uccidendo l’agente K nel 1969; in questo modo il ricordo dell’esistenza di quest’ultimo viene cancellato dalla mente di chiunque l’abbia conosciuto. Solo l’agente J sembra avere un ricordo del suo collega; l’agente O capisce che nella mente di J si è manifestata una frattura nel continuum spazio-temporale.
L’evento causato da Boris, porta i Bogloditi ad invadere la Terra, in quanto lo scudo protettivo realizzato dallo stesso agente K per proteggere il pianeta, in assenza dell’agente stesso, non è stato più posizionato. A questo punto J, aiutato dal figlio di un compagno di cella di Boris, riesce a tornare nel 1969, qualche ora prima dell’omicidio. Nel passato riesce ad incontrare entrambi i protagonisti, sia Boris che l’agente K, entrambi molto più giovani. Il fatto è che K non conosce affatto J e lo arresta, mentre Boris riesce a scappare; J è a conoscenza di informazioni riservate e questo allarma K, che decide di porlo all’interno di un primitivo Neutralizzatore, per potergli cancellare la memoria. A questo punto, per evitare il trattamento, J è costretto a dichiarare tutto in merito alla sua missione. I due decidono di allearsi e di andare alla ricerca di Boris; all’interno di un bar incontrano un alieno Arcaniano chiamato Griffin (Michael Stuhlbarg), che ha il potere di vedere il futuro e anche i futuri alternativi. Il suo mondo è stato distrutto dai Bogloditi per cui vorrebbe evitare la stessa fine alla Terra; il suo aiuto può essere fondamentale perché possiede una tecnologia chiamata ArcNet.
Dopo essere fuggito allo stesso Boris, Griffin fornisce ai due agenti del Mib il dispositivo, oltre alle istruzioni per poterlo impiegare correttamente. Tale accessorio dovrà essere posizionato sull’Apollo 11. Il problema è che J e K vengono arrestati appena arrivati a Cape Canaveral ma, grazie al fatto che Griffin mostra ad un agente quale sarebbe il futuro senza tale intervento, riescono a compiere la missione. Prima del lancio devono anche affrontare i due Boris, quello del passato e quello del futuro; la versione moderna viene uccisa subito, mentre il Boris del 1969 riesce a uccidere un colonnello, prima di finire ucciso dall’agente K. Nella stessa scena appare anche un bambino, che sta vagando alla ricerca del padre; tale bambino è proprio l’agente J e il colonnello ucciso dal giovane Boris è il padre di J. Preferendo evitare di confermare a J la morte del padre K preferisce utilizzare il dispositivo per cancellargli la memoria, comunicandogli solamente che suo padre è stato un eroe. Dopo questi eventi J riesce a tornare al presente, incontrando K all’interno di una tavola calda.